Verona, decisiva la Lega di Cesare Martinetti

Verona, decisiva la Lega Verona, decisiva la Lega -yynoy w Mim*-»' nèh iiiy ' VERONA ' " DAL NOSTRO INVIATO Michela Sironi vince facile, Verona non è piazza da Ulivo, la giornata sconsigliava la gita al mare suggerita da Bossi, molti devono comunque essere andati in campagna perché la percentuale dei votanti è ai minimi, appena sopra il 50 per cento. Ma nonostante tutto la signora sindaco uscente di Forza Italia non ha problemi a confermarsi con uno scarto (1C per cento) sensibile e per nulla sorprendente. E' uscita dal primo turno con il 40 per cento abbondante; esce vincente con il 58,4: giusto giusto il 18 per cento di voti in più della Lega. Il cattolicissimo Giuseppe Brugnoli, 68 anni, per lunghi anni direttore de L'Arena, ha più o meno confermato lo stesso risultato della coalizione di quattro anni fa. Che si chiamino «progressisti», Ulivo o centro sinistra, questo campo politico a Verona può raccogliere al massimo il 40 per cento. Qui conta la massa mobile del voto leghista. Il partito di Bossi non è in grado di arrivare al ballottaggio, anzi quindici giorni fa con un deludente 18 per cento ha ceduto posizioni. Ma pesa comunque a sfavore della sinistra. Conta la naturale inclinazione veronese, contano anche le vicende giudiziarie veronesi. Qui c'è l'unico vero procuratore anti-Lega d'Italia Guido Papalia, il magistrato che ha indagato le camicie verdi e intercettato le telefonate di Bossi e Maroni con i colonnelli veneti. Il voto ha risentito della «caccia al leghista». Comunque sia la Lega - volente o nolente Bossi - va verso il ritorno in giunta con la signora Sironi che ha governato per i suoi primi quattro anni con un vicesindaco, Francesco Girondini, eletto dal Carroccio. Il partito di Bossi ha tentato la scalata solitaria, Girondini era il candidato sindaco, ma il risultato è stato deludente. E proprio per questo tutte le manovre degli ultimi giorni hanno logicamente girato intorno alla Lega. Erano note le trattative con il Polo, secondo la linea venetista del segretario della Lega Comencini, veronese, ex missino e dunque geneticamente incompatibile con la sinistra. Bossi, piuttosto eccitato, ha mandato a dire che la Lega non faceva pasticci con nessuno. Conclusione: «Andate al mare». • Le cose, invece, stavano diversamente. Con uno di quei giri di parole che piacciono tanto al Comencini, recentemente non in buona con Bossi, la linea leghista si è così trasformata: «Gli elettori della Lega sono liberi di andare o non andare al mare. Ma se vanno a votare, logicamente non votano a smistra». La Lega veneta cammina dunque a tappe verso un nuovo abbraccio col centro-destra. Tra un anno qui si vota per la Regione, appuntamento decisivo, e ogni movimento va visto in quella prospettiva. E la signora Sironi, senza nemmeno usare un giro di parole, ha risposto positivamente alle richieste della Lega: alloggi pubblici a chi risiede in Veneto da otto anni, protezione delle imprese locali negli appalti pubblici, preferenza ai residenti nelle graduatorie. All'appuntamento veronese è tìr mancato u nuovo «soggetto politico» veneto, il Movimento del Nordest di Massimo Cacciari e Mario Carrara. C'è stato il tentativo di formare una lista, poi quello di accordarsi con il centro-sinistra (Ulivo più Rifondazione). Ma il Nordest voleva il candidato sindaco, Giovanni Maccagnano, un ex della Lega, uscito dal circuito di Bossi dopo essere stato eletto ed avere fatto l'assessore. Ma il centro-sinistra non ha ceduto e i popolari si sono imposti per avere uno dei loro, Giuseppe Prugnoli. Il Nordest si è così ritirato dalla partita. Nei giorni scorsi Massimo Cacciari ha rilasciato una di quelle sue dichiarazioni che non sollevano certo entusiasmi: «In una logica bipolare - ha detto il sindaco di Venezia - può capitare di dover scegliere per il meno peggio...». Un viatico che non poteva risultare vincente per Brugnoli. Cesare Martinetti VERONA MICHELA SIRONI 58,4 % Forza Italia An, Ccd Cdu GIUSEPPE BRUGNOLI 41,6% Ds, Rifondazione Ppi, Verdi Soc.dem.it., Altri Michela Sironi sindaco di Verona uscente e riconfermata

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