Cesare Romiti verso la Rizzoli di Ugo Bertone

Cesare Romiti verso la Rizzoli Indiscrezioni non smentite: dopo la Fiat, il presidente uscente farà l'editore Cesare Romiti verso la Rizzoli Forse domani la decisione MILANO. Cesare Romiti sarà il nuovo presidente della Rcs Editori cui, fra l'altro, fa capo il Corriere della Sera. L'indiscrezione, pubblicata da Repubblica, prende consistenza nel corso della giornata, senza conferme ufficiali ma senza alcuna smentita. E così, sembra assai probabile che domani pomeriggio, appuntamento ore 15 nella sede di via Rizzoli, all'assemblea della Rcs editori, gli azionisti della società (controllata interamente dalla Hdp) offriranno la presidenza del gruppo proprio a Cesare Romiti, in sostituzione di Alberto Ronchey. La sorpresa, in realtà, è relativa perché l'approdo alla testa del gruppo di via Solferino era senz'altro una delle ipotesi più accreditate per il dopo-Fiat di Cesare Romiti, una delle più gradite dal numero uno del Lingotto che ha smentito ripetutamente, al contrario, l'intenzione di scendere in politica. Resta il fatto che l'annuncio ha colto in contropiede chi pensava che l'operazione potesse concretizzarsi solo dopo la staffetta ai vertici del gruppo torinese (che verrà ratificata dall'assemblea del prossimo 22 giugno). Ma si è deciso di accelerare i tempi, scartando l'idea di una presidenza-ponte alla guida della casa editrice in attesa dell'arrivo di Cesare Romiti. Ma in quali vesti si presenterà il nuovo presidente in via Solferino? Il suo, di sicuro, non sarà solo un molo da manager. Cesare Romiti acquisirà una partecipazione nel gruppo, anche se non è ancora ben chiara se e come avverrà il riassetto finanziario della galassia Hdp-Gemina. La Repubblica ipotizza che la quota di controllo della Rcs possa essere ceduta da Hdp alla stessa Gemina, costola frutto della scissione dalla stessa Hdp, che dispone di una consistente liquidità. Al termine dell'operazione Romiti, affiancato da soci vecchi e nuovi che gravitano nell'orbita della finanziaria di via Turati (tra cui sicuramente Mediobanca), potrebbe disporre di un ruolo strategico decisivo nel capitale del gruppo. Ma queste, per ora, sono sem¬ plici congetture, contraddette, tra l'altro, dalle dichiarazioni del febbraio scorso di Maurizio Romiti, amministratore di Hdp, che sottolineò come: «Non sono al momento allo studio ipotesi né di cessione, né di conferimento della Rcs editori a Gemina o a qualsiasi altro acquirente. La partecipazione nel gruppo editoriale è da noi ritenuta strategica e permanente». Sul fronte degli assetti societari, insomma, non c'è ancora nulla di definito. Assai più chiara, al contrario, è la missione che toccherà a Cesare Romiti, manager-azionista del gruppo che vanta il quotidiano leader dell'editoria italiana: venduto medio di 702 mila copie nel '97 (+2,3% rispetto all'esercizio precedente) con un fatturato diffusionale di 564,8 miliardi. Romiti, sempre che la nomina alla presidenza trovi conferma, si occuperà dello sviluppo del gruppo, ovvero della conduzione delle strategie aziendali in un mondo, quell'editoria, in vorticosa evoluzione. E non è un mistero che gli analisti del settore ritengono che la Rcs possa consolidare la sua presenza su diversi mercati, magari grazie a partners internazionali. La guida operativa del gruppo continuerà ad essere affidata all'amministratore delegato Claudio Calabi, uno dei protagonisti, I il principale, del risanamento dei conti dell'editrice. L'ultimo esercizio, infatti, si è chiuso con un utile netto consolidato di 70,3 miliardi (contro 1,5 miliardi nel '96) su un giro d'affari di 2475,7 miliardi. I ricavi complessivi della Hdp, al termine del primo esercizio, hanno toccato quota 6470,8 miliardi con un utile netto consolidato di 204,6 miliardi (i profitti netti della capogruppo sono stati di 70,9 miliardi). Per oggi pomeriggio, intanto, il Cdr del «Corriere della Sera» ha convocato un'assemblea generale dei giornalisti «sui cambiamenti in corso nella proprietà del giornale». Ugo Bertone Il presidente della Fiat, Cesare Romiti

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