I turisti su uno nove ucraino «Aiuto, siamo prigionieri»
I turisti su uno nove ucraino «Aiuto, siamo prigionieri» I turisti su uno nove ucraino «Aiuto, siamo prigionieri» ISTANBUL. Più di 500 turisti russi e ucraini a bordo di una nave ucraina, al centro di una controversia commerciale, ieri hanno affidato al mare un messaggio nel quale spiegavano di essere trattenuti a forza sull'imbarcazione. La nave era partita il 30 maggio dal porto ucraino di Odessa per una crociera nel Mediterraneo fino al 22 giugno. Aveva poi fatto tappa nel porto greco del Pireo e ieri mattina era alla fonda nel Mare di Mannara, non lontano dau'imboccatura Sud del Bosforo a Istanbul. In seguito all'«s.o.s.» lanciato dai turisti le autorità portuali turche sono salite a bordo per negoziare con l'equipaggio. Secondo quanto riferito dall'emittente televisiva d'informazione «Ntv», è in corso una controversia tra la compagnia proprietaria della nave «Taras Shevchenko» e l'operatore turistico che ha organizzato la crociera in sette Paesi e dodici porti del Me¬ diterraneo. Secondo «Ntv», un tribunale greco incaricato di decidere sulla controversia, di cui non sono stati resi noti i particolari, ha stabilito, durante un processo conclusosi venerdì al Pireo, che la nave avrebbe potuto proseguire il suo viaggio come previsto. Siccome i visti dei passeggeri stavano per scadere, il capitano tuttavia ha deciso di rientrare ad Odessa. Di qui la ribellione dei turisti. Alcuni di loro hanno parlato con i giornalisti avvicinatisi alla nave a bordo di piccole imbarcazioni spiegando di aver pagato fino a 7000 dollari ( 12 milioni di lire) per la crociera e di essere «vittime di una truffa». I turisti avevano lanciato dunque la loro richiesta di soccorso alle autorità turche affermando che «la loro vita era in pericolo». Avevano anche incollato messaggi su arance gettate in mare e recuperate dalle autorità turche. [Ansa-Afp] Giallo nel Bosforo per una disputa commerciale TURCHIA
Persone citate: Taras Shevchenko
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