Il saluto di Editorlandia

Il saluto di Editorlandia Il saluto di Editorlandia Bassanini: nuova energia per Rcs MILANO. C'è il benvenuto dagli editori e la benedizione governativa di Franco Bassanini. C'è il silenzio diplomatico del rivale De Benedetti e gli umori contrastanti dei giornalisti. La nomina di Cesare Romiti alla guida della Rcs raccoglie ben più consensi che critiche e viene vista come un buon auspicio per un mercato - quello dell'editoria - che attraversa una fase tutt'altro che facile. La battuta più ad effetto è di Fedele Confalonieri, patron di Mediaset e, quindi, di Canale 5, Retequattro e Italiauno. «Benvenuto ad Editorlandia», dice a margine dell'assemblea di Assolombarda, e subito precisa che «sarà dura anche per lui perché è un momento particolare per l'editoria, non tanto per il Corriere quanto per i News Magazine e per i libri». Insomma, assicura, «non è facile e, quindi, lui è benvenvito». «Benvenuto fra noi: non c'è nulla da aggiungere» recita lapidario in un telegramma Mario Ciancio, presidente della Fieg, la Federazione degli Editori. «Sono e sono sempre stato un grande sostenitore della concorrenza e ho sempre pensato che non sia elegante parlare dei concorrenti» taglia corto Carlo De Benedetti, che controlla il gruppo Editoriale l'Espresso con U quotidiano la Repubblica. Segnali positivi giungono anche dal fronte governativo. «Affidare ad una personalità come Romiti la direzione di un grande gruppo, significa dargli un nuovo impulso», afferma il ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini. «Non credo - ha poi aggiunto - che verrà meno la tradizione di rispetto dell'autonomia editoriale delle testate. Sono il direttore e la redazione a fare le politiche editoriali». Infine i giornalisti, riuniti ieri per un convegno della Fnsi (il sindacato di categoria) sul tema «Quale professione senza qualità?». Il presidente del comitato di redazione del Corriere, Raffaele Fiengo, critica l'operazione e sostiene che Romiti sarà sfidato «sul piano dell'impresa giornalistica; pretenderemo che il Corriere resti indipendente da qualunque interesse politico, economico, finanziario e pubbUcitario». Gli risponde il direttore dell'Unità, Mino Fuccillo: «Non è uno scandalo che un imprenditore privato detenga una testata. Capisco le preoccupazioni, ma sul Corriere non ci sono le mani di Lido Gelli. Il fatto che i privati detengano le grandi testate è un fatto fisiologico e non patologico del sistema dell'informazione. Quello che è importante è conoscere il progetto editoriale, la linea politica. L'angoscia per questi motivi la capisco, ma non più di questo». «Non c'è nulla fuori dalla logica, ma qualcosa rispetto al passato cambia»: chiude il segretario della Fnsi, Serventi Longhi, secondo il quale oggi Romiti transita «dal ruolo di imprenditore finanziario ad uno gestionale». E questo «pone alla Fnsi il problema di sapere quali intendimenti e quale linea editoriale pensa di proporre al consiglio d'amministrazione. La Fnsi ha il diritto-dovere di saperlo. Non abbiamo alcun timore, abbiamo solo bisogno di garanzie», [r. e. s.] Il ministro Franco Bassanini Fedele Confalonieri e (a fianco) Carlo De Benedetti

Luoghi citati: Milano