Un cielo mai visto

Un cielo mai visto IL SUPERTELESCOPIO EUROPEO Un cielo mai visto Prime eccezionali immagini del Vlt ECCO le prime immagini riprese dal nuovo telescopio europeo che sta sorgendo a Cerro Paranal, sulle Ande del Cile. Sono la Nebulosa Farfalla, la stella Età Carinae, la galassia Centaurus A. Non le avevamo mai viste così bene. In tre fotografie c'è un riassunto di astrofisica. La Nebulosa Farfalla è ciò che resta di una stella collassata per vecchiaia. Età della Carena è una la stella più massiccia che si conosca e presto si trasformerà in una supernova. Nel cuore della galassia Centaurus A stanno nascendo nuove stelle, ancora avvolte in un grembo di gas e polveri. Le immagini sono state presentate il 27 maggio in conferenze-stampa simultanee nelle capitali degli 8 Paesi che contribuiscono all'Osservatorio australe europeo (Italia, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Svezia e Svizzera). Le ha prodotte il primo di 4 telescopi da 8,2 metri di diametro che potranno funzionare sia separatamente sia insieme. Nel 2001, quando i 4 strumenti saranno operativi, l'Europa avrà il telescopio più potente che sia mai stato puntato verso il cielo. Con una superficie di raccolta della luce di 211 metri quadrati, questo telescopio (Vlt, Very Large Telescope) batterà anche i due telescopi americani Keck da 10 metri ciascuno, 152 metri quadrati complessivi. Benché i tg Bai e Mediaset abbiano ignorato l'evento, non era mai successo, dal secolo scorso, che l'Europa conquistasse il primato del più potente strumento astronomico. Ora la grande occasione è venuta: potrebbero essere del Vecchio Continente gli astronomi che per primi arriveranno a vedere i confini del cosmo. Le grandi svolte nella nostra visione dell'universo sono sempre state legate a telescopi di nuova generazione. Negli Anni 20 il riflettore da 2,5 metri di Monte Wilson rivelò che la Via Lattea è soltanto una galassia tra le tante e che l'universo si espande. Il 22 dicembre 1947 il telescopio da 5 metri di Monte Palomar vide la sua «prima luce» e il 26 gennaio 1949 riprese la prima foto (la Nebulosa Cometa NGC 2261 intorno alla stella variabile B Monocerotis): a quel telescopio e ad altri venuti dopo, un po' più piccoli ma tecnologicamente più moderni, dobbiamo gran parte della cosmologia contemporanea. Negli Anni 90, infine, il telescopio spaziale «Hubble» ha segnato una nuova tappa. Il Vlt, pur trovandosi al suolo, avendo dimensioni incomparabilmente maggiori, non mancherà di svelare nuovi e per ora insospettabili panorami celesti. Basti dire che sarà in grado di esplorare un volume di spazio un milione di miliardi di volte più ampio di quello raggiungibile con i telescopi dell'inizio del '900. L'Italia contribuisce all'Eso con 28 miliardi all'anno (sugli 80 complessivamente destinati all'astronomia). Scienza a parte, dal punto di vista economico è notevole che gli investimenti siano tornati a casa maggiorati attraverso le commesse ad aziende italiane (tra le quali l'Ansaldo e la European Industriai Engineering di Venezia). Il Vlt potrà raggiungere la magnitudine 30, cioè vedere oggetti 4 miliardi di volte più deboli delle stelle che riusciamo a scorgere a occhio nudo, e distinguere punti separati da appena 4 decimillesimi di secondo d'arco (più o meno, un uomo sulla Luna!). Per utilizzare nel modo migliore queste potenzialità è necessario disporre di un telescopio di medie dimensioni ma a largo campo, con il quale individuare gli oggetti che verranno poi studiati con il Vlt. Proprio questo è lo strumento sul quale è impegnato l'Osservatorio di Capodimonte diretto da Massimo Capaccioli: il bell'Almanacco 1997-98 pubblicato dall'Istituto napoletano presenta il Vst (Vlt Survey Telescope), un telescopio da 2,5 metri con un campo di un grado e capace di raggiungere in mezz'ora oggetti di magnitudine 25 per secondo quadrato. Piero Bianucci CERRO PARANAL In alto, la cima spianata del Cerro Paranal in una foto aerea di ap ile che mostra lo stato dei lavori. STELLA GIGANTESCA Qui accanto, la stella Età della costellazione della Carena. Con una massa pari a cento volte quella del Sole, è la stella più massiccia che si conosca. A causa della grande massa è molto instabile. Nel 1841 aumentò di molto la sua luminosità e lanciò nello spazio enormi nubi di plasma che in questa foto del Vlt (posa IO secondi) sono messe in evidenza nei riquadri. STELLE NEONATE La regione centrale della galassia Centaurus A fotografata il 22 maggio con una posa di IO secondi. Si vedono nebulose di polveri e di gas che stanno contraendosi per generare nuove stelle. Si pensa che il processo sia stato innescato dalla collisione tra questa grande galassia e una galassia ellittica di minori dimensioni. Centaurus A è anche una