Fondi, ecco quanto si rischia

Fondi, ecco quanto si rischia ANALISI // Var, valore a rìschio, indica qual è la perdita massima, categoria per categorìa, cui si espone un sottoscrittore nei prossimi trenta giorni Fondi, ecco quanto si rischia SECONDO appuntamento con il «Var», l'indice di rischio dei fondi comuni che Tuttosoldi ha presentato una prima volta lo scorso 11 maggio e che ci siamo impegnati a pubblicare mensilmente; In breve, il Var (Valore a rischio) esprime la massima perdita che ciascuno degli indici di mercato potrà subire entro i prossimi 30 giorni. SCELTA La sua utilità per gli investitori consiste quindi nell'ipotizzare i diversi gradi di rischiosità che corre ogni investimento: a seconda, appunto, della famiglia dei valori utilizzati dal gestore (azioni o obbligazioni) del fondo che si intende acquistare o che si ha già in portafoglio. La previsione di perdita non ha, con tutta evidenza, lo scopo di intimorire i risparmiatori, bensì quello di renderli partecipi della diversa pericolosità insita nei vari prodotti finanziari e, pertanto, di aiutarli a fare scelte consapevoli. DIVERSIFICAZIONE E' interessante così trovare, osservando la scala dei Var, conferma numerica alla teoria che vuole i titoli di Stato meno esposti delle azioni ai ribassi (e fin qui è ovvio), ma che offre pure (e questo è forse meno chiaro a tanta gente) una piasti ca dimostrazione del fatto che a maggior diversificazione corrisponde minor rischio. Che, in somma, è segno di elevata pru denza puntare sull'indice rappresentativo delle Borse mondiali mentre comporta un'elevata probabilità di perdita credere nella sola piazza italia na. QUALI PARAMETRI Qualche lettore, spinto da legittima curiosità, si è rivolto alla redazione per conoscere su quali basi scientifiche poggi il Var di Tuttosoldi. Ne abbiamo parlato con Maria Luisa Gota, che ha curato la realizzazione del prospetto dei valori per Fi da (gruppo Crt), la sim che ci fornisce i dati da noi pubblicati. «Negli ultimi 25 anni - è la premessa dell'analista - si è verificato un vero e proprio boom in vari settori della finanza: metodologie quantitative sempre più sofisticate sono state finalizzate allo sviluppo di modelli che tentano di catturare vari aspetti legati alla dinamica dei prezzi delle attività finanziarie, con l'obiettivo di fornire un solido supporto alle decisioni di investimento. Il fermento intorno a que.sti t.emi_è ampiamente giustificato dagli ingenti interessi economici connessi a questo tipo di ricerca e dalla natura fortemente aleatoria della materia». PRODOTTI Tentano di catturare... Con quale margine di successo? «Gli operatori finanziari manifestano un crescente bisogno di razionalizzare le loro scelte a fronte di una gamma di prodotti sempre più ricca e, spesso, caratterizzata da contenuti tecnologicamente avanzati. Basta pensare allo sviluppo degli strumenti derivati, la cui origine data onnai dagli Anni 70 grazie a nomi come Black, Scholes, Merton, Cox o B.oss che dicono magari poco al grande pubblico degli investitori, ma che proprio per loro hanno inventato le opzioni, i future e gli swap...». QUATTRO VOLTI Tutti strumenti che hanno ampliato la gamma delle opportunità ma anche dilatato la complessità del settore finanziario. Vien da chiedersi: è più semplice o più difficile di prima la quantificazione del rischio? «Diciamo che l'approccio è senza dubbio più scientifico. Intanto, si è arrivati a definire che il rischio ha quattro lati: il primo è quello "di credito", legato alla insolvenza della