«Abbiamo copiato gli americani» di Sergio Miravalle

«Abbiamo copiato gli americani» «Abbiamo copiato gli americani» «Chi ama la qualità non è un alcolista» tutto di questi tempi, così come respingo quello tra vino e droga. Una ricerca francese ha dimostrato che tra i figli dei produttori di vini di qualità i casi di alcolismo sono rarissimi. Chi ottiene vini, selezionando le uve e lavorando con cura in cantina, tratta il prodotto con rispetto, lo stesso atteggiamento dei consumatori attenti. Invece di far stampare burocratiche frasi sulle etichette i poteri pubblici farebbero bene a proporre serie campagne di educazione alimentare, già nelle scuole, proponendo una conoscenza dei vini, dove conta la qualità e non la quantità. E poi non dimentichiamo le doti benefiche. Sono ormai accertate da decine di ricerche scientifiche anche in Paesi non produttori, come la Danimarca, che non hanno interessi economici à difendere il vino». Si riferisce al famoso paradosso francese? «Intanto, sarebbe bene chiamarlo paradosso mediterraneo, perché è un fenomeno che si riscontra anche da noi. In poche parole i medici hanno scoperto nel vino, soprattutto quello rosso, una sostanza chiamata resveratrolo che ha il potere di "pulire" le arterie, tenendo lontano il colesterolo. I francesi, grandi consumatori di grassi animali, bevendo vino hanno meno problemi cardiaci ad esempio dei tedeschi e degli americani. Ecco spiegato il paradosso». Che ora viene anche sfruttato commercialmente. «In questo i produttori d'Oltralpe sono maestri: ad esempio tutte le bottiglie di Beaujolais hanno sul vetro in rilievo la scritta "partadoxe", quasi fosse un marchio di garanzia». E in Italia? «Cito il mio amico Mario Soldati che ha 92 anni ed è stato un grande scopritore delle qualità del vino, e vorrei recitare i versi che il grande Giacomo Bologna, vignaiolo eccelso di Barbera a Rocchetta Tanaro, fece stampare sulla sua carta da lettere. Posso?». Prego «Fa così: "Costruitevi una cantina, ampia spaziosa, ben aerata/ e rallegratela di tante belle bottiglie/ queste ritte, quelle coricate/ da considerare con occhio amico nelle sere di Primavera, Estate, Autunno e Inverno/ sogghignando al pensiero di quell'uomo senza canti e senza suoni/ senza donne e senza vino/ che dovrebbe vivere una decina d'anni più di voi"». Sergio Miravalle Luigi Veronelli, il più famoso esperto di vini italiano

Persone citate: Barbera, Estate, Giacomo Bologna, Luigi Veronelli, Mario Soldati, Primavera

Luoghi citati: Danimarca, Italia, Rocchetta Tanaro