Air Frante taglia le ali al Mondiale di Enrico Benedetto
Air Frante taglia le ali al Mondiale La compagnia mette in pericolo i voli di 24 delle 36 Nazionali (e di novemila giornalisti) Air Frante taglia le ali al Mondiale Parte lo sciopero a oltranza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sponsor dei Mondiali, Air France li sgambetta. In sciopero «a tempo indeterminato»), i suoi piloti paralizzano da ieri la Francia. Su Orly e lo Charles de Gaulle grava un silenzio irreale. I terminal Af funzionano al 10-20%. Lungi dal consolare Parigi, il superlavoro delle compagnie straniere suona come uno schiaffo. Insomma, per i centomila francesi che contavano di rientrare in aereo dal weekend lungo - nella pur laica e multireligiosa Francia, Pentecoste è festiva un triste risveglio. E oggi tocca ai giornalisti. Apre il centro stampa: se ne attendevano 9 mila: bonne chance! E non è finita. Entro il fine settimana dovrebbero sbarcare dalle nuvole 24 delle 36 squadre in lizza. E su voli rigorosamente Air France. Auguri. La compagnia ha inoltre l'esclusiva sugli spostamenti aerei nazionali per le diverse équipes. Ma triangolare fra Bordeuax, Parigi, Saint-Etienne, Marsiglia... potrebbe rivelarsi arduo. Non a caso la Sncf - le ferrovie transalpine - annuncia il potenziamento di tgv e altri convogli. Ironia finale, les Bleus d'Undici francese che aspira, giocando in casa, al ti tolo) sono attesi giovedì a Helsinki, ove l'attende un match amichevole di rifinitura. Air France oserà l'oltraggio supre mo? No. Il jet decollerà per la Finlandia con la benedizione degli scioperanti-tifosi. La «minaccia Mondiale», cui «Le Monde» dedicava ieri la prima pagina, costituisce in ogni caso un'emergenza orga nizzativo-politica grave. Non bisogna coltivare l'allarmismo. Ma il pericolo è, letteralmente, nell'aria. E malgrado il governo Jospin moltiplichi concessioni e segnali distensivi, l'ottimismo ufficiale appare un tantinello prematuro. Però si tratta. La notizia giunge intorno alle 19, dopo ore convulse e nella quasi certezza di un «martedì nero» all'orizzonte. La fase negoziale era sospesa da giorni. Il pdg Air France, Jean-Cyril Spinetta, non voleva rinunciare ai tagli per 500 milioni di franchi annui sugli stipendi. Sostiene che i piloti Air France sono i più costosi sull'orbe terracqueo. Oltre il 40% in più rispetto a British Airways e un buon 30 sulla Lufthansa. Ridurre gli stipendi sarebbe indispensabile per garantire la competitività Af sul piano europeo e mondiale. Agli equipaggi si offre un sostanzioso contentino azionario. Ma i comandanti e i loro vice preferiscono i franchi in busta paga ai titoli Af. Donde il braccio di ferro. Monsieur Spinetta non voleva cedere. Niente paura: ci pensa il governo. Domenica sera il ministro pcf dei Trasporti, Jean-Claude Gayssot, scavalca il pdg lasciando intuire che esistono margini per un accordo. E li precisa 24 ore più tardi. Con l'avvallo jospiniano. «Nel quadro di un accordo globale», l'esecutivo modificherebbe la misura legislativa in causa - che l'Assemblée Nationale non ha ancora licenziato. E' una prima, tangibile avance. Il snpl - maggioritario fra i 3200 «pilotes» Air France - la giudica incoraggiante. Fin da stamane si riannoderà quindi il dialogo. Ma lo sciopero prosegue. E la compagnia di bandiera studia soluzioni alternative. Affittare, per esempio, i velivoli che la concorrenza non impiega. E ricorrere a personale di bordo «esterno». Dal snpl arriva un monito contro pratiche «antisindacali». I suoi uomini predicano la «compattezza di categoria». Adesso che Lionel Jospin inizia a cedere, mostrarsi deboli è sinonimo di autogol. La Federcalcio francese trema. Il suo n° 1, Claude Simonet, parafrasa l'Ecclesiaste: «C'è un tempo per la tregua». «Sono persuaso che entro il 10 giugno tutto rientrerà nell'ordine». Gayssot lancia appelli. «Ragione e volontà costruttiva finiranno per prevalere», conclude. Lionel Jospin lo spera vivamente. E' a Matignon dall'inizio giugno '97. Festeggiare il genetliaco mostrando la propria impotenza davanti all'irriducibile categoria di turno sarebbe imperdonabile. Dopo sans-papiers, camionisti, agricoltori... trionferà su Aquila Selvaggia? Enrico Benedetto Le Ferrovie preparano treni speciali per i tifosi Protesta contro itagli agli stipendi Interviene Jospin L'immagine dell'aeroporto di Tolosa semideserto è il simbolo del grande sciopero dell'Air France
Persone citate: Aquila Selvaggia, Charles De Gaulle, Claude Gayssot, Claude Simonet, Cyril Spinetta, Gayssot, Jospin, Lionel Jospin
Luoghi citati: Finlandia, Francia, Helsinki, Marsiglia, Orly, Parigi, Tolosa
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