Nomine e silenzio alla Bce
Nomine e silenzio alla Bce Assegnate le deleghe. Dissensi sui poteri del comitato esecutivo Nomine e silenzio alla Bce Prima riunione di Eurobanca ROMA. Tutti zitti, come piace al presidente Wim Duisenberg: nella Eurotower di Francoforte, la prima riunione del comitato esecutivo della Banca centrale europea, cominciata con un pranzo di lavoro, si è conclusa senza nemmeno un comunicato. Ma i sei, che si conoscevano tutti da un pezzo, non pare abbiano perso tempo. La spartizione dei compiti organizzativi interni conferma come figure di maggior prestigio il tedesco Otmar Issing e l'italiano Tommaso Padoa Schioppa, con le deleghe più importanti; meno in vista il giovane vicepresidente francese, Christian Noyer. Le decisioni vere e proprie sono demandate al consiglio direttivo di 17 membri, con, oltre ai sei, gli 11 governatori delle banche centrali dei Paesi Euro, che si terrà martedì prossimo. E ancora tutto in discussione è il rapporto tra i due organi, con alcuni governatori (in testa l'italiano Antonio Fazio) che vogliono circoscrivere al massimo il ruolo dell'esecutivo, mentre Duisenberg intende potenziarlo (la Bundesbank, che conterebbe molto in entrambi i casi, non sembra troppo interessata alla questione). Ed è certo che il direttivo, la settimana prossima, non parlerà solo di organizzazione: entrerà già nel merito della politica monetaria comune. Issing, finora il «cervello» della Bundesbank, sovraintenderà agli studi e ai mercati monetari e finanziari; Padoa Schioppa al le relazioni internazionali e ai sistemi di pagamento. Sotto i sei del vertice, l'organigramma della Bce prevedere una quindicina di cariche direttive, tra capi-dipartimento, più importanti, e capi-divisione. Sembra che per i dipartimenti sia forte la pressione dei Paesi non rappresentati nell'esecutivo a 6, come Austria, Portogallo e Irlanda. Potrebbero andare a italiani due divisioni, secondo le ultime voci: mercati monetari e finanziari a France sco Papadia, relazioni interna zionali a Lorenzo Bini Smaghi. Sarà Duisenberg in persona a sovraintendere alle scelte sul personale, con l'intenzione di evitare che si riproduca a piramide il conflitto tra nazioni che c'è stato per la sua nomina un mese fa. Ma il disegno organizzativo non è ancora completo; dunque occorrerà qualche tem- po al direttivo a 17 per completare l'organico. Poi il lavoro comincerà serrato, e per i prescelti si profila un'estate senza vacanze, nella già non troppo giuliva città sul Meno. La riunione di martedì prossimo comincerà col discutere la politica monetaria di fatto comune da realizzare negli 11 Pae¬ si fino alla fine dell'anno, nonché criteri ed obiettivi per la politica monetaria unica del 1999. In un'intervista apparsa ieri sulla Frankfurter Allgemeine, Issing conferma che nei primi tempi la Bce combinerà la dottrina tedesca degli obiettivi monetari con un punto di riferimento in termini di inflazione media negli 11 Paesi Euro. Dal dibattito Fazio trarrà gli spunti per la decisione ancora di sua esclusiva competenza, ossia quando abbassare il tasso di sconto italiano. Per ora, non sembra che si possa attendere una sua mossa per il momento in cui saranno resi noti i dati provvisori sull'inflazione in giugno. Sia perché ci sarà probabilmente un lieve rialzo del tasso annuo (1,8% rispetto all'attuale 1,7%) sia perché in quei giorni la Banca d'Italia comincerà ad affrontare il problema tecnico dell'abbassamento della riserva obbligatoria delle banche. Il calo del tasso di sconto, al 4,5%, è invece atteso da molti esperti per fine mese o inizio luglio; benché a Francoforte non si vedano controindicazioni a un ribasso in Italia, e l'inflazione non preoccupi. All'interno della Bce, lo sforzo in questo momento è di costruire indicatori che anticipino l'andamento dei prezzi in tutti gli 11 Paesi ad una scadenza più lunga di quanto fatto finora: un compito, dunque, doppiamente nuovo. Ci lavorerà un ufficio di ricerche economiche con un organico all'inizio limitato, rispetto al quale saranno importantissimi i contributi degli uffici studi delle banche centrali nazionali (quello italiano, con circa 200 persone, è uno dei più nutriti e anche dei più stimati). L'unica scommessa possibile è che il primo tasso unico sull'Euro, nel gennaio dell'anno prossimo, sarà attorno al 4 per cento. Dietro le porte chiuse, si discuterà probabilmente sui decimi di punto. [s. 1.] Forti poteri a Issing e Padoa Schioppa. La prossima settimana tocca al direttivo Tommaso Padoa Schioppa
Luoghi citati: Austria, Francoforte, Irlanda, Italia, Portogallo, Roma
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