Prodi: il Sud, ecco la nuova frontiera

Prodi: il Sud, ecco la nuova frontiera Battagliero discorso a Napoli: basta con lo scetticismo, «ora o mai più» la rinascita del Mezzogiorno Prodi: il Sud, ecco la nuova frontiera E Ciampi replica a Fazio: 600 mila nuovi posti? Si può DAL NOSTRO INVIATO Confida Antonio Bassolino: «Mi sa che una accoglienza popolare così calorosa, Prodi non l'ha mai avuta. Neanche a Bologna...». Sarà stato quel caldo bagno di folla sul Lungomare a fianco del sindaco; sarà che da mesi si parla del «grande rilancio» del Mezzogiorno, sta di fatto che Romano Prodi ha scelto la sua visita a Napoli per fare il discorso più impegnativo e «cattivo» degli ultimi mesi, un discorso che - così spera il Professore - dovrebbe inaugurare la annunciatissima «fase 2 del governo». Parole forti e tranciatiti quelle di Prodi: la rinascita del Sud arriverà «ora o mai più», la ricetta preparata dal governo è giusta, «funziona» e dunque gli «scettici» si facciano da parte, perché soltanto una nuova «unità nazionale» potrà far risorgere il Mezzogiorno. Ironia del caso e del luogo: Romano Prodi si propone come guida, come «sovrano» della rinascita del Sud, parlando a Capodimonte, una delle regge degli ultimi sovrani del Mezzogiorno. Dalla scalinata dei Borboni ce n'è per tutti, a cominciare da Oscar Luigi Scalfaro. Il Capo dello Stato aveva detto, qui a Napoli, che la protesta dei disoccupati è sacrosanta? «Io - dice Prodi - non corro dietro alla protesta, noi abbiamo responsabilità di governo... La protesta è sacrosanta se è nei limiti della legge, nessuno può pensare il contrario...». Ma il messaggio politicamente più pesante Prodi lo lancia ai tanti «scettici», siano essi alleati di governo, sindacati, imprenditori o governatori della Banca d'Italia: «Al Sud - dice Prodi in un vibrante discorso pronunciato davanti agli imprenditori dell'Interporto di Nola si gioca l'interesse di tutta la nazione» e dunque «non vinciamo se non ricostruiamo un'unità nazionale su questi temi». Un Prodi meno professorale del solito, che parla a braccio: «Dovete, dobbiamo recuperare il gusto della vittoria! Napoli deve tornare a gareggiare nelle scienze, nelle tecnologie...». E poi: «Chiamatelo pure ottimismo emiliano... ma ricordatevi quello che è stato fatto» per l'Euro. «Ci chiedono: avete la stessa forza che per l'Euro? Io dico: anche di più!». E dunque basta con «lo scetticismo che ci circonda» e che «distrugge la nostra società». La ricetta del Professore così volitivo e ottimista? «Basta con nuove leggi» per il Sud, basta con «soldi a pioggia» e avanti a tutta con la «concertazione e i patti territoriali»; ora il governo «non ha più curve da fare», «la strategia per il Mezzogiorno funziona e va solo perfezionata». Prodi - lo ammettono anche i suoi detrattori - è personaggio che conosce i dossier, uno «sgobbone» che studia e lascia poco al caso, un leader che parla alla testa più che al cuore della gente. Ma ora il Profes¬ sore ha capito che, finita la tensione per l'Euro, il governo rischia di «sedersi» senza nuovi grandi obiettivi. E allora, ecco il «nuovo» Prodi, che parla a braccio, usa un linguaggio immediato («ragazzi, sono buono anche io a chiedere meno fisco e più rigore») e soprattutto indica la «nuova frontiera» del governo: la rinascita del Sud. E' anche un Prodi più sicuro di sé, al punto da proporre, quasi a modello di comunicazione, quel suo stile sussurrato, un po' da confessionale. «I disoccupati organizzati? Non è che abbiano più diritti degli altri disoccupati. Chi fa la voce grossa, non ha più ascolto da questo governo. E' meglio sussurrare, è meglio sussurrare...». Una visita-lampo ma intensa quella di Prodi: domenica sera, Romano e Flavia Prodi sono stati invitati a cena a Posillipo, ospiti eli Maurizio e Mirella Barracco. L'occasione per l'are la pace con Bassolino («è andata bene...», dice il sindaco) dopo gli screzi delle scorse settimane. Poi, ieri mattina, nella reggia di Capodimonte, l'incontro con sindaco, presidente della Provincia e della Regione, imprenditori, sindacati e commercianti, un tavolo della concertazione alla partenopea «apparecchiato» dall'onnipresente Bassolino. Due ore di confronto, apprezzate da Prodi («serve mia collaborazione forte anche tra forze politiche diverse»), poi il discorso all'interporto di Nola, destinato a diventare uno dei più grandi snodi d'Europa e infine il passaggio nella sede Rai di Napoli, dove il Professore ha assistito alla registrazione di ima puntata di «Un posto al sole», la «telenovela» napoletana voluta da Giovanni Minoli e che è diventata un piccolo, ma prezioso indotto. Nei colloqui a porte chiuse Prodi ha preso una serie di impegni (tra qualche mese tornerà con diversi ministri, il 13 giugno verrà a Napoli tuia delegazione di imprenditori emiliani) e ha apprezzato il progetto di Luca di Montezemolo per la realizzazione di Motorcity, una «Disney» dei motori che potrebbe nascere nell'area di Nola. Ma la ricetta di Prodi è stata vivacemente contestata da Antonio D'Amato, delegato di Confindustria per il Mezzogiorno: «E' improvvida la dichiarazione di Prodi secondo cui il costo del lavoro al Sud è più basso che al Nord» e «se continueremo ad avere un prelievo fiscale doppio rispetto all'estero, dovremo guadagnare ancora il doppio per avere lo stesso reddito». Fabio Martini Il presidente del Consiglio dice «State tranquilli che chi fa là voce grossa non ha più ascolto dal governo, è meglio sussurrare» I senza lavoro organizzati replicano: «E' incredibile non era mai capitato di scontrarci con tanta incomprensione» Il sindaco Antonio Bassolino posa col premier Romano Prodi e un posteggiatore ieri a Napoli A fianco un'immagine degli incidenti con i disoccupati dei giorni scorsi