Fiamme a Montecitorio
Fiamme a Montecitorio Il contrattempo poche ore dopo l'inaugurazione della nuova piazza Fiamme a Montecitorio Condizionatore in tilt, brucia un cestino ROMA. Un corto circuito originato da un condizionatore d'aria posto in una stanza al quinto piano della Camera dei Deputati ha provocato ieri un principio d'incendio subito spento dai vigili del fuoco che sono arrivati con tre squadre, una autobotte e un telone (poiché ieri il palazzo era aperto al pubblico). Le fiamme che si sono sviluppate dal condizionatore hanno fatto cadere alcuni pezzi di plastica che sono finiti in un cestino di rii'iuti. Si è così sviluppato moltissimo fumo che ha fatto pensare a un incendio di proporzioni più grandi. L'allarme è arrivato dalla Camera alla centrale dei vigili del fuoco alle 14,03 e alle 14,10 l'incendio era già stato spento. A quanto si è appreso dalla polizia al quinto piano del palazzo ci sono soltanto uffici dei deputati che, ovviamente non erano accessibili alle visite guidate. La stanza dove si è sviluppato l'incendio è di circa dieci metri quadrati e, secondo la polizia, sarebbe l'ufficio del deputato di Forza Italia Maria Procaccini Burani che lavora negli uffici della segreteria di presidenza. I visitatori che tra le 14 e le 14,30 - in tutto una ventina - erano in fila in piazza Montecitorio, proprio ieri inaugurata per il suo nuovo look, non si sono accorti di nulla. I mezzi dei vigili del fuoco sono passati per piazza del Parlamento e sono stati parcheggiati in una strada laterale. Il flusso di turisti e romani interessati a visitare la Camera dei Deputati è aumentato verso le 15,30, quando erano in fila circa un centinaio di persone, che a gruppi di 50 alla volta varcavano l'ingresso del palazzo, mediamente ogni venti minuti. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco Enrico Marchionne ha ribadito che le cause dell'incendio sono «sicuramente di natura accidentale». Ora una perizia tecnica dovrà stabilire se il condizionatore dell'aria (chiamato dai tecnici «Fan-coil») è ri- inasto acceso e si è surriscaldato provocando un corto circuito, oppure se il calore sprigionato dall'impianto ha fatto bruciare, secondo alcune indiscrezioni, delle carte che vi erano state lasciate sopra. Sempre i pompieri hanno detto che i danni sono «limitati agli arredi e agli impianti elettrici», mentre né persone, né strutture portanti sono state coinvolte. Negli ultimi due anni ci sono stati altri incendi nei palazzi della politica. Il più grave 1' 11 settembre del '97, quando le fiamme semidistrussero lo studio di Romano Prodi, un locale di 50 metri quadrati con soffitti molto alti e con due finestre che s'affacciano in via dell'Impresa, alle spalle dell'ingresso principale di Palazzo Chigi. In quell'occasione il comandante dei vigili del fuoco disse: «Abbiamo impiegato appena cinque minuti a spegnere le fiamme; pur essendo un ufficio prestigioso, si trattava di ima sola stanza». Un altro incendio avvenne il 20 giugno del '97 e danneggiò una stanza al secondo piano della Camera dei Deputati, occupata da uno dei questori. Poche ore prima che si sviluppasse il principio d'incendio, alle 11 in piazza Montecitorio, rifatta dopo tre mesi di lavoro, c'era stata la cerimonia inaugurale con il presidente della Camera dei Deputati, Luciano Violante, ed il sindaco di Roma, Francesco Rutelli. Le autorità erano uscite dal palazzo, sulle note suonate dalla banda dell'Esercito, e si erano dirette verso una decina di cittadini e turisti italiani e stranieri in visita alla piazza con la sua nuova immagine. Accolti con saluti, strette di mano, consensi e complimenti per l'opera di riqualificazione. [Ansa] L'incendio si è sviluppato al quinto piano nell'ufficio di una deputata di Forza Italia Ma i visitatori non si sono accorti di nulla La freccia indica l'ufficio al quinto piano di Montecitorio nel quale si è sviluppato il principio di incendio
Persone citate: Enrico Marchionne, Francesco Rutelli, Luciano Violante, Maria Procaccini Burani, Romano Prodi
Luoghi citati: Roma
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