Grandi onde artificiali per gli amanti del surf

Grandi onde artificiali per gli amanti del surf IN AUSTRALIA E CALIFORNIA Grandi onde artificiali per gli amanti del surf i L surf è nato alle isole Hawaii, dove i polinesiani cavalcavano le onde in equilibrio su leggere tavole di legno lunghe fino a cinque metri, come riportò già il capitano James Cook nel suo diario di bordo. E proprio a Honolulu, negli Anni Sessanta, Kimo Walker della University of Hawaii iniziò la ricerca per creare onde artificiali adatte a «performance» con il surf. Perché una delle caratteristiche di questo sport è l'imprevedibilità: potenza, lunghezza e altezza di onde e maree subiscono milioni di varianti. I grandi campioni trascorrono il loro tempo vagando fra le spiagge del Pacifico, fissando il mare, studiando le maree regolate da cicli lunari, cercando di catturare il frangersi dei cavalloni più lunghi. Per restare sulla cresta dell'onda si fondono con il mare, indagano la potenza e la direzione dei venti e delle maree, seguono le previsioni meteorologiche. Affrontano situazioni sempre nuove, perché l'oceano è una fonte inesauribile di possibilità. Nell'arte di cavalcare i frangenti nulla viene dato per scontato, nonostante l'utilità dell'osservazione, niente è garantito, nemmeno ai campioni. D'altra parte, l'onda che si spezza vicino alla riva nasce a migliaia di chilometri di distanza: è impossibile interpretarla con esattezza. Dopo vent'anni di ricerche la soluzione per creare «palestre marine» adatte agli amanti del surf è venuta da un altro angolo del Pacifico. Kerry Black, del National Institute of Water and Atmospheric Research della Waikato University di Hamilton in Nuova Zelanda, ha osservato il frangersi delle onde nei più famosi luoghi oceanici in cui si pratica questo sport. Ha controllato i fondali che fornivano le onde più lunghe in Australia, Nuova Zelanda, Bali, Hawaii, Tahiti, California e Brasile. Verificato che - in teoria - l'onda si spezza a un'altezza di otto decimi superiore alla profondità dell'acqua; che l'onda migliore per il surf è quella con il pelo dell'acqua inclinato tra i 20 e i 65 gradi; e che a onde deboli si alternano cavalloni forti in un crescendo di altezza e ripidezza fino a formare i tubi d'acqua tanto amati dai surfisti, Kerry Black ha messo a punto il progetto per la fabbricazione di spiagge artificiali dove praticare il surf. Individuati i tre luoghi adatti, due in Australia e un terzo in Califor- nia, sono iniziati i lavori. Ammucchiando migliaia di sacchetti di sabbia pochi metri sotto la superficie dell'oceano, è stato creato un reef - una sorta di scogliera capace di creare onde lunghe fino a 300 metri. Secondo gli scienziati neozelandesi, questo fondo artificiale permetterà loro di governare la velocità e l'intensità dei frangenti. La verifica avverrà alla fine di quest'anno con l'entrata in funzione della prima «palestra» per surfisti sulla Gold Coast australiana in una città chiamata, non a caso, Surfers Paradise. Marco Moretti

Persone citate: James Cook, Kerry Black, Marco Moretti