potentissima sorgente di onde radio. AMPA http://wYW.lastampa.it Numero 824. Mercoledì 3 Giugno 1998 tuttoscie :nol( CERRO PARANAL In alto, la cima spianata del Cerro Paranal in una foto aerea di ap ile che mostra lo stato dei lavori. NEBULOSA FARFALLA E' il residuo gassoso, tuttora in espansione, di una stella molto vecchia che, esaurito il suo combustibile nucleare, è collassata trasformandosi in una nana bianca. Con una posa di IO minuti, questa è la miglior foto mai ottenuta di questa nebulosa planetaria. Il primo test del primo telescopio da 8,2 metri (53 metri quadrati) del Vlt, Very Large Telescope, è stato fatto il 16 maggio sull'ammasso globulare di stella Omega Centauri e ha stabilito che lo strumento ha una precisione di inseguimento di un millesimo di secondo d'arco su IO minuti. IL SUPERTELESCOPIO EUROPEO Un cielo mai visto Prime eccezionali immagini del Vlt STELLA GIGANTESCA Qui accanto, la stella Età della costellazione della Carena. Con una massa pari a cento volte quella del Sole, è la stella più massiccia che si conosca. A causa della grande massa è molto instabile. Nel 1841 aumentò di molto la sua luminosità e lanciò nello spazio enormi nubi di plasma che in questa foto del Vlt (posa IO secondi) sono messe in evidenza nei riquadri. ECCO le prime immagini riprese dal nuovo telescopio europeo che sta sorgendo a Cerro Paranal, sulle Ande del Cile. Sono la Nebulosa Farfalla, la stella Età Carinae, la galassia Centaurus A. Non le avevamo mai viste così bene. In tre fotografie c'è un riassunto di astrofisica. La Nebulosa Farfalla è ciò che resta di una stella collassata per vecchiaia. Età della Carena è una la stella più massiccia che si conosca e presto si trasformerà in una supernova. Nel cuore della galassia Centaurus A stanno nascendo nuove stelle, ancora avvolte in un grembo di gas e polveri. Le immagini sono state presentate il 27 maggio in conferenze-stampa simultanee nelle capitali degli 8 Paesi che con2001, quando i 4 strumenti saranno operativi, l'Europa avrà il telescopio più potente che sia mai stato puntato verso il cielo. Con una superficie di raccolta della luce di 211 metri quadrati, questo telescopio (Vlt, Very Large Telescope) batterà anche i due telescopi americani Keck da 10 metri ciascuno, 152 metri quadrati complessivi. Benché i tg Bai e Mediaset abbiano ignorato l'evento, non era mai successo, dal secolo scorso, che l'Europa conquistasse il primato del più potente strumento astronomico. Ora la grande occasione è venuta: potrebbero essere del Vecchio Continente gli astronomi che per primi arriveranno a vedere i confini del cosmo. Le grandi svolte nella nostra visione dell'universo sono sempre state levide la sua «prima luce» e il 26 gennaio 1949 riprese la prima foto (la Nebulosa Cometa NGC 2261 intorno alla stella variabile B Monocerotis): a quel telescopio e ad altri venuti dopo, un po' più piccoli ma tecnologicamente più moderni, dobbiamo gran parte della cosmologia contemporanea. Negli Anni 90, infine, il telescopio spaziale «Hubble» ha segnato una nuova tappa. Il Vlt, pur trovandosi al suolo, avendo dimensioni incomparabilmente maggiori, non mancherà di svelare nuovi e per ora insospettabili panorami celesti. Basti dire che sarà in grado di esplorare un volume di spazio un milione di miliardi di volte più ampio di quello raggiungibile con i telescopi dell'inizio del '900. L'Italia contribuisce all'Eso l'Ansaldo e la European Industriai Engineering di Venezia). Il Vlt potrà raggiungere la magnitudine 30, cioè vedere oggetti 4 miliardi di volte più deboli delle stelle che riusciamo a scorgere a occhio nudo, e distinguere punti separati da appena 4 decimillesimi di secondo d'arco (più o meno, un uomo sulla Luna!). Per utilizzare nel modo migliore queste potenzialità è necessario disporre di un telescopio di medie dimensioni ma a largo campo, con il quale individuare gli oggetti che verranno poi studiati con il Vlt. Proprio questo è lo strumento sul quale è impegnato l'Osservatorio di Capodimonte diretto da Massimo Capaccioli: il bell'Almanacco 1997-98 pubblicato dall'Istituto napoletano presenta il Vst NEBULOSA FARFALLA E' il residuo gassoso, tuttora in espansione, di una stella molto vecchia che, esaurito il suo combustibile nucleare, è collassata trasformandosi in una nana bianca. Con una posa di IO minuti, questa è la miglior foto mai ottenuta di questa nebulosa planetaria. Il primo test del primo telescopio da 8,2 metri (53 metri quadrati) del Vlt, Very Large Telescope, è stato fatto il 16 maggio sull'ammasso globulare di stella Omega Centauri e ha stabilito che lo strumento ha una precisione di inseguimento di un millesimo di secondo d'arco su IO minuti.

Persone citate: Cerro Paranal, Hubble, Monte Wilson, Piero Bianucci