Università spagnola, stangata per i somari di Gian Antonio Orighi

Università spagnola, stangata per i somari La misura, introdotta dal governo Gonzàlez, è stata ora inasprita dal centro destra di Aznar Università spagnola, stangata per i somari Pesante aumento progressivo delle tasse a chi fallisce un esame MADRID NOSTRO SERVIZIO Chi semina vento raccoglie tempesta. In Spagna ben il 63 per cento degli studenti dell'università pubblica, quasi 1 milione sul milione e mezzo totale, non supera tutti gli esami previsti nell'annuale piano di studi. Per arginare questo preoccupante fenomeno, il «Consiglio delle Università» (cu) ha deciso una pesantissima penalizzazione: ripetere un esame costerà nell'immatricolazione del corso successivo il 50 per cento in più. E, se l'esaminando viene ancora bocciato, per sostenere l'esame la terza volta dovrà sborsare ben il 125 per cento in più. La decisione del cu (organismo composto dal ministero della Pubblica Istruzione, i consiglieri all'Istruzione delle \ 7 Regioni in cui è stato diviso il Regno e che hanno, dal '96, la competenza sugli atenei pubblici, gli elettori e la commissione all'Istruzione di Camera e Senato) è stata rivelata ieri da «El Mundo», col titolo: «Le bocciature più care della storia». Conti alla mano, il giornale fa due esempi: José Luis, iscritto al secondo anno di filologia presso la Complutense di Madrid, si è lasciato indietro quattro esami l'anno scorso. Per poterli ripetere dovrà pagare quest'anno 615 mila lire, più o meno l'ammontare delle tasse universitarie delle 14 materie. E, se non riesce neppure nel '98 a superarli, la mazzata sarà di 930 mila lire. Ana, al secondo anno di medicina, già bocciata l'anno scorso in un esame importante, è stata buttata fuori nel '98 per la seconda volta. Per potere accedere agli esami nel prossimo anno accademico dovrà pagare, per una sola materia, ben 930 mila lire. Sbotta, infuriata, a El Mundo: «Non solo non ho superato l'esame, ma mi tocca tirar fuori, per ripeterlo per la terza volta, un sacco di soldi. Credo che sia un sistema ingiusto: chi è bocciato e ha problemi economici è quasi obbligato ad abbandonare gli studi». Il ministero della Pubblica Istruzione cerca di buttare acqua sul fuoco sulla penalizzazione, che minaccia di far scendere in piazza gli studenti. «In Spagna il costo medio di una immatricolazione universitaria è molto basso, circa 1 milione di lire - ci dice Javier Fernàndez, portavoce del Dicastero -. Si va dalle 700 mila lire delle facoltà umanistiche al milione e 200 mila per Medicina, il corso più caro. Noi forniamo 250 mila borse di studio all'anno per gli studenti meritevoli, spendendo 700 miliardi. Ma chi non studia, paga». Il «caro bocciatura» è stato introdotto dal governo sociali¬ sta di Felipe Gonzàlez nel '94. Si cominciò con il 25 per cento in più per la prima ripetizione, il 35 per cento in più per la seconda ripetizione. Ogni anno il cu aumentava tasse universitarie e «caro bocciatura» tenento conto dell'inflazione. Ma, sostiene «El Mundo», «quest'anno il governo del premier Aznar ha aumentato la "tassa sulla ripetizione" del 50 per cento». Ma non tutti i ripetenti, però, pagano allo stesso modo. Il giornale ha fatto un'indagine in tutte le regioni. Ed ha scoperto che in Galizia e alle Canarie, la prima ripetizione non costa una lira, la seconda «solo» il 20 ed il 25 per cento in più. Nelle regioni di Murcia, nelle Asturie e a Madrid, la prima bocciatura viaggia sul 50 per cento in più, la seconda dal 115 al 125 per cento in più. Gian Antonio Orighi

Persone citate: Aznar, Felipe Gonzàlez, Javier Fernàndez, José Luis, Mundo, Pesante

Luoghi citati: El Mundo, Galizia, Madrid, Spagna