Borrelli dà l'addio al video di Raffaella Silipo

Borrelli dà l'addio al video Ieri prima giornata da neodirettore, tra progetti e congratulazioni Borrelli dà l'addio al video Aperta la caccia al nuovo volto del Tgl ON entrerà più nelle case degli italiani, tutte le sere all'ora di cena. Giulio Borrelli, nel primo giorno da direttore nominato del Tgl, ha deciso: non sarà un direttoreconduttore alla Enrico Mentana, ma un direttore «tout court», occupato a dirigere la macchina dietro le quinte, nella miglior tradizione dell'ammiraglia Rai. E dunque quel posto di anchorman, che occupa dal giugno 1995, sarà di qualcun altro. D'altronde essere alla testa di un transatlantico come il Tgl comporta una tale mole di lavoro da essere difficilmente compatibile con le apparizioni in video: una pluralità di incarichi manageriali e incontri organizzativi, ancor più oggi alla vigilia di una complessa ristrutturazione dell'azienda. Per il neo direttore, comunque, quella di ieri è stata ancora una giornata relativamente tranquilla. Il passaggio di consegne effettivo sarà tra una settimana, Borrelli ha passato il pomeriggio a rispondere alle centinaia di telefonate e telegrammi di compli¬ menti, quelli delle autorità come quelli degli amici e dei molti telespettatori che da tre anni a questa parte apprendevano da lui le notizie della giornata. E adesso, chi sarà il suo successore? Questo l'argomento che monopolizzava ieri tutti i discorsi in Rai. Infatti, non appena è girata la voce che il neodirettore non comparirà più, si è aperta la caccia al ruolo più in vista dell'intero giornalismo italiano. Voci di corridoio a Saxa Rubra indicano Tiziana Ferrano e Margherita Ghinassi in pole position. Borrelli, dal canto suo, tiene la bocca cucita e non fa trapelare nessuna indiscrezione. Quel che si mormora è che difficilmente il suo posto sarà preso da una donna. Proprio per la stessa ragione per cui all'epoca venne scelto lo stesso Borrelli, ossia evitare una iperfemminilizzazione del telegiornale. Una scelta sofferta, perché si era sempre creduto che le donne aumentassero l'audience. Ma alla fine i dati di ascolto, conditi da alcuni record, avevano dato ragione al volto rassicurante di Borrelli, da italiano medio: un padre quarantenne con cui viene naturale identificarsi e che dunque trasmette fiducia. In questo senso fu fortemente voluto dal direttore generale dell'epoca Raffaele Minicucci perché, disse allora, «è uno da cui comprereste un'auto usata». Il suo successore dovrà dunque necessariamente avere le stesse doti di tranquilla affidabilità e professionalità. Laureato in giurisprudenza, professionista dal 1973, Giulio Borrelli ha mosso i primi passi nel giornalismo all'«Unità», dove ha lavorato dal 1969 al 1978, quando è entrato in Rai. E' al Tgl dal 1981: inviato di cronaca e di esteri ha realizzato 1500 servizi e trasmissioni speciali su alcuni degli avvenimenti principali degli ultimi vent'anni: dalla vicenda Gelli-P2 all'attentato al Papa; dalle stragi al processo Moro; dai delitti di mafia alla cattura di Totò Riina, fino alla caduta del comunismo nei Paesi dell'Est europeo. Da tutte queste esperienze è nato nel 1997 il libro «Palcoscenico Italia». Poi il ruolo di conduttore, che Borrelli abbandona con un po' di rimpianto, ma nessun rimorso. «Il conduttore è come il calciatore», diceva Zavoli. E fare il calciatore e l'allenatore insieme, Gianluca Vialli lo potrebbe confermare, è davvero una faticaccia. Raffaella Silipo neodirettore del Tgl Giulio Borrelli

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