Muore la Bicamerale, riforme più lontane

Muore la Bicamerale, riforme più lontane 18 MESI DI LAVORO 23 GENNAIO 1997 - Nasce la commissione Bicamerale. Settanta i commissari prescelti 5 FEBBRAIO - Insediamento. 6 FEBBRAIO - D'Alema è presidente della Commissione, con 52 voti favorevoli su 70. 26 FEBBRAIO - Costituiti quattro comitati: forma di governo, forma di Stato, giustizia, Parlamento. 30 MAGGIO - Presentata la bozza definitiva sulla forma di governo da parte di Cesare Salvi, che avanza due ipolesi: governo del premier ó semipresidenzialismo. 3 GIUGNO - La Bicamerale approva il testo D'Onofrio sul federalismo, quello Dentamaro sul Parlamento; quello sull'Europa e il testo Boato sulla giustizia: nessun voto contrario, si astengono Polo e prc. 4 GIUGNO - Nella votazione sul testo base per la forma di governo il semipresidenzialismo prevale (36 a 31) sul governo del premier; determinanti i sei voti della Lega. 18 GIUGNO - A Roma cena a casa di Gianni Letta, raggiunta un'intesa fra pds, ppi, An e Fi per un presidente di garanzia e una legge elettorale a doppio turno di coalizione. E' il famoso «patto della crostata». 30 GIUGNO - Approvato un testo di riforma organica, a cui vengono presentati 42 mila emendamenti. 16 SETTEMBRE - Cominciano i lavori del Comitato ristretto. 24 SETTEMBRE - «Forte delusione» di Berlusconi per la bocciatura del principio di sussidiarietà e dell'elezione diretta dei presidenti delle regioni. 21 OTTOBRE - Approvato il federalismo fiscale. Il Polo si divide: Fi e An contro, Ccd e Cdu a favore. 22 OTTOBRE - Approvato il testo sulla forma di governo, forte opposizione del prc all'elezione diretta del presidente. 29 OTTOBRE - Approvata coi voti del Polo, pds contrario, la proposta ppi sulla divisione del Csm in sezioni distmte per giudici e pm. Respinte la separazione delle carriere chiesta dal Polo e l'elezione popolare dei pm avanzata dalla Lega. 28 GENNAIO 1998 - Nel dibattito alla Camera si sancisce «l'asse D'Alema-Fini». Berlusconi molto critico sulla forma di governo. Fini non applaude Berlusconi e viceversa. 1 FEBBRAIO - Berlusconi lancia la «provocazione» del ritorno, alla proporzionale. 19 MARZO - Bocciata l'impostazione liberista sulla sussidiarietà; Berlusconi: «una frana» sulle riforme. 16 APRILE - Congresso di Fi, Berlusconi ribadisce che su certi principi, come la separazione delle carriere, non si possono fare compromessi, chiede più poteri per il presidente e minaccia di non votare «una pessima riforma». 27 MAGGIO - Rottura sui poteri di scioglimento delle Camere da parte del Capo dello Stato. Si decide un rinvio di cinque giorni. 30 MAGGIO - D'Alema accusa Berlusconi di affondare la Bicamerale per inseguire un disegno neocentrista che potrebbe distruggerlo; Berlusconi replica: D'Alema è «arrogante» e «la partita è chiusa». 1 GIUGNO - L'ultima mediazione di Marini, che propone di tornare in Bicamerale, trova disponibile D'Alema ma non Berlusconi.

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