controparte; il secondo è. quello "operativo", cioè causato dalla fallibilità materiale dell'operatore; il terzo è quello "di liquidabilità", connesso alla maggiore o minore propensione del- l'investimento di diventare non liquidabile; il quarto è quello "di mercato", che origina dalla naturale incertezza sui futuri andamenti dei titoli, dei tassi o delle valute». UNANIMITÀ' Quale rischio misura il Var? «Il rischio di mercato. Ed è già da qualche anno che la comunità finanziaria internazionale lo ha accettato con sostanziale unanimità». Chi lo ha inventato e su quali fondamenti si basa? «Un apparato (ma non l'unico) decisamente completo di metodologie volte alla determinazione del Var è stato sviluppato a cavallo tra gli Anni 80 e 90 dal¬ la JP Morgan, primaria istituzione finanziaria statunitense, per quantificare ogni giorno il rischio di mercato della propria posizione aggregata, cioè del portafoglio titoli. L'impegno, la professionalità e la convinzione con cui la JP Morgan ha lavorato su questo obiettivo, oltre alla relativa semplicità di comprensione e di realizzazione, ha senza dubbio reso celebrità al Var nel mondo dei gestori di patrimoni e contribuito alla sua affermazione come standard per la misurazione del rischio di mercato». AFFIDABILITÀ' A quale domanda dà la sua risposta il Var? «A quella che frulla, magari inconsapevolmente, nella testa di ogni investitore: qual è la perdita massima a cui posso andare incontro in un certo orizzonte temporale? Siccome il trend delle quotazioni è non prevedibile, il calcolo del Var chiede l'intervento di considerazioni di carattere statistico, per esempio l'assunzione di un modello probabilistico per la dinamica dei prezzi. I parametri del modello sono stimati su un campione di dati storici, utilizzando un metodo di stima che dà maggior peso alle rilevazioni più recenti. Questo sistema permette di incorporare immediatamente eventuali choc dei prezzi, consentendo un miglior grado di affidabilità». ^CONFIDENZA» Quante probabilità ci sono che la previsione colga nel segno? «Avendo la distribuzione di probabilità del rendimento sull'orizzonte temporale considerato, si può calcolare la perdita massima rapportandola a un livello di "confidenza", ossia di affidabilità, desiderato. Se, come si vede nella tabella che pubblica Tuttosoldi, il livello di confidenza è pari al 99%, allora la probabilità che la perdita sia superiore al Var è soltanto dell'1%». Glauco Maggi PIÙ' AZZARDO IN PIAZZA AFFARI FONTE. ELABORAZIONE FIDA SU DATI MONEY-HUTt L'INDICE VAR IL VAR ESPRIME LA MASSIMA PERDITA CHE L'INDICE 30/4 30/5 POTRA' SUBIRE ENTRO 1 PROSSIMI 30 GIORNI 30/5 30/6 INDICE BOT NETTO BANCA D'lTAUA 1,33% 1,31 % INDICE GENERALE NETTO BANCA D'lTAUA (TITOLI Dl STATOITAUANI) 2,53% 2,48% INDICE BTP NETTO BANCA DTTALIA 3,64% 3,55% JP MORGAN WORLD EX-ITALY IN LIRE (TITOLI Dl STATO INTERNAZIONAU) 5,14% 4,97% JP MORGAN GERMANY IN MARCHI (TITOLI Dl STATO TEDESCHI) 2/11% § 2,40% JP MORGAN USA IN DOLLARI (TITOLI Dl STATO USA) 2,94% 2,82% INDICE COMIT (AZIONIITALIANE) 27,10% 24,83% MORGAN STANLEY CAPITAL INTERNATIONAL WORLD IN LIRE 12,12% 11,36% MORGAN STANLEY CAPITAL INTERNATIONAL EUROPE IN LIRE 14,32% 12,68% MORGAN STANLEY CAPITAL INTERNATIONAL EMERGING MARKETS IN LIRE 17,52% 21,91 % MORGAN STANLEY CAP INT. NORTH AMERICA IN LIRE (AZIONI NORD AMERICA) 13,71 % 12,81 % MORGAN STANLEY CAPITAL INTERNATIONAL PACIFIC FREE IN LIRE 14,10% 15,16%

Persone citate: Glauco Maggi, Hutt, Maria Luisa Gota, Merton, North America, Scholes

Luoghi citati: Nord America, Usa