Poche ore di tregua, partono gli italiani

Poche ore di tregua, partono gli italiani Negoziata con i due Paesi in guerra una «finestra» per sgomberare i cittadini stranieri Poche ore di tregua, partono gli italiani Scalfaro scrive ai due Presidenti ROMA. «L'Italia è pronta ad offrire il suo aiuto per la soluzione del conflitto tra Etiopia e Eritrea». Mano di nuovo tesa da Oscar Luigi Scalfaro al presidente etiope Negasso Gidada e a quello eritreo, Isaias Afeworky. «Tra le parti cessino subito le ostilità - ha scritto il Capo dello Stato in una lettera -, l'Italia è pronta ad aiutarvi in questa direzione affinché possiate avviare una trattativa». Una mediaziane tra le due ex colonie era già stata proposta alcuni giorni fa in un discorso all'Istituto per l'Africa e l'Oriente di Roma. Il Presidente ha sottolineato che durante le sue visite ad Addis Abeba e Asmara nello scorso novembre potè constatare quanto i due governi e i due popoli fossero impegnati sulla via della pace e dello sviluppo: «E' quindi con sorpresa e sgomento che assistiamo oggi a combattimenti sui confini, ad incursioni aeree che colpiscono anche innocenti vittime civili». E dopo un giorno di rinvìi e ore di apprensione, finalmente ieri sera i primi 90 italiani - soprattutto donne e bambini - hanno potuto lasciare l'Asmara. Duecentocinquanta i connazionali che avevano richiesto di imbarcarsi e lasciare il Paese del Corno d'Africa. Due i C-130 dell'Aeronautica italiana a disposizione come navetta tra la capitale eritrea e Gibuti. La Farnesina ha precisato che al primo volo fissato alle 20,30 ore italiane ne sarebbe seguito un secondo alle 23 e un terzo mezz'ora dopo. Approdo per gli italiani, la base navale francese di Gibuti. Da qui il rimpatrio, domani, con un charter dell'Alitalia noleggiato dall'Unità di crisi della Farnesina. La partenza è prevista in mattinata, con arrivo a Fiumicino nelle pri me ore del pomeriggio. La fuga dal teatro di guerra è stata possibile solo dopo una frenetica giornata di negoziati ad Addis Abeba. Risultato: l'apertura di una «finestra» di tredici ore per permettere la partenza degli stranieri, dalle 17 fino alle 6 di stamane. Da una parte, l'ambasciatore d'Italia ad Addis Abeba, Marcello Ricoveri, insieme con gli ambasciatori di Stati Uniti, Gennania e Regno Unito, dall'altra il primo ministro etiope Meles Zenawi: la trattativa ha garantito, oltre al permesso di sorvolo, tutte le condizioni di sicurezza per consentire la partenza da Asmara dei cittadini italiani e di altri Paesi. La «finestra» si è aperta, puntuale, alle 17 quando un charter della Lufthansa è atterrato per poi ripartire alle 20 diretto a Colonia. A bordo, anche sei italiani, tre donne e tre bambini. Ieri mattina il volo dell'«Egypt Air» organizzato dall'Onu, che avrebbe dovuto portare via dall'Eritrea e mettere al sicuro, tra gli altri, oltre cento connazionali, era stato annullato per la chiusura dello spazio aereo dopo il terzo raid in meno di 24 ore di Mig 23 etiopici contro l'aeroporto della capitale. Ai 109 italiani pronti per imbarcarsi alla volta del Cairo era stato comunicato che «Addis Abeba aveva minacciato di considerare ogni aereo in volo "un obiettivo"». Non era rimasta quindi altra scelta che tornare a casa. Un altro numero imprecisato di connazionali dovrebbe poter lasciare il Paese con un gruppo di 400 europei imbarcandosi su un'unità della marina olandese che sta facendo rotta da Aden, nello Yemen, verso l'Eritrea. L'annuncio è stato fatto all'Aia dal capo di stato maggiore della marina reale olandese, l'ammiraglio Van Duisendijk. La nave, la fregata «Abrahan van der Hulsr», doveva raggiungere l'Eritrea ieri sera dopo alcune ore di navigazione, imbarcare gli europei e quindi fare ritorno in un porto dello Yemen. Italia in primo piano ieri nella crisi tra Etiopia ed Eritrea anche attraverso l'appello per un'immediata cessazione delle ostilità lanciato dall'ambasciatore Umberto Vattani, segretario generale della Farnesina, che ha convocato separatamente gli ambasciatori di Etiopia e di Eritrea a Roma, Halima Mohammed e Pietros Fessahazion. Ai due ambasciatori è stata inoltre ribadita la necessità di evitare ogni azione che possa pregiudicare o mettere in pericolo le operazioni di evacuazione dei cittadini stranieri, oltre all'opportunità di estendere oltre alle ore 6 di questa mattina la «finestra» per i voli su Asmara. Claudia Ferrerò Il Capo dello Stato «Siamo sgomenti Pronti ad assistervi nelle trattative» Il primo C-130 decollato ieri sera con i nostri connazionali Un'americana appena sbarcata da un volo da Asmara si riposa esausta all'aeroporto di Francoforte

Persone citate: Isaias Afeworky, Marcello Ricoveri, Meles Zenawi, Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro, Umberto Vattani, Van Duisendijk