Ahri 2 incidenti, per le Fs incubo infinito

Ahri 2 incidenti, per le Fs incubo infinito Nuovo appello al governo sullo «stato» delle Ferrovie, ieri sera un vertice della maggioranza Ahri 2 incidenti, per le Fs incubo infinito Cintoli: «Per l'Etr500 troveremo chi ha sbagliato» ROMA DALLA REDAZIONE I guai viaggiano in treno, dal Nord al Sud. Ieri, altri due «inconvenienti» sulle strade ferrate italiane. Alle 9,30, nel Comasco, alla stazione di Merone, è deragliato il locomotore del convoglio merci partito da Como alle 9 e diretto a Lecco. Nessun ferito. Causa dell'incidente: probabile guasto ai freni. A mezzogiorno, sulla linea Roma-Orte, deragliamento di un vagone di un altro treno merci, alla stazione di Monterotondo. Traffico ripristinato in poco più di mezz'ora. Poco più tardi, i vertici delle Fs hanno convocato una conferenza stampa: il presidente Claudio Demattè e l'amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, hanno illustrato i primi risultati dell'inchiesta sull'incidente di sabato scorso all'Etr 500, rimasto fermo per quattro ore in galleria. Cimoli ha annunciato che non si andrà alla ricerca di «capri espiatori», ma che, entro oggi, «potremo sapere con certezza quali provvedimenti adottare verso i responsrbili» di quanto è accaduto, e del ritardo nei soccorsi. L'inchiesta delle Ferrovie cercherà di far luce su una serie di interrogativi: prima di tutto, chi ha bloccato, a Roma, la motrice di soccorso, causando un ritardo di 40 minuti? Come mai i due ganci speciali, per il traino dell'Etr 500, si trovavano entrambi nella stessa motrice, mentre avrebbero dovuto essere uno per motrice (fatto che ha costretto i ferrovieri a spostarne uno, a gran fatica, con una perdita di tempo di almeno 40 minuti)? E, infine, chi ha dato il segnale di rallentamento, che ha provocato la perdita di altri 11 minuti al treno di soccorso? I responsabili, assicura Cimoli, saranno puniti. Aria di licenziamenti? Sembra escluso. Ma pare certo che i «provvedimenti» riguarderanno non soltanto eventuali macchinisti o ferrovieri responsabili, ma potrebbero estendersi, fino a toccare i «piani alti». Per quanto riguarda, poi, il guasto alla linea elettrica sulla Roma-Firenze, all'origine della lunga attesa in galleria, Cimoli ha annunciato che le Ferrovie hanno elaborato una serie di interventi urgenti per la sicurezza sulla linea, l'unica in Italia a permettere ai treni della serie Etr di raggiungere i 250 chilometri orari. Il piano prevede 3 mila miliardi nei prossimi tre anni, da investire nella sicurezza. La rete ferroviaria, comunque, si trova in difficoltà. L'ha ammesso il direttore dell'Area Rete delle Fs, Mario Moretti. «L'incremento notevole di traffico - ha spiegato ieri - ha limitato moltissimo la possibilità di manutenzione. La rete è uguale a quella inglese, ma il traffico, in termini treni-chilometri, è superiore dell'80 per cento. Questo significa anche l'80 per cento in più di logoramento». Ma non basta. Il bilancio 1997 delle Ferrovie dello Stato si è chiuso con la perdita di 7.200 miliardi. Illustrando a grandi linee la pesante gestione del '97 Demattè ha lanciato l'allarme al governo sullo «stato» della Spa ferroviaria. «Finché non avremo risposte tempestive da parte delle istituzioni - ha detto Demattè - i conti delle Ferrovie dello Stato non riusciranno a chiudersi in nero. E' arrivato il momento di alzare il tiro - ha aggiunto - e impostare una seria riforma del sistema ferroviario, ridefinendo i rapporti tra Fs e istituzioni». Non si placa, intanto, la polemica dei sindacati. La Fit-Cisl accusa le Ferrovie di aver acquistato, tra il 1990 e il 1991, sotto la pressione delle principali aziende italiane del settore e del Parlamento, treni superveloci, Pendolini ed Eurostar, per 8 mila miliardi. Dichiarazioni che hanno provocato l'immediata reazione del consorzio Trevi (Treno veloce italiano), che «respinge le accuse formulate di aver esercitato pressioni affinché i suddetti treni fossero commissionati. Precisa inoltre che il programma dell'alta velocità italiana si inserisce nel contesto di accordi internazionali, che prevedono una rete europea interoperabile. Per quanto ingiustificatamente dichiarato, il consorzio si riserva di procedere presso le sedi competenti». La Fit-Cisl accusa, moltre, l'azienda di fare «scaricabarile». «Il vertice aziendale - dice Claudio Claudiani, della Fit - si assuma le sue responsabilità e abbandoni ogni atteggiamento di ridicola e pietosa autosufficienza gerarchica». E si allarga, intanto, il fronte della protesta sindacale dopo le dichiarazioni rilasciate da Claudio Demattè sulle responsabilità del sindacato nell'attuale situazione dell'azienda. «Il presidente straparla - accusa Diego Giordano, segretario nazionale dello Sina -. Non può pensare che la trasformazione dell'azienda possa avvenire senza la partecipazione dei lavoratori». E' battaglia anche sul fronte politico. «Dopo le ultime vicende, sia il governo che gli organi direttivi delle Fs, devono avere la dignità di dimettersi», secondo Ilario Foresta, membro della Commissione trasporti della Camera e responsabile delle telecomunicazioni di Forza Italia. «Un minimo di decenza politica dovrebbe consigliare le dimissioni di Claudio Burlando e del consiglio di amministrazione delle Ferrovie», dichiara Adolfo Urso, di An. Ieri sera è stata convocata una riunione di maggioranza e tra i temi in discussione c'è stato soprattutto quello sulle Ferrovie. «Nulla di straordinario - hanno assicurato, però, al ministero dei Trasporti -. Solo un incontro di routine».

Luoghi citati: Como, Firenze, Italia, Lecco, Merone, Monterotondo, Roma, Trevi