Le tattiche di Tatò, i quiz di Superbin e il summit da Emma

Le tattiche di Tatò, i quiz di Superbin e il summit da Emma I NOMI E GLI AFFARI Le tattiche di Tatò, i quiz di Superbin e il summit da Emma Sono giorni di grandi fibrillazioni. E di attese. Cosa annuncerà stamane agli azionisti riuniti in assemblea Pietro Marzotto, a un anno dal grande «no» all'accordo con Hdp? Riuscirà il presidente di Intesa Giovanni Bazoli a non farsi sfuggire dalle dita FriulAdria, alla quale dà la caccia anche il presidente di Antonveneta, Dino Marchiorello? Quanti nuovi azionisti porterà nel nocciolo duro di Compari il presidente Luigi Lucchini? E ancora. Ce la farà l'amministratore delegato di Coin, Paolo Ricotti, a vendere alle Coop l'alimentare J| Stantìa? Quali le formula troverà il presidente di Telecom Gian Mario Rossignolo per metter il morso alla Telecom? Senza dimenticare il quiz Pietro Marzotto più appassionante: il progetto di fusione tra Comit e Bancaroma che ha visto stranamente il presidente della Fondazione capitolina, Èma- