«I Mondiali si faranno senza aerei»

«I Mondiali si faranno senza aerei» Il leader dello sciopero: i tifosi prendano l'auto. Si conta su Jospin (e sulle altre compagnie) «I Mondiali si faranno senza aerei» Rottura Air France-sindacati PARIGI NOSTRO SERVIZIO «I mondiali di calcio cominceranno senza aerei». Con questa dichiarazione Jean-Charles Corbet, presidente del Snpl, il principale sindacato dei piloti francesi, ha trasformato in certezza quella che fino a ieri era solo l'ipotesi più pessimistica. Che va però ridimensionata, nel senso che gli aerei, in realtà, ci saranno. Carichi di tifosi venuti da ogni angolo del mondo, si poseranno sulle piste di RoissyCharles de Gaulle e di Orly (i due aeroporti parigini) gli apparecchi dell'Alitalia, della Lufthansa, della British Airways, dell'lberia, della Klm e di tutte le altre grandi compagnie europee e extraeuropee. Ma non i velivoli di Air France, «trasportatore ufficiale della Coppa del mondo 1998», inchiodati a terra ormai da una settimana. E pare difficile, per non dire impossibile, che possano ricominciare a volare in tempo utile per l'inaugurazione dei Mondiali, mercoledì 10 giugno, visto che le trattative tra la direzione di Air France e i sindacati dei piloti sono state interrotte in malo modo, ieri mattina alle 7,30, quando, dopo un'ennesima e vana nottata di discussioni, i rappresentanti del Snpl hanno abbandonato il tavolo dei negoziati, senza che sia stata fissata una data per un prossimo incontro. Sui motivi precisi che hanno determinato la clamorosa rottura sono trapelate scarsissime indiscrezioni. Ma un'idea del clima in cui si sono svòlte (e poi sono state rotte) le trattative l'ha data Jean-Charles Corbet che uscendo dalla riunione ha detto ai giornalisti: «Quello che è accaduto lì dentro è talmente grave che preferisco non rispondere alle vostre domande». Nel pomeriggio, un portavoce del sindacato ha seccamente smentito le ottimistiche rivelazioni di «Le Monde», il quale aveva scritto che le posizioni si erano notevolmente avvicinate nelle ultime ore. «L'azienda non molla: a ogni nostra proposta, anche a quelle che consentirebbero a tutti di uscire con onore da questa vicenda, risponde rimettendo sul tappeto il diktat della riduzione dei salari dei piloti come condizione preliminare di qualsiasi accordo». Al sindacato, l'impressione è che Jean-Cyril Spinetta, il presidente di Air France, abbia ricevuto dal governo direttive molto rigide, con margini di manovra limitatissimi. Ma anche nell'ipotesi (poco probabile) che si raggiungesse un accordo in extremis, magari grazie a un intervento del primo ministro socialista Lionel Jospin, che ieri si è detto disponibile per una mediazione, ci vorrebbe comunque del tempo, almeno 48 ore per i voli europei e 72 per quelli intercontinentali, prima che la situazione possa tornare normale negli aeroporti francesi. Neppure Jospin, ad ogni modo, può (né vuole) fare miracoli; del resto, il primo ministro ha chiaramente ammonito che mediazione non significa capitolazione, e che il governo, azionista unico della compagnia aerea nazionalizza ta, non intende cedere al ricatto dei piloti che hanno preso in ostaggio la Coppa del mondo. «Se interverrò - ha detto - lo farò rispettando l'autonomia della direzione di Air France. Non sono i mondiali di calcio che mi preoccupano, ma il processo di risanamento messo in cantiere dai dirigenti dell'azienda e il futuro della compagnia». Il primo ministro ha rincarato la dose, sottolineando che i tifosi europei «non hanno bisogno dell'aereo per venire», comunque possono viaggiare con altre compagnie. Forse le conseguenze dello sciopero non saranno troppo gravi per i mondiali, ma per la compagnia di bandiera francese rischiano di essere catastrofiche. In termini di mancate entrate, la paralisi degli aerei costa a Air France più di 100 milioni di franchi (28 miliardi di lire) al giorno. Sono già andati in fumo almeno 700 milioni di franchi (quasi 200 miliardi di lire) per una vertenza innescata da un piano di moderazione salariale che secondo i calcoli dei dirigenti dovrebbe consentire alla compagnia di risparmiare 500 milioni di franchi (145 miliardi di lire) all'anno. Enrico Molinari Il premier «Mi preoccupa il risanamento dell'azienda non il calcio» Caos all'aeroporto di Parigi-Roissy per l'interminabile sciopero dei piloti dell'Air France

Persone citate: Charles Corbet, Cyril Spinetta, Enrico Molinari, Jospin, Lionel Jospin

Luoghi citati: Orly, Parigi