In massa verso i superbig» di Luca Dondoni
In massa verso i superbig» In massa verso i superbig» Cecchetto: un rito collettivo che sta di nuovo crescendo MILANO. Cecchetto, lei è uno dei personaggi che conosce meglio di tutti il mondo giovanile. Che cosa ne pensa delle aggregazioni di massa come quelle che si verificano per i concerti negli stadi di questo inizio estate. Baglioni, Ramazzotti, Vasco Rossi, Daniele sono tornati ad essere i veri punti di riferimento dei teen-agers? «Senza dubbio. Ultimamente siamo di fronte ad un fenomeno curioso. Di questi tempi il problema dei giovani sono i giovani. Mi spiego meglio. I ragazzi vanno in massa ad ascoltare i superbig di casa nostra perché gli artisti che in questi anni la discografia ci ha presentato come "nuove proposte", "novità", "promesse del futuro" sono sul mercato già da parecchio tempo, magari con due o tre album sulle spalle. In più c'è il desiderio di aggregazione che non va sottovalutato. I ragazzi vogliono stare con i loro coetanei e sono felici quando sono in tanti. Oggi, chi si può permettere uno stadio sono solo quei quattro o cinque nomi che sappiamo». Ciò significa che i ragazzi hanno ricominciato ad avvicinarsi a personaggi che pur avendo mediamente venti o anche trent'anni più di loro possono rappresentare un punto di riferimento? «Certo. Ditemi qual è quel ragazzo di diciassette anni che oggi accetta un consiglio da un coetaneo. Quando produssi Lorenzo o gli 883 il mio target era quello dei quattordicenni. Jovanotti e Pezzali quando raggiunsero il successo avevano in media una decina d'anni in più di chi comprava i loro di¬ schi». Va bene. Ma di questo passo si va verso un periodo buio per i giovani artisti. Se questa è la tendenza, che cosa si può fare per cambiarla? «Questo è il compito degli organizzatori di concerti, dei discografici, degli operatori legati a filo doppio con il mercato delle sette note. Da quando sono consulente di Rai Radiodue sto cercando di rinnovare la proposta musicale e programmatica dell'azienda e sino a questo momento i risultati sono stati favorevoli. Puntare sui giovani per avvicinarsi ai giovani è un po' il mio motto da sempre. Devo dire che se sto facendo quello che chiunque può ascoltare sintonizzandosi su Radiodue è anche merito di una dirigenza che aveva deciso di operare uno svecchiamento ancor prima del mio ingaggio». Se fosse stato nei panni di Claudio Baglioni avrebbe organizzato il concerto in uno stadio come ha fatto lui, combattendo con l'amministrazione pubblica, minacciando dietro-front repentini e quant'altro o si sarebbe mosso in un altro modo? «No, avrei fatto esattamente come Baglioni. L'anno scorso quando ho visto Ligabue a San Siro mi sono reso conto che questi concertoni li possono mettere in piedi solo i professionisti del rock. Aggiungo solo che mi piacerebbe che le radio fossero più coinvolte magari inventando happenings per tener compagnia a chi sta sotto il sole per ore aspettando le rockstars». Luca Dondoni
Persone citate: Baglioni, Cecchetto, Claudio Baglioni, Ligabue, Pezzali, Ramazzotti, Vasco Rossi
Luoghi citati: Milano
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