Coppie di fatto, sì ai mutui casa se hanno figli
Coppie di fatto, sì ai mutui casa se hanno figli Il disegno di legge votato in commissione, ma An protesta: diamo la precedenza a chi è sposato Coppie di fatto, sì ai mutui casa se hanno figli // ministro Turco: così faciliteremo la formazione delle famiglie ROMA. I mutui agevolati per le giovani coppie che vogliono comprare la prima casa potranno essere concessi anche alle coppie di fatto, purché abbiano almeno un figlio. Il comitato ristretto della commissione Finanze ha dato il via libera al disegno di legge voluto dal ministro degli Affari Sociali Livia Turco per facilitare la formazione delle famiglie. Smentendo le voci di contrasti insanabili all'interno della maggioranza. Anche se il testo è stato praticamente riscritto, per superare gli ostacoli che erano venuti da Verdi e da prc da un lato, dall'altro dal ppi (oltre che da An). Nella nuova formulazione, i mutui potranno essere concessi a coppie fino a 38 anni di età, residenti in comuni di ogni grandezza, con un reddito non superiore a 55 milioni lordi annui, le quali godranno di un tasso agevolato (4%) fino ai 100 milioni. Nella sua prima versione, il provvedimento si riferiva invece a coppie con un'età più bassa, con un reddito a 48 milioni, e residenti in comuni sopra i 55 mila abitanti; prevedeva mutui di soli 100 milioni e, soprattutto, si limitava a favorire le coppie regolarmente sposate. Un'impostazione che aveva sollevato varie obiezioni. Il verde Maurizio Pieroni chiedeva di allargare i benefici anche alle coppie che vivono more uxorio, suscitando la contrarietà dei popolari. Prc si univa ai verdi, proponendo agevolazioni alle coppie «di fatto» che vivono insieme da due o tre amii, ma nemmeno questa ipotesi riscuoteva l'approvazione dei cattolici. Finché la senatrice diessina Maria Antonietta Sartori, relatrice, non è riuscita a trovare un compromesso sulle coppie di fatto, ma con aimeno un figlio. «E' sembrato che, trattandosi in fondo di una legge finalizzata all'acquisto della prima casa, che non va a incidere sul diritto di famiglia, la presenza di almeno un figlio sia sufficiente a garantire la stabilità dell'unione», spiega Sartori. La proposta ha raccolto il consenso di tutti. «In questo modo non solo viene mantenuto lo spirito originario della legge che favoriva la famiglia - pur definita secondo il codice - ma lega il beneficio a un bene che si trasmette a un erede», sostiene il senatore popolare Giovanni Polidoro. Il verde Pieroni è soddisfatto dell'intera riformulazione della legge: «Così come ci era stata trasmessa dalla Camera sarebbe stata l'ennesima legge inutile, come è successo con quella sull'usura o sulla pedofilia: provvedimenti concepiti in fretta e furia su un'onda emotiva, che poi non funzionano». E come mai? «Semplicemente per il fatto che "famiglie" con quei requisiti di età, reddito e residenza, praticamente in Italia ne esistono pochissime». Un'altra modifica im¬ portante riguarda la possibilità di alienazione della casa. Nella prima versione era prevista solo dopo cinque anni, e dopo che il mutuo era stato del tutto estinto. Adesso 1 immobile potrà essere ceduto a mi'altra coppia, purché abbia gli stessi requisiti. «Questo per rispondere all'esigenza di cambiamento di alloggio, per motivi di lavoro o dell'allargarsi della famiglia», aggiunge Sartori. Ieri la legge ha avuto il via libera dal sottosegretario alle Finanze Vigevani e del rappresentante degli Affari Sociali. Resta da ascoltare l'Abi e la Cassa depositi e prestiti, per cercare di abbassare le spese dell'accensione del mutuo. La legge passserà quindi in aula per il voto, per poi ritornare alla Camera con un iter che, a questo punto, si presume breve. Poco sodddisfatta An. Dice il senatore Giovanni Pedrizzi: «Se i soldi non basteranno, li daremo solo alle famiglie vere». [m. g. b.]
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