Aosta, trionfano gli autonomisti

Aosta, trionfano gli autonomisti Aosta, trionfano gli autonomisti Vince l'Union Valdótaine, tengonopds e Fi AOSTA. Vince l'area autonomista, spariscono Lega e Rifondazione, tiene il pds e Forza Italia fa il suo primo ingresso in Regione. Questo il voto in Valle d'Aosta. Vola. l'Union Valdótaine, va oltre ogni record elettorale: 40,1 percento, 17 seggi su 35. Un consigliere in più e poteva governare da sola. E ricompare la de, cinque ex scudocrociati eletti in una nuova formazione locale e uno in un'altra. L'Union è stata premiata dalle urne e dalla nuova legge elettorale (sistema proporzionale, sbarramento al 5,6 per cento): con quasi tre punti in più ha avuto quattro nuovi seggi. E il «re» delle preferenze (8797) è stato Augusto Rollandin, un ex presidente di ritorno da quasi 5 anni di limbo per guai giudiziari. Il secondo partito, quello degli Autonomisti, è confinato al 12,09 per cento (5 seggi). Partito nato fra i banchi del Consiglio passato. E in queste file gli ex de hanno avuto un premio dagli elettori. In realtà, il secondo partito è senza seggi, quello silenzioso del «non voto»: è aumentato del 5 per cento rispetto al 1993 e in tutto (astensione, schede nulle e bianche) si attesta sul 23,8 per cento). Dino Viérin, presidente della giunta uscente e votato da 7868 valdostani commenta: «Un risultato eccezionale, non me lo aspettavo. Adesso però occorre fare un'attenta analisi dei risultati. Abbiamo una grande responsabilità, anche nei confronti dei tanti elettori che non sono andati alle urne. Occorre capire e agire di conseguenza». La Lega Nord ha perso oltre il 4 per cento ed è lontana dal quorum; l'Ulivo, senza i democratici di sinistra, conquista tre seggi, mentre i dalemiani della Vallèe confermano i tre seggi del 1993 e sono i pri¬ mi a polemizzare sulla nuova legge elettorale. Nonostante fossero in maggioranza non l'avevano votata. Il segretario Piero Ferrarsi, consigliere riconfermato, dice: «La legge ha penalizzato la sinistra e soprattutto noi, bisogna cambiarla». Come cinque anni fa An non riesce a varcare la soglia del palazzo di piazza Deffeyes, ferma al 2,69 per cento. Bocciati i comunisti, nonostante l'incremento di consensi, dal 3,5 al 4,5 per cento. Un'altra lista locale, la Fédération autonomiste con Ccd-Cdu ha raddoppiato i consensi, da 2 a 4 seggi, mentre Forza Italia ottiene tre seggi (6,1 per cento). Il risultato dell'Union valdótaine è storico, mai aveva preso tanti consensi e mai nessun partito era riuscito ad avere 17 seggi. «Un risultato interessante per l'Italia - dice l'unico deputato valdostano Luciano Caveri, dell'Uv -. La vittoria dell'area autonomista è un dato politico che non può essere sottovalutato a Roma. Se i lavori della Bicamerale dovessero continuare, di questa elezione si dovrà per forza tener conto. Farà discutere». Mai come adesso, però, la Valle d'Aosta è fuori dal dibattito politico nazionale, nonostante la sua antica vocazione federalista. «Si parla meno di noi - dice Caveri - perché siamo una scomoda anomalia. E' un non coinvolgimento che fa parte di una precisa tattica politica. Pensando al federalismo bisognerebbe guardare ai risultati delle Regioni autonome, ma Roma non lo fa, non le conviene. Ecco perché di fronte a una volontà di cancellare le autonomie speciali, diventa ancora più importante il risultato delle urne». Enrico Martinet IL VOTO E IL NUOVO CONSIGLIO PERCENTUALE SEGGI UNION VALDOTAINE 40,11 17 AUTONOMISTE 12,09 5 FEDERATION AUTONOMISTE CCD-CDU 9,10 4 GAUCHE VALDOTAINE DEMOC. Dl SIN. 7,77 3 PER LA VALLE D'AOSTA CON L'ULIVO 6,41 3 FORZA ITALIA 6,13 3 PARTITO COMUNISTA 4,53 LEGA NORD VAL D'AOHTA LIBRA 3,19 ALLEANZA NAZIONALE 2,69 INDEPENDANTISTES VALDOTAINS 1 UNION WALSERVALDOSTANI 0,69 ENSEMBLE ZUSAMMEN 0,51 SCHEDE BLANCHE 1,96 SCHEDENULLE 3,82 ASTENSIONE 18,07

Persone citate: Augusto Rollandin, Caveri, Dino Viérin, Enrico Martinet, Luciano Caveri, Piero Ferrarsi

Luoghi citati: Aosta, Italia, Roma, Valle D'aosta