Lo yen in crisi non scuote l'Europa

Lo yen in crisi non scuote l'Europa VALUTE & MERCATB Il dollaro mette alle corde la moneta giapponese, ma non si prevedono interventi da parte del «G7» Lo yen in crisi non scuote l'Europa Bene le Borse, Piazza Affari guadagna lo 0,97% ROMA. Se il buon giorno si vede dal mattino quest'oggi, guardando ad Est, non c'era da aspettarsi granché di buono. Dal Sol Levante i segnali erano pessimi: lo yen ha fatto segnare il minimo storico degli ultimi sette anni sul dollaro e l'indice della Borsa di Tokyo sembrava pronto a precipitare. Nel Far East tornava la paura di un nuovo tifone finanziario e alcune piazze cominciavano a sgranare perdite a raffica. Poi il momento critico è passato e Tokyo ha chiuso addirittura in lievissimo rialzo, ma la situazione resta critica, tanto da preoccupare i banchieri della Bri riuniti a Basilea. In Europa, invece, nessun problema, anzi Parigi e Francoforte hanno messo a segno nuovi record, mentre Milano ha chiuso con il Mibtel a 24.455 punti, in progresso dello 0,97%. Lo yen è stato martellato dal dollaro, che per tutto il giorno è stato sopra quota 140, segno che il mercato non dà alcun credito alla divisa giapponese, anche perché dalla riunione del «G7» non si attendono prese di posizione a favore dello yen e pare destinato a rimanere ignorato l'avvertimento del viceministro giapponese delle Finanze, Koji Tanami: «L'eccessiva debolezza della nostra moneta non deve preoccupare soltanto la nostra economia, ma anche quelle statunitense ed europea». Ma, al di là di ogni decisione esterna la situazione di fondo, economica e finanziaria, del Giappone resta pesante, anche in prospettiva. La conseguenza è che lo yen perde terreno anche nei confronti delle divise europee, sulle quali, invece, il dollaro è risalito, come è avvenuto in Italia, dove il biglietto verde in serata ha toccato le 1753 lire, contro le 1749,35 fatte segnare al momento della rilevazione indicativa di Bankitalia. Per parte loro le valute asiatiche, già penaliz- zate dal pessimo andamento economico della regione, non hanno resistito alla spinta negativa dello yen e sono tutte in ribasso, così come le Borse, ad eccezione di Seul e Hong Kong. Tutta in positivo, invece, la seduta di Piazza Affari, anche favorita dal positivo andamento delle Borse europee e dalla buona apertura felice di Wall Street. La domanda ha spaziato un po' su tutto il listino: in prima linea le Generali, scambiate per oltre 6 milioni di pezzi, pari a 379 miliardi e battute solo dai 403 miliardi delle Telecom. Bene anche bancari, da Mediobanca a Comit, Banca di Roma, Imi, San Paolo e Banca Intesa. Denaro pure sugli industriali. Ieri, inoltre, sono partiti sei aumenti di capitale che porteranno nelle casse di altrettante società denaro fresco per più di 1235 miliardi. Le operazioni riguardano la Aeroporti di Roma, unico aumento di capitale gra- tuito fra i sei, la Ifil, la Pirelli & C, la Banca Intermobiliare, la Banca Popolare di Intra e la Camfin. Nei 1235 miliardi non sono compresi i prestiti obbligazionari, che nel caso della Popolare di Intra e della Pirelli & C. accompagneranno l'emissione di nuove azioni, e nemmeno l'emissione di warrant Intermobiliare e Ifil. Infatti, considerando anche obbligazioni e warrant, la cifra aumenterebbe di altri 520 miliardi, che porterebbe l'ammontare del denaro fresco rastrellato sul mercato a 1755 mi¬ liardi. Le operazioni sono molto diverse tra loro quanto a dimensioni: si va dagli 800 miliardi della Pirelli & C. ai 60 miliardi della Camfin, comunque la Borsa ha accolto bene tutti e sei gli aumenti: Aeroporti di Roma, Banca Intermobiliare, Popolare di Intra e Ifil ordinarie hanno chiuso con una quotazione superiore alla parità teorica, solo Camfin si è mantenuta leggermente al di sotto. Dall'altra parte dell'oceano Wall Street è partita bene, ma prudentemente, poi ha accelerato il passo, soprattutto dopo l'annuncio della fusione da 34 miliardi di dollari dei due gruppi bancari Wells Fargo e Norwest. Quando il Dow Jones è arrivato ad una crescita di 50 punti, pari allo 0,55 per cento, è scattato il blocco automatico temporaneo degli ordini computerizzati di acquisto. Poi le contrattazioni sono proseguite, sempre in positivo, [v. cor.] Il premier giapponese Hashimoto

Persone citate: Dal Sol, Fargo, Hashimoto, Koji Tanami, Wells