Accensione caldaia: le regole

Accensione caldaia: le regole Accensione caldaia: le regole ì L signor A. B. di Torino e la signora Silvia Rosati di Novara ci sottopongono la stesso problema: la possibilità di impugnare una delibera che stabilisca i periodi di accensione di riscaldamento. In entrambi i casi si tratta di alloggi in montagna. Il primo lettore vorrebbe andare a risiedere nella casa. La signora Rosati, invece, vorrebbe usufruire del riscaldamento anche a settembre e ottobre. IL TETTO L'assemblea dei condomini ha la possibilità di stabilire i periodi di accensione della caldaia centralizzata e gli orari di gestione del servizio nel corso della giornata, nei limiti massimi previsti dal dpr. 412/93 per quel particolare comune. Se, per esempio, il riscaldamento può essere acceso al massimo per 7 mesi, nulla vieta in linea di principio di stabilire l'accensione per 6 mesi. O, se il riscaldamento va acceso per un massimo di 12 ore diurne, si può decidere di tenerlo acceso per 10 ore. ZONE CLIMATICHE La decisione di quale siano i periodi e gli orari di accensione può essere inserita nel regolamento condominiale contrattuale, approvato da tutti, oppure può essere votata a maggioranza qualificata, con il voto favorevole di almeno la metà dei condomini che possiedano almeno la metà dei millesimi dell'edificio. Il dpr. 412 stabilisce per ogni comune l'appartenenza a una zona climatica: tanto più le temperature medie nel corso dell'anno di quella zona climatica sono alte, tanto meno, nel corso dell'anno, deve restare acceso il riscaldamento. REGOLAMENTO Detto ciò, bisogna fare una distinzione. Se l'orario massimo di accensione nel corso dell'anno è inserito nel regolamento condominiale contrattuale (un caso abbastanza raro), nessuna obiezione è possibile. Se invece scaturisce da una decisione dell'assemblea, bisogna chiedersi: la decisione dell'assemblea rende, o non rende, inservibile all'uso l'edificio condominiale, anche solo a un condomino (articolo 1120 ce, secondo comma)?. La delibera limita o no la possibilità dei condomini di servirsi della cosa comune (articolo 1102 ce.)? Se la risposta è «senz'altro sì», allora la decisione dell'assemblea di limitare i periodi di accensione è da considerarsi radicalmente nulla. DIRITTO Vediamo di chiarire il concetto con un esempio. Poniamo che l'orario di gestione sia diminuito dalle 12 ore concesse a 10 ore. La delibera è valida, perché non si può asserire che l'edificio sia reso inservibile all'uso (anche se uno dei condomini preferirebbe un po' di calore in più). Per venire alle lettere: il lettore di Torino è proprietario di un appartamento ora di villeggiatura ma che diventerà presto abitazione principale, quando si stabilirà sul posto. Potrà senz'altro impugnare la delibera assembleare, affermando di aver diritto a usare la cosa comune (cioè l'impianto di riscaldamento centralizzato). NEL WEEKEND La lettrice di Novara vorrebbe servirsi della caldaia centralizzata per i weekend di settembre e ottobre. Non ci pare scorretto l'invito a riscaldare la casa in quei periodi con mezzi «di fortuna», piuttosto che costringere tutti a riscaldare l'edificio anche quando sono assenti. Insomma, al di là di cosa dice la legge, è l'interpretazione che ne dà il giudice quella che conta. SILVIO REZZONICO presidente Confappi zlzssaamnlubsg

Persone citate: Rosati, Silvia Rosati

Luoghi citati: Novara, Torino