La tela di ragno di Khamenei

La tela di ragno di Khamenei La tela di ragno di Khamenei Senza esclusione di colpi contro i riformisti NEL PALAZZO DI TEHERAN 3 N1COSIA L lungo braccio del leader spirituale iraniano ha rivendicato una nuova vittima. Il 21 aprile scorso gli agenti di Ali Khamenei hanno portato a termine con successo la loro missione di assassinare l'ayatollah Morteza Borujerdi, leader religioso degli sciti iracheni. Secondo notizie di stampa, Borujerdi sarebbe stato ucciso con armi da fuoco mentre reintrava a casa, a Najaf, in Iraq, dalla preghiera. Due importanti ufficiali iraniani che hanno avuto un ruolo centrale nell'assassinio sono due fedelissimi di Khamenei: il comandante della guardia rivoluzionaria, Rahim Safavi, e il capo del commando «Nasr» nella guardia rivoluzionaria, Ali Agha Mohammadi. Quest'ultimo, i cui agenti di stanza in Iraq hanno eseguito materialmente l'assassinio, è anche il consigliere di Khamenei per l'Iraq, dove ha liquidato un lungo elenco di persone, compresi i leader del gruppo di opposizione iraniana in Iraq, il Khalaq dei mujadin. Il successo di Khamenei nell'eliminare l'ayatollah di Najaf rappresenta un importante passo avanti nella guerra ingaggiata sia per sostenere il suo status di supremo capo religioso dell'Iran sia per assicurare il riconoscimento come «Fonte di emulazione» per tutta la diaspora sciita al di fuori dell'Iran, (la «Fonte di emulazione», un grado che può essere conferito a più di un rappresentante del clero sciita, è la più alta autorità religiosa nella gerarchia sciita). Khamenei ha intensificato questa campagna da quando Mohammed Khatami, il riformatore, è stato eletto presidenti; dell'Iran (maggio '97), e critiche crescenti cominciarono a essere espresse sulla legittimità della sua guida spirituale, minandone l'autorità. Khamenei è un leader nominato, non eletto dal popolo. La sua nomina a capo supremo religioso, i suoi ampi poteri e il suo titolo di ayatollah derivano unicamente dal principio di «autorità conferita dal saggio religioso» («Velayat Fakih», un'espressione coniata dal capo della rivoluzione iraniana, Khomcini, che conferisce poteri secolari ai capi religiosi). Mentre però, in base alla costituzione iraniana, il leader spirituale dovrebbe essere un saggio religioso che occupa ima posizione alta nella gerarchia sciita, Khamenei manca delle qualità religiose che occorrono per giustificare il titolo e l'auto- rità come capo religioso. E poiché la sua posizione religiosa deriva non soltanto dall'appoggio sciita in Iran ma anche da quello degli sciiti fuori dal Paese, Khamenei si era autoproclamato, già nel '94, «Fonte di emulazione» per la diaspora sciita. Per questo considera tutti i religiosi - dentro e fuori dell'Iran - riconosciuti come «Fonte di emulazione» e con un posizione clericale superiore alla sua, rivali che gli minano l'appoggio di cui ha bisogno per fondare la sua egemonia religiosa. Borujerdi - figlio del più impor¬ tante saggio sciita degli Anni 50, Mahammad Hussein Borujerdi era un candidato al rango di «Fonte di emulazione». Borujerdi è appunto caduto vittima della spietata guerra di Khamenei per contrastare l'indebolimento del suo status religioso, che negli ultimi mesi si va erodendo sia in Iran sia nelle comunità sciite fuori dal Paese. Da quando Khatami è arrivato al potere in Iran - e la sua politica delle riforme e della libertà di espressione ha ottenuto mi diffuso appoggio pubblico - sono aumentate le sfide aperte alla legittimità della leadership di Khamenei. Tra queste, un numero crescente di ayatollah di rango religioso superiore a quello di Khamenei hanno cominciato a mettere apertamente in discussione i suoi requisiti a ricoprire il ruolo di suprema autorità spirituale e la concessione di privilegi e potere politico a mi leader non eletto dal popolo. Il leader che pone la minaccia più significativa alla posizione reli¬ giosa di Khamenei è il grande ayatollah Ali Montazeri, teologo di gran fama. Montazeri, insieme con l'ayatollah Azeri Qomi - un altro importante avversario di Khamenei - fa parte della «assemblea degli esperti», dalla quale dipendono la nomina e la destituzione del leader spirituale iraniano. Le elezioni dei suoi membri (che si tengono ogni otto anni e sono in programma per la fine del '98) decideranno se Khamenei continuerà ad avere il ruolo di guida spirituale. Con l'avvicinarsi della data fatidica, cresce il senso di insicurezza di Khamenei. Per far tacere le critiche interne e difendere la sua posizione, Khamenei ha già preso alcune misure discutibili se non addirittura illegali in qualche caso, che gli sono poi sfuggite di mano - facendo scendere in campo, per raggiungere i suoi obiettivi, la guardia giudiziaria e quella rivoluzionaria. Ad esempio, dietro suo ordine, Montazeri è stato messo agli arresti domiciliari per un lungo periodo e il suo ufficio e il suo seminario religioso sono stati attaccati; membri dell'opposizione sono stati arrestati per aver violato il principio della «autorità conferita dal saggio religioso»; su disposizione di Khamenei, il gruppo Ansar Al-Hizobollah (subordinato alla guardia rivoluzionaria) usa la violenza contro i suoi oppositori, nella cerchia dei più autorevoli leader religiosi, attacca le loro case (compresa quella di Azeri-Qomi) e all'inizio del '98 ha attentato alla vita di un professore dell'università di Isfahan e di mi parlamentare di Teheran identificato come sostenitore di Khatami. Mentre all'interno Khamenei può usare contro gli oppositori i meccanismi di controllo e i poteri del suo regime, non può farlo nei centri sciiti al di fuori dell'Iran, dove è obbligato a ricorrere alla violenza fisica e all'assassinio attraverso i suoi agenti, proprio come ha fatto nel caso di Borujerdi. Alan Powell Anche assassini su commissione per eliminare tutti i possibili rivali L'ayatollah Khamenei leader dei conservatori che si oppongono al premier Khatami