L'India al Pakistan; trattiamo sul Kashmir
L'India al Pakistan; trattiamo sul Kashmir Ma il premier Vajpayee detta le condizioni: solo colloqui bilaterali, niente interventi stranieri L'India al Pakistan; trattiamo sul Kashmir Ginevra, il Club atomico non apre le porte ai due nemici NEW DELHI. L'India è pronta a discutere con il Pakistan la questione del Kashmir che divide i due Paesi da mezzo secolo. Lo ha dichiarato ieri il premier indiano Atal Behari Vajpayee. «L'India è pronta a discutere con il Pakistan. Era già pronta prima - ha detto il premier alla Camera alta del Parlamento -. E se il Pakistan vuole sollevare la questione del Kaslunir, noi siamo pronti a parlare anche del Kashmir... Siamo pronti a colloqui, siamo pronti a colloqui bilaterali». La dichiarazione di Vajpayee è giunta a poche ore dalla riunione di Ginevra delle cinque potenze nucleari dichiarate dopo i test nucleari di India e Pakistan. L'India respinge qualsiasi intervento straniero nel conflitto del Kashmir, dicendo che si tratta di una questione strettamente bilaterale. L'anno scorso tre tornate di colloqui tra i due Paesi si erano chiuse con un nulla di fatto, con l'India che si rifiutava di mettere la questione del Kashmir in testa all'ordine del giorno come voleva il Pakistan. A Ginevra ieri sera i ministri degli Esteri delle cinque grandi potenze nucleari hanno adottato una dichiarazione in sette punti in cui si impegnano a cooperare e a dare il via ad un processo volto a prevenire una corsa agli armamenti nell'Asia del Sud e a ridurre la tensione tra India e Pakistan. Nella dichiarazione finale i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu chiedono ai due Paesi di astenersi dal dispiegare, sperimentare, esportare, produrre armi, missili o materiale atomico e da movimenti militari o altre provocazioni. I cinque condan¬ nano i test nucleari compiuti da India e Pakistan il mese scorso, ma non si pronunciano per sanzioni contro i due Stati. I cinque chiedono inoltre l'immediata e incondizionata adesione di India e Pakistan al Trattato per il divieto dei test nucleari (Ctbt) e la loro partecipazione al negoziato per il divieto della produzione di materiale fissile. Usa, Russia, Francia, Gran Bretagna e Cina hanno ribadito che «l'obiettivo resta l'adesione di tutti i Paesi, inclusi India e Pakistan, al Trattato di non proliferazione nucleare, senza modifiche». I capi della diplomazia incoraggiano infine India e Pakistan ad adottare misure pratiche per prevenire una corsa agli armamenti ed astenersi da ogni atto provocatorio. All'incontro erano presenti Primakov (Russia), Tang Jianxuan (Cina), Madeleine Albright (Usa), Robin Cook (Gran Breta¬ gna) e Hubert Vedrine (Francia). Proprio ieri il premier indiano Vajpayee ha ribadito che New Delhi non firmerà il «Ctbt» finché anche i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non inizieranno a smantellare i loro arsenali nucleari. I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu hanno inoltre respinto la richiesta di India e Pakistan di entrare a far parte del loro esclusivo club di potenze nucleari. Riconoscere a Nuova Delhi ed Islamabad lo status di potenze nucleari dichiarate equivarrebbe a «benedire» i test indiani dell' 11 e 13 maggio e le esplosioni pachistane del 28 e 30 maggio e potrebbe indurre in tentazione altri Stati, mandando all'aria tutto il sistema della non proliferazione nucleare, ha sottolineato il segretario di Stato americano Madeleine Albright. L'India, intanto, ha detto ieri di avere delle legittime preoccupazioni riguardo al problema delle armi nucleari nella regione, ma ha aggiunto di non voler cercare un «confronto» con la Cina. «Da parte nostra - ha detto un portavoce del ministero degli Esteri indiano, prendendo spunto dalla riunione delle cinque potenze atomiche a Ginevra - desideriamo mantenere rapporti in cui l'una delle due parti sia sensibile alle preoccupazioni dell'altra». L'India, ha continuato il portavoce dopo aver sottolineato la proliferazione di armi e missili clandestini nella regione, «non ha minacciato nessuno con i suoi test» e si è impegnata per la totale eliminazione delle anni nucleari su «una base universale, non discriminatoria e verificabile». [Ansa-AdnKronos]
Persone citate: Atal, Hubert Vedrine, Madeleine Albright, Primakov, Robin Cook, Tang Jianxuan
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