Sbarco di forza Italia nel Ppe, è il D-Day

Sbarco di forza Italia nel Ppe, è il D-Day i II Ppi non nasconde la rabbia. Bianco: quelli di Martens sono metodi da politburo sovietico Sbarco di forza Italia nel Ppe, è il D-Day Oggi il via libera a Bruxelles BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le ultime schermaglie procedurali non frenano le nozze programmate tra Forza Italia e il Ppe. Oggi pomeriggio, salvo un colpo di scena dell'ultima ora in cui ripone le scarse e residue speranze l'opposizione interna, l'eurogruppo dei Popolari europei darà il via libera all'ingresso dei venti deputati di Forza Italia, portando così a oltre 200 il numero complessivo degli europarlamentari aderenti al Ppe. A meno di un mese dall'incontro tra il presidente del Ppe Wilfried Martens e Silvio Berlusconi, quando davanti a un piatto di «maccheroni alla Forza Italia» il politico belga offrì a Forza Italia l'ingresso nel gruppo dei Popolari, e dopo una trattativa rapidissima che ha spazzato via qualsiasi opposizione interna, quello dell'assemblea è l'ultimo e necessario sigillo che ancora manca sull'intesa. In attesa del voto di oggi restano tesissimi i rapporti tra la presidenza del Ppe, condotto appunto da Martens, e quella parte della delegazione italiana che oltre i sei deputati del Ppi comprende anche gli eletti che in Italia aderiscono alla Svp, al Patto Segni e a Rinnovamento italiano. Ieri pomeriggio Martens ha promosso una riunione tra i membri della delegazione italiana del Ppe e la rappresentanza di Forza Italia guidata dal capogruppo Claudio Azze-lini, ma sui quindici aventi diritto dieci hanno preferito disertare la riunione, preannunciando il loro voto contrario all'ingresso degli Azzurri. A favore si esprimeranno invece i Ccd Pierferdinando Casini e Sandro Fontana, l'indipendete Carlo Casini, il Cdu Carlo Secchi ed il Cdr Enrico Ferri. Quelli della presidenza «sono metodi da Poh- tburo sovietico», commenta il presidente del ppi Gerardo Bianco, avvertendo che se Martens passerà oggi al voto come previsto «farà una cosa scorretta, anche dal punto di vista democratico». L'ultima speranza della minoranza interna composta dalla decina di deputati italiani e dai democristiani di Belgio, Olanda e Lussemburgo, sta nell'assenza del numero legale. Il regolamento del Ppe prevede infatti che il voto per l'ingresso dei nuovi iscritti sia valido solo se vi partecipi almeno la metà dei 180 aventi diritto. E contando sul fatto che la settimana tipo del parlamentare europeo non sempre comincia il martedì, i quaranta dissidenti potrebbero abbandonare la riunione al momento del voto facendo così mancare il quorum necessario. Anche in questo caso, comunque, l'ingresso dei deputati di Forza Italia sarebbe soltanto questione di tempo. Per i Popolari italiani l'ingresso dello scomodo coinquilino nella casa comune europea sembra preludere a un periodo di opposizione interna, dato che l'asse del gruppo si sposterà inevitabilmente verso l'area conservatrice - nel Ppe sono già presenti i conservatori britannici - a discapito dei valori classici delle democrazie cristiane europee. Ma del resto la manovra portata avanti da Martens e «benedetta» dal cancelliere tedesco Helmut Kohl e dal premier spanolo José Luis Aznar è destinata proprio ad evitare la creazione di un polo di centro-destra guidato dai gollisti francesi che avrebbe rischiato di rubare terreno e voti al Ppe nelle elezioni europee del prossimo anno. Il prossimo passo dei Popolari potrebbe essere quello di cercare di attrarre nella loro orbita i gollisti, anche se questi ultimi hanno reagito malissimo al «tradimento» di Forza Italia. Se anche il centrodestra francese passasse sotto le sue bandiere Martens potrebbe realizzare il sogno di portare il Ppe ad essere il gruppo più numeroso e più forte di tutto l'Europarlamento, [f. man.] GLI ITALIANI Gli eletti del PPI, del Patto Segni, del. .CDU.edella.SVP.^n.tutto..l2deputati).. fanno parte del gruppo PPE. Gli eurodeputati di Forza Italia e del CCD (27 parlamentari) aderiscono al gruppo Unione per l'Europa • / (54 parlamentari tra gollisti / francesi e centristi di Grecia, / Irlanda, Portogallo) Il Cancelliere tedesco Helmut Kohl