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Cossiga Cossiga Appello al Polo «Noi diremo sì» ROMA. Le polemiche sulle 35 ore e sulla scuola privata sono niente, in confronto alla guerra che può scoppiare sul tema della Nato tra Rifondazione comunista e il governo. Tra due settimane, e precisamente il 23 giugno, la Camera dovrà ratificare infatti l'allargamento della Nato a Polonia, Ungheria e Repubbli ca Ceca. In Senato l'allargamento era passato il 13 maggio scorso con il sì dell'Ulivo, del Polo, l'astensione della Lega e il no di Rifondazione comunista. Ma a Montecitorio non sarà così faci le. Ieri Berlusconi ha annuncia to, infatti, che Forza Italia non si presterà a fare il «soccorso bianco», qualora il partito di Bertinotti decidesse di votare contro il governo su una questione di tale rilevanza. L'orientamento del Cavaliere è quello di presentare un documento autonomo di sostegno all'allargamento della Nato, ma di non votare la risoluzione che verrà presentata dal governo. Fini ha fatto sapere di essere d'accordo con Berlusconi (salvo ridiscuterne più a fondo al momento opportuno). Anche la Lega, per bocca di Roberto Maroni, anticipa il proprio no. Insomma, Romano Prodi rischia davvero di trovarsi senza una propria maggioranza. Anche perché l'Udr di Francesco Cóssiga - che ieri ha invitato Berlusconi e Fini a ripensarci -sulla'oartanonoè in grado di rimpiazzare tutti i voti di Rifondazione comunista che verrebbero a mancare al governoz Per questa, ragion e', il.tema Nato ha costituito magna pars del colloquio di ieri tra Marini e D'Alema. Tema: come disinnescare la mina di Bertinotti? L'ipbtesi è quella di mettere una fiducia tecnica che costringa l'alleato a sostenere l'allargamento, pena la crisi di governo, la fine della legislatura e le probabili elezioni anticipate. Comprensibile l'irritazione di Bertinotti, che se la prende con Berlusconi accusandolo di tenere posizioni strumentali, «a prescindere», come avrebbe detto Totò. Ma anche il Cavaliere corre dei rischi, con la sua posizione intransigente. A parte le ironie del capogruppo diessino Mussi, che lo paragona a Toni Negri, Berlusconi deve vedersela con lo sconcerto che un voto del Polo contrario all'allargamento della Nato (sia pure in chiave strumentale di politica interna) provocherebbe sul piano internazionale. Non a caso il popolare Letta ironizza: «Sarebbe utile che Berlusconi annunciasse a Kohl e Aznar il suo voto contrario all'allargamento della Nato proprio domani, giorno in cui chiede di entrare nel Ppe». [r. r.j

Luoghi citati: Polonia, Roma, Ungheria