« Puntiamo sul lavoro » di Gian Carlo Fossi

« Puntiamo sul lavoro » « Puntiamo sul lavoro » // ministro del Tesoro «Primi risultati nel '98» ROMA. 1600 mila nuovi posti di lavoro previsti dal governo non sono un'utopia. Saranno certamente creati nel triennio per dare, già a partire dal '98, una prima significativa scrollata al problema dell'occupazione. «E' un obiettivo raggiungibile», conferma il ministro del Tesoro Ciampi accorso ieri a Reggio Calabria, insieme al ministro delle Finanze Visco, per «segnare in maniera concreta l'attenzione del governo verso i problemi principali del Paese». E, mentre simultaneamente il presidente del Consiglio Prodi lanciava messaggi rassicuranti da Napoli, il ministro del Lavoro Treu a Milano ribadiva l'impegno crescente dell'esecutivo per il rilancio meridionale e richiamava il favorevole evolversi della situazione: «Al Sud i semi cominciano a dare i frutti. Ci sono segnali di crescita delle esportazioni e dell'economia in molte regioni del Mezzogiorno più forti che nel Nord». Così ieri, dalla Lombardia alla punta dello stivale, l'interesse è stato tutto concentrato sul nodo angoscioso della disoccupazione: tanto che la sincronia degli interventi itineranti di esponenti del governo non poteva sfuggire ai sindacati e al mondo imprenditoriale. «La spedizione del governo al Sud - commenta il leader della Cisl D'Antoni - dimostra che il sindacato ha colto nel segno. Il fatto che finalmente il governo si muova e si metta in viaggio è la prova che finora aveva fatto pochissimo e che lo abbiamo svegliato». Nello steso tempo un industriale di spicco, Pietro Marzotto, annuncia da Valdagno: «Il mio grappo continuerà ad investire in Italia, ma bisognerà difendere la competitività delle imprese minacciata seriamente dai gravami fiscali e dal cuneo tra reddito dei dipendenti e peso complessivo del costo del lavoro». Ma le parole di Ciampi a Reggio Calabria vanno ben al di là della conferma dei 600 mila posti di lavoro. La crescita dell'occupazione nel Mezzogiorno, afferma con forza il ministro, «è un impegno per tutto il Paese, la nuova frontiera, e deve diventare l'anima del governo, così come nei primi due anni lo e diventato, ed è stato momento '.li coesione, l'obiettivo Europa». Il governo scende al Sud, insiste Ciampi, non solo per spiegare gli stranienti già messi a punto per lo sviluppo dell'economia, ma anche per ascoltare e pungolare alla progettualità gli enti locali, i sindacati e le imprese. «Ci sono incentivi robusti - interviene Visco -, ora è il momento dello sforzo attuativo, nel quale ci impegniamo e al cniale chiamiamo tutti. Finita l'epoca degli investimenti a pioggia calati dall'alto, spetta ora alle istituzioni locali diventare protagoniste del loro domani». Il ministro del Tesoro incalza, osservando che la «trasferta» del govemo vuole segnare un cambio di metodo: «D'ora in avanti, il governo vuole avere un confronto periodico, ma anche una verifica sistematica di ciò che è stato fatto e di ciò che si fa». Un esempio: per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria sono stati appaltati 87 chilometri ed altri 65 stanno per partire con un complesso di investimenti per mille miliardi; al massimo potranno essere aperti 15 cantieri alla volta per non bloccare il traffico, ma non bisogna allentare la presa perché tutto funzioni come si è progettato. Comunque è ovvio, avverte il ministro delle Finanze, che «se si dovesse interrompere il programma di governo, non si avrebbero risultati importanti per i quali occorrono pieni poteri e tempi per conseguirli». Un accenno ai pesanti contraccolpi su questo fronte di una crisi politica è stato fatto pure da Treu a Milano. «Per creare posti di lavoro - rileva il ministro - è necessario avere stabilità di governo. Solo un impegno protratto nel tempo può dare buoni frutti. I posti di lavoro non si creano dal nulla». I segnali di crescita nel Mezzogiorno non mancano ed altri ne verranno a breve, ancor più consistenti: «Prima dell'estate abbiamo l'impegno a finanziare tutti i patti e i contratti d'area che abbiamo già approvato. Saranno una ventina e si tratta di cose concrete. Dimostrano che i cantieri si riaprono». Gian Carlo Fossi

Persone citate: Ciampi, Pietro Marzotto, Treu, Visco