Comit-Bancaroma, la Borsa assorbe il no

Comit-Bancaroma, la Borsa assorbe il no Un'apertura pesante, poi i titoli recuperano. Piazza della Scala rinvia l'incontro con gli azionisti Comit-Bancaroma, la Borsa assorbe il no Gutty: c'è tempo per riflettere MILANO. Facile dire: lasciamoci così, senza rancore. Come si fa? Mesi e mesi a dire che per Comit il partner giusto era Banca di Roma e che Banca di Roma era l'anima gemella di Comit, mesi di boom in Borsa con il titolo romano su del 100 per cento dall'inizio anno, quello milanese su del 65 per cento e adesso mica ci si può sbrigare con un scusate, abbiamo scherzato? Occorre rifettere. Con calma. E quindi, tanto per cominciare, inutile che i soci Comit si ritrovino oggi, come dovevano, in piazza Scala. Summit rinviato a data da destinarsi: la linea la dà Gianfranco Gutty, amministratore delegato di Generali, grande azionista Comit, forte di un 5 per cento che dovrebbe salire al 10 quando la richiesta (tuttora congelata) verrà accolta dalla Banca d'Italia. Doveva essere il momento clou, questo sabato in piazza Scala, sabato delle decisioni, del sì o del no al matrimonio dell'anno, con tanto di numeri, cifre, dati elaborati insieme ai consulenti di Merrill Lynch e McKinsey. Ma, vista la lettera spedita l'altroieri da Cesare Geronzi a Luigi Fausti («Considera caduta l'ipotesi di fattibilità della progettata integrazione...»), inutile ritrovarsi. Meglio prender tempo, riflettere. Per ora, parola di Gutty, difficile individuare margini di recupero tra i due ex promessi sposi ma per un futuro chi può dirlo? «Nelle sedi competenti cercheremo di chiarire le cose», sospira l'amministratore delegato delle Generali. E lì per lì nasce un piccolo rebus: voleva dire che c'è una qualche possibilità di marcia indietro? In piazza Affari qualcuno crede nel miracolo e pian piano i titoli che in apertura erano andati giù con scambi frenetici, Banca di Roma giù del 4,11 per cento, Comit del 2,19 per cento, recuperano chiudendo in ribasso dello 0,68 per cento la prima e dello 0,72 per cento la seconda. Vuoi vedere, scommettono in Borsa, che una rottura consumata su concambi (sfavorevoli per Banca di Roma) rinascerà su concambi più favorevoli? Chissà. Ma all'araba fenice Comit-Roma, in realtà, credono in pochi. Il piano industriale della Commerciale «punta al Nord-Est», insiste il presidente Fausti. E da Roma si fantastica di intese con un istituto di mediocredito sull'esempio di Sanpaolo-Imi e di alleanze all'estero. Si vedrà. Per ora, commenti e dichiarazioni sono tutti rivolti al passato: «Era una bella operazione, peccato», riconoscono parlando all'imperfetto banchieri come Carlo Salvatori (Intesa), Lucio Rondelli (Credit), Antonio Pedone (Crediop), Paolo Savona (Fondo interbancario). Nessun commento da via Nazionale, obbligata al silenzio: «La regola non consente che l'autorità monetaria si esprima», è il rifiuto cortese di Bruno Bianchi, direttore centrale di Bankitalia per la vigilanza. Mentre il superministro Ciampi si rifugia in un «ho saputo dai giornali l'esito negativo» preoccupandosi di sottolineare come «il Tesoro non abbia avu¬ to alcuna partecipazione al progetto». Smentite di coinvolgimento persino dal sottosegretario alla presidenza Enrico Micheli: Prodi e Cuccia, dice, nella colazione di tre giorni fa a Palazzo Chigi non hanno parlato di Comit, «è stato un incontro di cortesia». Così, aspettando il futuro, milanesi e romani restano in trincea. Fausti, individuato come il capofila degli oppositori all'unione con Roma, non vorrebbe replicare: «Non faccio polemiche, Geronzi è un amico». Ma poi lo fa, eccome, facendo capire che il progetto è fallito perché «poco chiaro» e perché c'era «un problema di comando» essendo impensabile che una banca sana come Comit venisse diretta da uomini di una banca «con tremila miliardi di write-off». Frecciatona. E controfrecciatona da Roma, da Emmanuele Emanuele, presidente dell'ente Cassa di Roma. Con Comit, ruggisce, è finita: «Quando ci si sposa lo si fa per fare un progetto, non per contare l'argenteria di casa». Armando Zeni L'ACCORDO SFUMATO i COMIT - BANCA DI ROMA 411.000 MILIARDI TOTALE ATTIVO TOTALE ATTIVO RACCOLTA DIRETTA IMPIEGHI RACCOLTA CLIENTI 195.000 MILIARDI IMPIEGHI 203.000 MILIARDI DIPENDENTI $7.792 SPORTELLI 2939 LE ALTRE AGGREGAZIONI IMI- SAN PAOLO 347.89S MILIARDI UNICREDIT 310.671 MILIARDI BANCAINTESA 279.003 MILIARDI IMI - SAN PAOLO 193.258 MILIARDI BANCA INTESA 166.022 MILIARDI UNICREDIT 130.984 MILIARDI IMI - SAN PAOLO 186.042 MILIARDI BANCA INTESA 151.590 MILIARDI UNICREDIT 149.005 MILIARDI min

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