Fatte le Venezie facciamo i veneziani di Ferdinando Camon

Fatte le Venezie facciamo i veneziani ANALISI Fatte le Venezie facciamo i veneziani ALCUNI giornali che raccontano la vittoria della Lega a Treviso, ogni due-tre righe ripetono l'immagine che il lettore aspetta: «Terra ruspante», «Sindaco-sceriffo», «Candidato leghista lisciato dal gel». Se fanno interviste, vanno in osteria o al bar, e raccolgono risposte infarcite di «cincin», «Ombretta di Cartizze», «un grappino». La «terra ruspante» che vota Lega è la diretta prosecuzione della terra ignorante che mandava fanti in prima linea, caporali che ciacolavano in dialetto prima di andare alla morte, mentre l'Italia che parla italiano dà ordini alle loro spalle. I giornali si lamentano: terra di secessione, niente amor di patria, egoismo, nessun valore. E intanto danno queste belle prove di unità e di fraternità. Oggi c'è un convegno a Vicenza, con i migliori giornalisti nazionali. Titolo lunghissimo: «Ma perché, sui mass-media, il Nord-Est fa sempre brutta figura?». Sarà una corrida. E' tempo di battute sulle Venezie. Un tempo che dura, a occhio e croce, da sessantanni. Mi rivolgo agli organizzatori vicentini del convegno sulla «brutta figura» : di grazia, ma vent'anni la il Nord Est non faceva la stessa brutta figura? Preti, parrocchie, democrazia cristiana, sesso, vino, terza elementa re. E quarant'anni fa? Vali già di cartone tenuta su con gli spaghi, e via in Francia e in Germania, a far gli schiavi, dormendo nei porcili. E sessantanni fa? Guerra a tutto il mondo, e dappertutto veneti in prima fila. Nel film «Mediterraneo» il sol dato veneto vive e dorme prima con una mula, poi con una capra. Non mula nel senso triestino di ragazza, ma nel senso di femmina del mulo. Come dice Omero: Dio li forma, indi li accoppia. La nazione non dovrebbe venir qui a domandarci: «Perché fate sempre brutta figura?» ma a rispondere: «Perché ci fate fare sempre brutta figura?». Hanno rimesso in circolazione il film «Signore e signori»: provincia, ozio, preti veri e falsi, sesso sui pagliai. La nazione si diverte. Ho l'impressione che «Signore e signori» stia al divertimento della nazione come «Asterix» sta al divertimento dei francesi. «Asterix» è un fumetto pro-galli e antiromani. Ma sotto sotto, quanta invidia verso i romani, la cui forza non lascia altra rivincita che la barzelletta. Il poeta Andrea Zanzotto, il sociologo Ulderico Bernardi, l'imprenditrice Marina Salamon, l'industriale Aldo Tognana han firmato un appello per convincere i trevigiani a votare «contro il localismo e l'isolamento». Ma Treviso non è la città che esporta più di tutte in Italia? E si parla di isolamento? Quell'isolamento, da cui si vorrebbe guarirla, ha condotto Treviso a esportare più del Portogallo, e Vicenza più della Grecia. Qui il problema è che bisogna educare le Venezie a passare a una seconda fase: chiusa la fase dei poveracci, sfottuti dall'intera nazione, che si salvano (da soli) con il lavoro, bisogna aprire la fase degli uomini che si salvano con la cultura. Ma puntare sulla costruzione di questi uomini non vuole dire sputare su quei lavoratori, come fa Cacciari tre volte al giorno. D'accordo: nella nuova fase della ricostruzione umana, la Lega non ci sta. Perché è incistata sui valori negativi del superlavoro: profitto, egoismo, evasione, abbandono dello studio. Ma la soluzione non è entrare nel territorio della Lega, rubare voti, e portarli di nascosto all'Ulivo, come vuole il Movimento del Nord-Est. E' una soluzione piratesca. Rapida, ma immorale. Qui la soluzione è educativa, e impegna stampa locale, scuola e chiesa. Operazione lunga, ma morale. Hic Rhodus, hic salta. Ferdinando Camon

Persone citate: Aldo Tognana, Andrea Zanzotto, Cacciari, Marina Salamon, Preti, Ulderico Bernardi

Luoghi citati: Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Treviso, Vicenza