mutante cose in più

mutante cose in più Marpro IL VIDEO DELLE SETTE NOTE Il musichiere Mario Riva conduceva il programma che debuttò nel 1957 e ne cantava la sigla «Domenica è sempre domenica». I concorrenti dovevano indovinare il titolo del brano di cui l'orchestra suonava appena alcune note. mutante cose in più Disco per l'estate Nasce nel '64, presentata da Nunzio Filogamo (foto). Gara canora estiva, dedicata soprattutto alle giovani promesse, è poi passata a Fininvest, annoverando tra i suoi presentatori Cecchetto, Sabani e Fiorello. Festivalbar La gara nacque nel 1966, sull'onda del grande successo delle canzonette nei juke box dei bar. Le reti Mediaset hanno reso prettamente televisiva la manifestazione. Quest'anno conduce uno scatenato Fiorello, con la Marcuzzi. Settevoci Pippo Baudo cominciò con questo quiz musicale, in onda dal '66, la domenica pomeriggio, ad avere la sua grande notorietà. In ogni puntata c'erano 7 cantanti: due debuttanti, quattro voci note e il famoso «ospite d'onore». Cantagiro Cominciò nel '62; i cantanti giravano l'Italia e facevano tappe in mezzo alla folla osannante che riempiva le piazze per ascoltare dal vivo i divi. La prima edizione, presentata da Enrico Maria Salerno, fu vinta da Celentano. Discoring Gianni Boncompagni nel'77 si mise a fare il dj, all'interno di «Domenica in» e davanti all'affezionato pubblico di giovanissimi. Oltre a proporrei motivi più popolari del momento, si danno anche notizie su autori e testi. LO scandalo scoppiò in una notte di temporale, 5 anni fa, quando i telespettatori si accorsero che Pavarotti, nel primo concerto da Modena con le rockstar, si esibiva in playback come i suoi òspiti e oltretutto in modo maldestro. Se da allora il malsano costume fu abbandonato almeno al Pavarotti International, il playback continua a dominare la maggior parte delle trasmissioni televisive che campano sulla musica. In questa stagione, per esempio, è il Festivalbar specialmente soggetto alla regola: con tutta quella parata di star, ci vorrebbero tre palchi, otto- f mila tecnici e chissà quante ore di trasmissione per \, \ |/<; poter metter su una cosa decente dal vivo. Musica "% : e tv non sono mai veramente amiche. I loro interessi sono divergenti: lo spettacolo della musica (quella vera) si dipana all'interno del tessuto compositivo e interpretativo, e non è compatibile con le regole di rapidità imposte dai meccanismi tv ansiosi dell'audience. In anni lontani, quando i tempi dello spettacolo erano più distesi, i grandi show del sabato sera con Mina o Gaber o Celentano avevano un senso e hanno fatto storia; con il passare degli anni, si è arrivati per esempio al punto che ogni cantante ospite fisso di «Fantastico» registrava un calo di popolarità presso i fans: negli Ottanta ne hanno fatto le spese Teresa De Sio, Renato Zero e perfino Jovanotti, che impiegarono mesi a risalire la china. La tv tradizionale significa ormai pacchetto preconfezionato, «format». Chiudere Sanremo nel suo format decotto, ha causato negli ultimi anni la decadenza della manifestazione, nonostante la musica dal vivo: ma è una decadenza dedotta dalla vendita zero dei dischi del Festival, più che dall'audience. Sono meccanismi complessi, con qualche isola felice: «Roxy Bar» di Red Ronnie campa sulla musica dal vivo e umana, con il costo di una audience piuttosto bassa; e anche Paolo Limiti ha saputo imporre un'eleganza distesa capace di contenere le canzoni. Tramontato Sanremo, il più coerente spettacolo di musica dal vivo in tv resta il «Pavarotti International». Per il resto, vince per k.o. in qualità la tv che ingloba i tempi televisivi della musica, cioè i videoclip. Affacciata su Rete A, Mtv è un libro aperto sul linguaggio giovanile, rock e microcinematografico. Ma questa è un'altra storia, [m. ven. \ f \, \ |/<; "% : IL PLAYBACK CONTINUA A DOMINARE LA MAGGIOR PARTE DELLE TRASMISSIONI TELEVISIVE. LA MUSICA IN DIRETTA RIMANE SOLO AL SANREMO E AL ROXY BAR DI RED RONNIE

Luoghi citati: Italia, Modena, Sanremo