L'addio di Peressin vescovo «scomodo»

L'addio di Peressin vescovo «scomodo» L'Aquila: in pensione per limiti d'età L'addio di Peressin vescovo «scomodo» L'AQUILA. Alla fine, è andato via dall'Aquila, ma per sua scelta e per limiti di età. Mario Peressin, l'arcivescovo del capoluogo abruzzese, ha resistito alle critiche, alle chiacchiere e alle richieste di allontanamento intensificatesi negli ultimi anni per alcune sue iniziative che hanno avuto vasta eco. Si va dal «Monumento ai bimbi non nati», al censimento - in confessionale - delle donne che abortivano, alla «scomunica» ai giornalisti «figli di Satana», al concorso per parroci, alle fiaccolate di protesta nei suoi confronti da parte di religiosi e laici. Inoltre, un'inchiesta in Canada per presunta evasione fiscale. Le bufere - generate dalle sue omelie o dai suoi scritti - non hanno mai scalfito questo arcivescovo friulano nato il 17 maggio del 1923 ad Azzano Decimo (Pordenone), ordinato sacerdote il 20 giugno del 1946, laureato in diritto canonico e civile all'Università Lateranense di Roma. All'Aquila arrivò il 14 aprile del 1983 come coadiu- tore, con diritto di successione, di monsignor Carlo Martini. Proveniva da Vienna, dove era stato osservatore permanente della Santa Sede presso le organizzazioni internazionali. Le prime critiche arrivarono nel '91 da 27 parroci (la metà della della diocesi), che chiesero al Papa di rimuoverlo per «i metodi autoritari» e per «il disagio grave e insanabile». Nel '95 il Vaticano nominò suo coadiutore monsignor Giuseppe Molinari, che ora gli succede Ir. e.] Mario Peressin il controverso arcivescovo dell'Aquila

Persone citate: Carlo Martini, Giuseppe Molinari, Mario Peressin, Peressin

Luoghi citati: Aquila, Azzano Decimo, Canada, L'aquila, Pordenone, Roma, Vienna