Principio d'incendio, è panico
Principio d'incendio, è panico Principio d'incendio, è panico Tranciato un cavo, cortocircuito sull'espresso Milano-Reggio Calabria COSENZA. Un increscioso inconveniente tecnico. Un treno che si blocca all'improvviso fuori stazione e sul tetto di una delle carrozze c'è un principio d'incendio. Due punti di vista. Due modi diversi per interpretare il medesimo fatto, quello che è accaduto ieri mattina, poco dopo le 7 e mezzo, a qualche centinaio di metri dalla stazione di Belvedere Marittimo, tratta ferroviaria tirrenica, cioè collegamento Nord-Sud. Le Ferrovie parlano di un inconveniente tecnico dovuto a un'«anormalità» della linea elettrica aerea. I passeggeri che si trovavano su quel treno, l'espresso 843 partito da Milano con destinazione Reggio Calabria, ricorderanno solo il panico che comunque hanno provato, quando si sono resi conto che uno dei cavi elettrici aerei si era rotto e che un corto circuito aveva cominciato a far uscire del fumo sulla parte superiore della carrozza di coda, un vagone-letto. Uno dei 15 vagoni partiti dal capoluogo lombardo la sera prima, alle 19,40. Nessun ferito, solo panico. Tanta paura, un paio d'ore di blocco totale della circolazione ferroviaria, cioè su entrambi i binari, tre ore e mezzo per ripristinare il binario interessato dall'inconveniente. Quel principio di incendio è stato spento in poco tempo dallo stesso personale delle Ferrovie che viaggiava sull'espresso, con gli estintori che si trovavano a bordo. I passeggeri del vagone di coda sono stati subito spostati sulle altre carrozze e alla fine il treno a Reggio Calabria centrale ci è arrivato lo stesso, alle 12,17, cioè con 117 minuti di ritardo rispetto all'orario previsto. «Non si è trattato di un mancato disastro ferroviario, ma solo di un inconveniente tecnico, che non ha comunque messo a Le fiammcon gli di bmentre lminim«Inconvsolo te e spente estintori ordo 'azienda mizza eniente cnico» repentaglio l'incolumità dei viaggiatori», taglia corto Vincenzo Tescione, l'ingegnere che dirige l'ufficio produzione di Sapri delle Ferrovie, competente per la tratta sulla quale l'espresso 843 è andato in tilt. Uno dei cavi, forse per un sovraccarico di energia elettrica, si è rotto, si è fuso (le cause comunque non sono state ancora accertate) e sarebbe stato il contatto con la carrozza a provocare il corto circuito. Quello che Tescione ha inteso sottolineare è che, perlomeno in questo caso, lo stato di manutenzione, né tantomeno la vetustà della linea l'errata tirrenica, non c'entrano. E poi - a dire di Tescione - quel corto circuito non avrebbe mai potuto fare sviluppare l'incendio all'interno della carrozza. Inconveniente o meno, prevedibilità o meno, quel treno che d'un tratto s'è fermato prima della stazione di Belvedere Marittimo alimenta polemiche e discussioni sulla sicurezza delle Ferrovie. Che l'espresso MilanoReggio Calabria fosse rimasto in panne, data l'ora, alla stazione di Belvedere se ne sono accorti subito. Una pattuglia dei carabinieri si è precipitata sul posto, per dar man forte al personale del treno. I vigili del fuoco no. Non c'è stato bisogno di richiedere il loro intervento. Messi da parte panico e ipotesi (cosa sarebbe successo se l'inconveniente si fosse proposto di notte, lontano da una stazione?), restano i ritardi e i disagi che hanno dovuto subire anche i passeggeri di molti altri treni. Quelli che venivano da Nord sono rimasti fermi per un paio d'ore nelle stazioni più prossime a Belvedere. Stessa cosa per i convogli provenienti da Sud. Rocco Valenti Le fiamme spente con gli estintori di bordo mentre l'azienda minimizza «Inconveniente solo tecnico» Un'immagine di uno dei tanti incidenti ferroviari avvenuti negli ultimi mesi
Persone citate: Rocco Valenti
Luoghi citati: Belvedere Marittimo, Calabria, Cosenza, Milano, Reggio Calabria, Sapri
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