Apocalisse sui binari a 200 l'ora

Apocalisse sui binari a 200 l'ora La motrice si è staccata e i vagoni si sono schiantati contro i piloni di un Apocalisse sui binari a 200 l'ora Deraglia il supertreno in Germania, più di cento i morti BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Più di cento morti già recuperati, trecento feriti molti dei quali in condizioni gravissime (fra loro due scolaresche in gita scolastica), un bilancio tragico ma destinato certamente ad aggravarsi. E domande ancora senza una risposta convincente: perché l'«lce» 884 Monaco-Amburgo, il treno ad alta velocità vanto delle ferrovie federali tedesche, è deragliato ieri mattina poco dopo le 11 mentre correva a duecento chilometri l'ora fra Hannover e Amburgo, in Bassa Sassonia, accartocciandosi come un foglio di alluminio? Perché dopo il violentissimo urto contro i piloni di un ponte, completamente distrutto dall'impatto, il convoglio lungo 402 metri con a bordo oltre 7D0 passeggeri ha perso letteralmente - la locomotiva, che si è staccata e si è fermata 30 metri più avanti senza i vagoni a! traino, che si sarebbero per questo impennati, ricadendo l'uno sull'altro? Dietro il più grave incidente ferroviario mai avvenuto in Germania - la peggiore sciagura ad un treno ad alta velocità in Europa - ci sono errori umani, fatalità, misure di sicurezza inadeguate? Nella zona erano in corso lavori di ampliamento della linea: l'«Ice» è stato in qualche modo ostacolato nella sua corsa, forse7 0 procedeva a velocità troppo elevata per quel tratto'' Gli «InterCityExpress» tedeschi vantano sistemi di sicurezza d'avaguardia, che almeno in teoria li mettono al riparo da rischi del genere: che cosa è successo dunque, alle 11,07 di ieri mattina 35 chilometri a Nord di Hannover, su una delle linee a maggior traffico di tutto il Paese e considerate dagli esperti fra le più sicure dell'intera rete? Che cosa ■ha spinto fuori dai binari un convoglio dell'ultima generazione, un gioiello ad alta tecnologia che trasporta ogni giorno 65 mila persone a velocità che sfiorano i 250 chilometri l'ora, e che da quando è entrato in funzione, nel 1991, ha ospitato oltre 133 milioni di passeggeri? Decisiva sarà la testimonianza del conduttore del treno, sopravvissuto ma ancora sotto choc. Per il momento - mentre gli ospedali ripetono gli appelli perché i donatori eh sangue aiutino a salvare i feriti più gravi di sicuro non c'è nemmeno il numero dei morti: ieri a tarda sera, due vagoni dei lunghissimo convoglio non erano ancora stati completamente liberati dal groviglio di macerie che li avvolgevano. I soccorritori - accorsi a centinaia con buona sollecitudine dalle città vicine e da una base militare inglese, ma aiutati nei primi minuti dopo l'incidente dagli abitanti della zona - non prevedevano di concludere le operazioni di recupero prima di stamane. Impossibile anche stabilire, per il momento, l'identità di tutte le vittime e la loro nazionalità: impossibile dire se fra loro ci sono italiani. Soltanto stamane, prevede la commissione d'inchiesta delle ferrovie federali, saranno rese note le prime conclusioni delle indagini: di certo, se le ipotesi di ieri seranno confermate, il primo incidente mai avvenuto a un «Ice» riaprirà anche in Germania il dibattito sulla sicurezza dei convogli ad alta velocità. Finora, gli «InterCityExpress» avevano subito soltanto incidenti marginali, anche se alle volte fastidiosi per i passeggeri: un guasto al sistema elettronico che controlla l'apertura delle portiere, per esempio, con soste forzate anche di ore. Dalla loro entrata in fuzione, il vanto degli «Ice» è stata per l'appunto la sicurezza, il numero incredibile di controlli incrociati ai quali sono sottoposti tutti i convogli: ogni locomotiva dispone di una sorta di pilota automatico (chiamato «Lzb», per «Linienzug - Beeinflussung») che collega la cabina di guida al computer centrale delle ferrovie e al computer degli altri «Ice» in viaggio, fornendo in tempo reale informazioni sulla linea, sulla velocità, sulle condizioni meteorologiche, sulla visibilità. Sulla base di questi dati il computer centrale trasmette ordini al computer di bordo, che se è il caso riduce automaticamente la velocità del convoglio provocandone anche l'arresto. L'incidente di ieri ha due soli precedenti, almeno per quanto riguarda il numero delle vittime: nel '67, 94 persone morirono presso Magdeburgo in seguito all'urto fra un treno passeggeri e un camion cisterna. Nel '45, ne morirono 102 nello scontro fra un convoglio di carri armati americani e un treno di prigionieri di guerra tedeschi, le. n.] L'Ice è l'orgoglio delle ferrovie tedesche anche per il sistema di sicurezza con un computer in grado di gestire automaticamente la velocità Le Ferrovie: ancora indagini sull'Etr poi le sanzioni Mondazione chiede nuovi amministratori ma la maggioranza smentisce i a e Sopra un'immagine dei soccorsi fra le lamiere del treno. Sotto Claudio Demattè, presidente delle Ferrovie e Giancarlo Cimoli, amministratore delegato

Persone citate: Claudio Demattè, Giancarlo Cimoli

Luoghi citati: Amburgo, Europa, Germania, Hannover, Magdeburgo, Sassonia