E Starr disse: impeachment

E Starr disse: impeachment E' la prima volta, per Clinton lo scandalo si fa preoccupante E Starr disse: impeachment L'Inquisitore del Sexygate WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'ha detto. Per la prima volta Kenneth Starr ha pronunciato in pubblico la terribile parola - «impeachment» -, e d'un tratto lo scandalo Lewinsky entra in una fase nuova, dall'esito incerto, con una posta in gioco che appare ogni giorno più alta. «Saremo schietti - ha detto il procuratore speciale -: è nell'interesse del Paese che questa indagine penale nei confronti del presidente degli Stati Uniti si concluda il più rapidamente possibile, che le accuse vengano formalizzate ed eventuali richieste di "impeachment" avanzate...». E con un gesto clamoroso, che non si vedeva dai tempi di Watergate, Starr ha chiesto alla Corte suprema di decidere al più presto se Clinton può legittimamente impedire al suo avvocato di fiducia - Bruce Lindsey - e agli agenti dei servizi segreti di testimoniare davanti al Gran giurì. Il riferimento del procuratore alla scandalo Watergate è stato esplicito: «Il presidente degli Stati Uniti sta impedendo a un gran giurì federale di ottenere le prove di eventuali atti criminosi commessi da lui e altri. E questa è un'azione che - a eccezione del caso Nixon - non ha precedenti nella storia di questa Repubblica». E' un bluff o davvero Starr già pensa di chiedere l'impeachment di Bill Clinton, cioè la messa sotto accusa da parte del Congresso (il Presidente dev'essere giudicato dal Congresso prima di poter essere incriminato in una Corte)? La Casa Bianca risponde che il procuratore è semplicemente impegnato in un'azione di propaganda. L'impressione che il Sexygate sia ormai entrato in una fase nuova è rinforzata dal fatto che Monica Lewinsky, l'ex stagista della Casa Bianca sospettata di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente, ha licenziato il suo avvocato - William Ginsburg - e assunto due «principi del foro» molto noti a Washington, Plato Cacheris e Jake Stein. Esce dunque di scena il personaggio più colorito di tutta questa vicenda. Occhiali spessi, barba sale e pepe, farfallino, Ginsburg, un oscuro avvocato californiano che si era presentato sulla ribalta annunciando di aver «baciato l'interno dei cosciotti di Monica quando lei era un bebé», era diventato un personaggio fisso dei «talk show». Ma le sceneggiate, gli istrionismi, gli attacchi smodati a Starr dicono in molti - hanno finito per danneggiare la sua cliente, che già in partenza aveva problemi di credibilità. La goccia che in questi giorni ha fatto traboccare il vaso è stata una strana «lettera aperta» di Ginsburg a Starr: «Congratulazioni! Alla fine di tutta questa vicenda - gli ha scritto - lei avrà dimostrato, forse, che due adulti consenzienti hanno avuto una relazione sessuale». Una gaffe incredibile. Perché sia la Lewinsky - la sua cliente! - sia il presidente degli Stati Uniti hanno già negato sotto giuramento di aver avuto un rapporto sessuale. La famiglia Lewinsky si è riunita al gran completo, e sotto la guida esperta di Peter Strauss - neo marito della madre di Monica, Marcia - ha deciso di dare il benservito a Ginsburg. Stein e Cacheris, i due nuovi avvocati, cercheranno di ravvivare il negoziato con Starr per ottenere l'immunità di Monica in cambio della sua collaborazione. Le trattative di Ginsburg con il procuratore non erano approdate a nulla, è vero. Ma ora Starr ha un forte incentivo a trattare: se il negoziato non andrà in porto, si troverà a combattere contro Stein-Cacheris in aula prospettiva scoraggiante, dicono gli esperti, per qualsiasi procuratore. Andrea di Robilanf «Il Presidente impedisce a un gran giurì di ottenere prove: questo non ha precedenti escluso il caso Nixon» Monica Lewinsky con l'avvocato Ginsburg, appena «licenziato», e Kenneth Starr

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