Heston l'armatolo all'attacco di Clinton

Heston l'armatolo all'attacco di Clinton STATI UNITI «Noi americani non ci fidiamo di te» Heston l'armatolo all'attacco di Clinton WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il vecchio «Mose» scaglia la sua tavoletta contro Bill Clinton. E assume la difesa degli armaioli d'America con una foga degna delle sue interpretazioni più drammatiche (e con qualche affondo per la verità piuttosto greve al Presidente degli Stati Uniti). La notizia è praticamente ufficiale. Charlton Heston, 73 enne divo di Hollywood, celebre nel mondo intero per le sue interpretazioni nei classici «I dieci comandamenti» e «Ben Hur», sarà eletto oggi alla presidenza della «National rifle association» (Nra), l'ancora potentissima lobby dei possessori d'arma che conta 3,5 milioni di soci circa. E a Philadelphia, dove si tiene il congresso dell'Associazione che lo incoronerà leader, Heston ha già fatto capire dove intende portare il suo «popolo»: ad uno scontro drammatico con il Presidente Clinton, che si è fatto invece paladino di una politica più aggressiva contro la diffusione delle armi da fuoco. «Signor Clinton, voglio essere chiaro», ha tuonato Heston. «Noi americani non ci siamo fidati di lei quando ha cercato di riformare il sistema sanitario; non ci siamo fidati di lei quando voleva far entrare i gay nelle forze armate; e non ci fidiamo di lei per le nostre fighe 21 enni... Figuriamoci se ci fidiamo della sua politica per il controllo delle armi». Al di là dei proclami, Heston dovrà occuparsi innanzitutto di riportare un po' di coesione nella Nra, un'organizzazione che negli ultimi anni ha perso influenza a causa delle sue divisioni interne e delle sue posizioni spesso estreme - vicine, per intenderci, a quelle dei miliziani. Non a caso al congresso si è presentato come «il pacificatore», colui che «arginerà le ferite» all'interno e riporterà l'organizzazione «alle sue antiche e sane tradizioni». Ma non ci sono solo i problemi interni da risolvere. Heston as- Charlton Heston sume la guida della Nra proprio nel momento in cui la serie di stragi nelle scuole d'America ha costretto l'organizzazione a far quadrato per difendersi. E l'attore ha un bel dire che «il problema non sono le armi, il problema è la criminalità» - le tragedie di quest'anno, a Paducah, a Jonesboro, a Springfied hanno lasciato il segno sull'opinione pubblica. Il diritto degli americani ad essere armati è sancito dal Secondo emendamento della Costituzione, ed è uno di quegli articoli di fede che è sempre buono per fare un po' di retorica patriottica. Come ha fatto ieri a Philadelphia - la città dove tra l'altro venne scritta la Costituzione - il leader della maggioranza al Senato, il repubblicano Trent Lott. «Se lasciamo che il Congresso svuoti il Secondo emendamento tanto vale mettere la bandiera in naftalina e fondere la Liberty Bell» (la campana simbolo dell'indipendenza americana, ndr). Ma ormai è consuetudine che, dopo ogni serie di stragi, il Presidente deci da (e il Congres so generalmente approva) di dare un piccolo giro di vite ai con trolli sull'importazione e la ven dita di armi da fuoco, facendo saltare i nervi alla Nra. E lo stes so è successo quest'anno quan do Clinton, dopo il massacro di studenti in una scuola dell'Arkansas, ha deciso di mettere al bando altri sette tipi di arma da fuoco. Heston è stato eletto per guidare la controffensiva. Sembrava che la Nra avesse puntato gli occhi su di lui soprattutto per una questione d'immagine, per migliorare i rapporti dell'orga nizzazione con il pubblico. Ma evidentemente non è così: dopo le sue prime uscite appare chiaro che il vecchio divo ha final mente ritrovato un ruolo da protagonista e un'epica missione: «Riportare l'uso delle armi ad essere quella sana attività spor tiva, quell'antico, rispettato < onorato rito di passaggio». Andrea di Robflant Charlton Heston

Luoghi citati: America, Arkansas, Hollywood, Stati Uniti