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Il faccendiere Flavio Carboni torna in cella «Bancarotta» Il faccendiere Flavio Carboni torna in cella ROMA. Il finanziere e faccendiere sardo Flavio Carboni è stato arrestato a Roma su ordine di custodia cautelare emesso dalla magistratura di Tempio Pausania. All'imprenditore plurinquisito e coinvolto in alcune delle più inquietanti indagini di questi ultimi anni, dal crack del Banco Ambrosiano alla morte di Roberto Calvi a Londra, per la quale è indagato per concorso in omicidio - il giudice per le indagini preliminari Contu contesta l'accusa di bancarotta, per un miliardo di lire. I fatti si riferiscono a una vicenda di investimenti immobiliari in Costa Smeralda effettuati nove anni fa da una società controllata da Carboni, a Olbia, poi fallita nel '96. L'imprenditore, dopo l'arresto da parte della guardia di Finanza e la perquisizione dell'abitazione e degli uffici, è stato trasferito in Sardegna. Agendo in qualità di amministratore della «Monte Majore», attraverso un ingegnoso sistema di interposizioni fittizie avrebbe utilizzato la società per il raggiungimento di scopi che esulavano dai fini sociali, facendole prestare garanzie per debiti propri per poi appropriarsi di considerevoli somme di danaro. La «Monte Majore srl» operava a Porto Rotondo nei settore immobiliare e turistico. Insieme con l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare sono state eseguite diverse perquisizioni in tutta Italia, nelle abitazioni di presunti complici del faccendiere. Le indagini proseguono per accertare altre possibili violazioni societarie, penalmente rilevanti, nella gestione della miriade di società facenti parte del gruppo Carboni. Nell'aprile '97 Flavio Carboni era stato condannato a otto anni e 6 mesi di carcere per la vicenda legata al Banco Ambrosiano. Accusato di concorso nell'omicidio di Roberto Calvi, era stato scarcerato il 24 novembre dal Tribunale della Libertà di Roma che aveva annullato l'ordine di custodia cautelare. [Agi]