«L'Arma non deve temere la riforma»
«L'Arma non deve temere la riforma» Brutti: non sarà relegata nelle campagne «L'Arma non deve temere la riforma» ROMA. «L'Arma non ha proprio nulla da temere dai progetti di riordino». Il sottosegretario alla Difesa Massimo Brutti, Ds, vola a Palermo per partecipare alla 184a festa dell'Arma. E alla presenza dei generali della Benemerita, del sindaco Leoluca Orlando, del procuratore capo Giancarlo Caselli e del presidente della provincia Francesco Musotto - i due, raccontano, si sono ignorati tutto il tempo - l'esponente del governo cerca di tranquillizzare gli animi dei carabinieri. Non bastava la questione del Ros, infatti, o quella dei nuclei speciali Nas, Noe e patrimonio artistico che il Viminale vuole riportare sotto un controllo unitario. Adesso i carabinieri temono la «madre di tutte le ristrutturazioni», ossia quella detta in gergo della «ruralizzazione». Cioè una divisione dei compiti tra Arma e Pubblica sicurezza per territorio: i poliziotti in città, i carabinieri in provincia? Giammai. E Brutti li conforta. «Sarebbe sbagliato e dannoso pensare di relegare l'una o l'altra delle forze dell'ordine alle periferie delle aree marginali del Paese. Integrazione vuol dire lavorare insieme». Sono giorni di fibrillazione, visto che il Parlamento sta mettendo mano alla riforma dell'Arma. «Ma chi pensa di incollare etichette politiche all'Arma ha fatto male i propri calcoli», avverte Brutti. Il quale polemizza con quegli esponenti dell'opposizione che paventano rischi di ridimensionamento. «Bisogna avere il coraggio di riformare, senza ulteriori indugi - esorta Brutti -. Il sistema attuale dei rapporti tra le varie forze di polizia ha bisogno di misure innovative, che puntino a tutelare la peculiarità di ciascuna forza, ma anche a garantire l'integrazione funzionale. Sarebbe ridicolo pensare che una delle due forze di polizia a competenza generale possa essere posta in sottordine rispetto all'altra. Bisogna fare in modo che esse si dividano i compiti, mirando a evitare doppioni e sovrapposizioni». [fra. gri.l
Persone citate: Arma, Brutti, Francesco Musotto, Giancarlo Caselli, Leoluca Orlando, Massimo Brutti
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