Fisco più leggero al Sud di Roberto Ippolito

Fisco più leggero al Sud FACCIA A FACCIA DS EINDUSTMALI Fisco più leggero al Sud TROMA CICCAVA sempre a lui. Toccava a Massimo D'Alema, segretario dei democratici di sinistra, andare all'assemblea della Confindustria. O partecipare ai convegni dell'associazione, come accaduto sabato scorso a Santa Margherita Ligure su invito dei giovani imprenditori. E ieri, finalmente, è venuto il momento per il presidente della Confindustria Giorgio Fossa di ricambiare le tante visite ricevute. Alle 17,30 Fossa hu varcato il portone di via delle Botteghe Oscure, sede dei Ds. H fatto che finalmente venissero restituite le cortesie ha cosi dato un significato particolare all'incontro, in realtà il primo di una serie di contatti con tutti i partiti promosso dalla Confindustria. lnsonuna Fossa non è andato alle Botteghe Oscure per prendere un tè (che, fra l'altro, non è stato offerto): per oltre due ore e mezzo si è discusso con dettagli tecnici sui problemi dell'occupazione, del Mezzogiorno, del lavoro, delle rappresentanze sindacali. E dall'esame di regole da cambiare, norme da correggere, clausole da individuare, sono emersi i crucci dei protagonisti dell'insolito faccia a faccia. E' stato D'Alema, dopo aver definito stabile la coalizione guidata da Prodi, ad auspicare che il governo si dia da lare per il Sud e a mostrarsi preoccupato per l'affiorare di contrasti e fibrillazioni. Fossa, fedele alla linea «apartitica» della Confindustria, ha evitato giudizi politici. Ha osservato che la stabilità va tutelata purché serva... per fare cose giuste, ricordando: «Ci sono imprese del Nord che trovano più attraente andare all'estero piuttosto che al Sud». li p\inl.o è proprio questo: su quali siano le cose giuste non c'è molta sintonia, nonostante le minuziose analisi delle due delegazioni (Fabio Mussi. Cesare Salvi, Carlo Smuraglia, Renzo Innocenti e Salvatore Biasco per i Ds; Carlo Callieri, Innocenzo Cipolletta. Rinaldo Fadda e Paolo Mazzanti per Confindustria). «Ognuno - riconosce Fossa - è rimasti i suite sue posizioni, ma avremo altri incontri. Vi sono state posizioni di convergenza e altre restano distanti». Mussi fa ricorso all'ironia per dire che tra i Ds, eredi del Pei, partito operaio per eccellenza, e i «padroni» della Confindustria c'è stata scarsa comunanza di vedute: «Con il linguaggio diplomatico si direbbe che è stato un incontro franco e cordiale, Il confronto si è sviluppato su molti temi, su alcuni dei quali abbiamo registrato punti di vista diversi, qual che volta anche distintamente di versi, ma con l'impegno ad appro fondire». D'Alema sordo alle richieste degli industriali? Fossa rigido sulle pro¬ prie idee? Probabilmente nemmeno questo è vero. Del resto la parola flessibilità è stata al centro dell'incontro quando si è parlato di organizzazione del lavoro o di salari. E si è parlato di flessibilità perfino quando Callieri, arrivato nella saletta dove D'Alema ha dato appuntamento agli ospiti, ha chiesto se era possibile fumare nonostante un cartello di divieto. Secondo indiscrezioni, infatti, D'Alema avrebbe affermato: «Come tutte le regole rigide si trova il modo di aggirare anche questo divieto». E Cipolletta, poi, è uscito sicuro di aver ottenuto dai Ds una benedizione alla flessibilità salariale, cioè la disponibilità alla contrattazione area per area da allargare poi al resto d'Italia. Poco flessibili si sono invece mostrati D'Alema e Fossa sul disegno di legge per la riduzione a 35 ore dell'orario di lavoro. Per il primo è un impegno preso dal governo con la maggioranza, per il secondo una scelta inaccettabile. Perciò si è preferito sorvolare, anche se la Confindustria ha avviato le consultazioni con i partiti proprio alla vigilia dell'iter parlamentare. Fossa ha trovato invece ascolto sulle tasse, riproponendo «il proble- ina del peso fiscale che grava sulle imprese in particolare nel Mezzogiorno». E' stata così presa in considerazione l'ipotesi dell'approvazione in Parlamento di una norma con uno sgravio fiscale per il Sud, con meccanismi da studiare. D'Alema ha detto che l'idea si può verificare con il consenso dell'Unione europea e rispettando i vincoli del bilancio pubblico. I Ds si daranno da fare per far ridurre le tasse? «La cosa - dice Mus¬ si - ci sta a cuore; bisogna creare le condizioni». Si può parlare di asse D'Alema-Fossa sul fisco leggero? Il tempo lo dirà. Intanto è in ballo la fi scalizzazione degli oneri sociali, il taglio di contributi che scade nel 1999. «E' un problema che va affrontato», fa presente Innocenti che è presidente della Commissione lavoro della Camera. Roberto Ippolito Un recente incontro tra Massimo D'Alema e Giorgio Fossa

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