La Stampa - Consultazione Archivio

Irrecuperabile l'oro nazista I tedeschi lo spesero in armi Rapporto del governo Usa sui beni degli ebrei Irrecuperabile l'oro nazista I tedeschi lo spesero in armi NEW YORK. Le ricchezze trafugate dai nazisti ai prigionieri ebrei durante la seconda guerra mondiale servirono a sostenere le spese dell'esercito tedesco negli ultimi anni del conflitto, e quindi in massima parte non sono più recuperabili. E' questo il risultato del rapporto conclusivo «Eizenstat 2» sull'«oro nazista», redatto dagli storici del governo Usa. Il «New York Times» ne ha svelato ieri i punti salienti. pecondo il rapporto, che prende il nome dal sottosegretario di Stato Usa Stuart Eizenstat, il regime di Adolf Hitler avrebbe usato l'oro ^afugato agli ebrei per pagare materiale bellico proveniente da Portogallo, Spagna, Svezia, Turchia e argentina. Il totale dell'oro saccheggiato sarebbe stato di 300 milioiu di dollari (che corrisponde a un valer.? odierno di circa 2,6 miliardi di dollari, 4550 miliardi di lire). Non solo: il contributo di questi Paesi sarebbe stato determinante per garantire il prolungamento del conflitto, perché proprio da loro sa¬ rebbe venuto «il 100 per cento» dei minerali necessari alla produzione di «strumentazioni e armamenti, specialmente le granate perforanti» usate per i carri armati. Gli storici americani hanno inoltre concluso che «tre quarti di questo denaro furono trasferiti dalla Germania ai quattro Paesi europei attraverso la Banca Nazionale Svizzera». Le rivelazioni conclusive del governo Usa sul ruolo della Swiss National Bank, affermano gli esperti, rischiano ora di indebolire ulteriormente la posizione dell'istituto di credito nel contenzioso per la restituzione di compensi ai sopravvissuti dell'Olocausto. Gli storici americani hanno poi raddoppiato le stime, da 20 a 40 milioni di dollari, del valore contenuto nell'infame «conto Melmer»: cioè il conto bancario dell'omonimo ufficiale delle SS incaricato di collezionare l'oro proveniente dalle fedi matrimoniali, dalle otturazioni dentarie e da altri effetti personali degli ebrei morti nei lager. [Ansa]