L'Air Force One sparisce nel cielo di New York di Franco Pantarelli
L'Air Force One sparisce nel cielo di New York Per la seconda volta in tre mesi l'aereo di Clinton scompare dai radar: panico per 36 secondi L'Air Force One sparisce nel cielo di New York E all'aeroporto La Guardia sfiorata la collisione tra 2 jet NEW YORK. Nuova «fuga» dell'Air Force One dai radar, e nuovi momenti di panico per gli addetti a quei radar, che in teoria non dovrebbeo mai perdere di vista l'aereo su cui viaggia il Presidente degli Stati Uniti. Stavolta la scomparsa dagli schermi dell'Air Force One, che fa il paio con quella verificatasi tre mesi fa, è stata perfino doppia, per un totale di 36 secondi. L'impianto radar che «ha avuto alcune difficoltà», come ha detto pudicamente un portavoce della Federan Aviation Administration, è quello di Gibbsboro, nel Sud del New Jersey, incaricato di «tenere d'occho» l'aereo presidenziale nel suo viaggio da Washington a Bedford, nel Massachusetts, dove ieri Bill Clinton si è recato per un'apparizione al Mit di Cambridge. Non è successo nulla, naturalmente. Il Presidente è tranquillamente arrivato a destinazione e il contatto radio fra la terra e l'Air Force One è stato regolarmente mantenuto anche quando i radar non sapevano più dove fosse; ma è la seconda volta che un episodio del genere si verifica e per di più arriva in una giornata particolare. Ieri infatti si è venuti a conoscenza della più «miracolosa» .della mancate collisioni della storia dell'aviazione civile, avvenuta all'aeroporto La Guardia di New York. Un Dc-9 della Us Airways, che procedeva in direzione Nord-Ovest, stava atterrando; un A-320 della Air Canada stava invece decollando in direzione Sud-Ovest. Erano su due piste diverse, ma la loro direzione indicava che sta¬ vano andando direttamente uno contro l'altro e che l'impatto sarebbe avvenuto proprio nel punto in cui le due piste si incrociano formando una grande X. All'ultimo momento un controllore di volo se n'è accorto e ha ordinato al Dc-9, che ormai si trovava a 60 metri da terra, di riprendere quota immediatamente. Il pilota ha eseguito la manovra ed ha evitato la collisione passando giusto sopra all'A-320. Fra i due aerei, che si muovevano ambedue a circa 100 miglia all'ora, una distanza di non più di 6 metri. L'immagine di ciò che poteva accadere è da brividi, ma inquietante è anche il fatto che l'episodio si è verificato il 3 aprile scorso, cioè più di un mese fa, e soltanto adesso si è saputo. Non, a quanto pare, perché le autorità dell'aeroporto o le compagnie aeree coinvolte abbiano voluto nasconderlo, ma per una ragione forse perfino più al¬ larmante: quella che nessuno sapeva bene a chi segnalare ciò che era avvenuto e in che termini. Il controllore, che si sappia, lo ha detto al suo «supervisor» e lui lo ha riferito ai suoi superiori, ma per un problema di «terminologia» quelli non hanno afferrato subito la gravità dell'episodio. Quanto al pilota dell'A-320, anche lui ha fatto il suo bravo rapporto, ma i suoi superiori della Air Canada hanno dato per scontato che all'aeroporto La Guardia ne fossero già al corrente e non hanno fatto nulla. Conclusione: la Faa ha ordinato un «supplemento di addestramento» per tutti i 10 mila controllori di volo americani, proprio perché imparino meglio la terminologia da usare nelle varie circostanze. Franco Pantarelli Il presidente americano Bill Clinton
Persone citate: Bedford, Bill Clinton, Clinton, La Guardia
Luoghi citati: Cambridge, Massachusetts, New Jersey, New York, Stati Uniti, Washington
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