Cuccia, colazione da Prodi di Zeni

Cuccia, colazione da Prodi Incontro a sorpresa dopo i contrasti del passato. L'accordo Comit-Bancaroma fra i temi del colloquio Cuccia, colazione da Prodi Stretta di mano davanti ai fotografi MILANO. La solita Thema blu che lì per lì, all'una e qualche minuto, nessuno aveva notato entrare nel cortile di palazzo Chigi. Dentro l'uomo che da anni è l'anima e la mente di Mediobanca, Enrico Cuccia, che, non fosse stato per i cronisti parlamentari che stavano lì a presidiare l'uscita dal Consiglio dei ministri, quasi ce l'aveva fatta ancora una volta a passare, come lui ama fare, inosservato. Scoperto: «Ma quello non è Cuccia?». Telefonate ai giornali: «Cuccia è da Prodi». Chiamate frenetiche alle agenzie di stampa che in tempo record hanno diffuso la notizia. E così, all'una e mezzo di un normale mercoledì, la visita al capo del governo del banchiere per eccellenza, Cuccia che per la prima volta prende l'aereo e vola a Roma a incontrare Prodi quando tutti sanno quanto poco feeling - per usare un eufemismo - ci sia da qualche anno in qua tra Prodi e Cuccia, beh in un battibaleno la notizia ha fatto il giro d'Italia, mille telefonini che hanno scovato politici e banchieri, imprenditori e finanzieri, molti già a tavola. Notizia bomba, seguita dall'inevitabile domanda sul perché di tanto incontro e dall'altrettanto inevitabile elenco di ipotesi. Scatenati. «E' ovvio, hanno parlato del matrimonio che verrà, quello tra Comit e Banca di Roma che sta tanto a cuore a Mediobanca», immaginano subito quelli di Mila no che s'infiammano alla sola idea che l'accordo annunciato sia veramente alle battute finali. Meno di un minuto, tanto passa dalla schermata Ansa («Cuccia a palazzo Chigi») dell' 1 e 26 e la fiammata che spinge il prezzo della Comit a 10.510 lire, su dell'1%, e quello della Banca di Roma a 3670 lire in rialzo dell'1,8%. Banche, hanno parlato delle grandi operazioni bancarie, insistono gli uomini di piazza Affari facendo notare la straordinaria coincidenza di date: l'incontro informale, domani, tra gli amministratori di Comit e Banca di Roma e il summit (sabato) dei principali azionisti della Commerciale che dovrebbero esaminare il rapporto preparato da Merrill Lynch. Banche? Sarà. Ma intanto, mentre i telefoni impazziscono e mezzo mondo politico e finanziario s'interroga sull'incontro meno scontato dell'anno, ecco arrivare a palazzo Chigi un altro signore in trasferta, proveniente questa volta da Torino, l'amministratore delegato di Ifil Gabriele Galateri. Coincidenze? Alla vigilia di un consiglio d'amministrazione di Telecom, che qualcuno immagina delicato, sono in tanti a sospettare che sia questo l'argomento. Mah? «Sono stati due incontri di versi», fanno sapere - infor malmente ed è l'unica precisazione - da palazzo Chigi do ve, per la cronaca, nel pome riggio arrivano in tanti: dal superministro Carlo Azeglio Ciampi ai vertici di Iri e Finmeccanica. Figuratevi il tourbillon vi sto dall'esterno: parlano di Sud, tema che sta a cuore a Prodi che vuole mobilitare tutto e tutti sull'argomento, ma no, pranzando insieme per un'ora e mezzo hanno parlato di tante cose, dell'insediamento all'Rcs di Cesare Romiti, pupillo di Cuccia, via via fino all'altra maxiprivatizzazione che, non è un segreto, sta tanto a cuore a Mediobanca: l'Enel. Inutile chiedere. Alle tre la sopresa nella sorpresa: Cuccia che se ne va accompagnato all'uscita da Prodi e dal sottosegretario alla presidenza Micheli, trenta metri davanti alle telecamere, Prodi vestito di blu, Cuccia in grigio alla sua sinistra, dietro Micheli. Una stretta di mano, un saluto e via sulla solita Thema blu, direzione Fiumicino. Sacrosanta cortesia, si dirà, nei confronti dell'anziano banchiere. Vero. Se non fosse, appunto, che tra l'anziano banchiere e il più giovane ex presidente dell'Iri arrivato due anni fa a palazzo Chigi non c'è mai stata molta sintonia. E adesso, proprio il giorno dopo l'arrivo al «Corriere» di Romiti, ecco un incontro che finisce con una stretta di mano davanti ai fotografi dei due ex presunti «nemici» forse riappacificati. Forse. Armando Zeni rem'er Prodi con il presidente onorario di Mediobanca Cuccia

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