Scalfaro, passeggiata in piazza Tienanmen
Scalfaro, passeggiata in piazza Tienanmen PECHINO Primo giorno in Cina da turista, oggi i colloqui Scalfaro, passeggiata in piazza Tienanmen PECHINO. Si è conclusa con una lunga passeggiata nel luogo simbolo della repressione avvenuta il 4 giugno 1989, Piazza Tienanmen, la prima giornata del presidente della Repubbhca, Oscar Luigi Scalfaro, a Pechino. Arrivato ieri mattina, il Capo dello Stato, accompagnato dalla figlia, Marianna, ha dedicato la prima giornata della visita di Stato in Cina al turismo. Al suo arrivo all'aeroporto era stato accolto dal viceministro degli esteri cinese Wang Yingfan: si tratta della prima visita in Cina di un Capo di Stato italiano da 18 anni. Solo oggi inizierà la parte ufficiale con i colloqui poetici. Primi fra tutti, quelh' con il presidente cinese Jiang Zemin e il primo ministro Zhu Rongji. Il presidente Scalfaro visitato la Città proibita, trattenendovisi a lungo nonostante il caldo e l'alto tasso di umidità. Scalfaro, che è apparso in buone condizioni nonostante il lungo viaggio, ha quindi voluto spostarsi in Piazza Tienanmen, dove ha fatto una lunga passeggiata. Ai giornalist che gb chiedevano un commento sul rispetto dei diritti umani in Cina, Scalfaro non ha voluto rispondere, limitandosi ad osservare che i colloqui pohtici inizieranno solo oggi. La speranza che il Presidente italiano sollevi la questione dei diritti umani l'ha espressa anche Xu Wenli, uno dei più noti dissidenti cinesi. «Ci sono molte persone in carcere per le loro idee, ma sono poco conosciute e nessuno ne parla», ha detto Xu Wenb. Il dissidente, 53 anni, un ex elettricista che ha scontato dodici anni di carcere per aver partecipato al movimento democratico del 1978, cita in particolare cinque detenuti di cui vorrebbe che il Presidente italiano chiedesse il rilascio: la giornalista Gao Yu, lo storico Liu Xiaobo, il dissidente Liu Nianchun e altri due attivisti del 1978, Sun Weibang e Liu Jingsheng, ambedue riarrestati con la repressione di Tienanmen del 1989. «Il mondo deve capire che una Cina forte e stabile non basta, deve essere anche democratica - ha aggiunto Xu Wenli perché altrimenti è un pericolo per tutti». [Ansa]
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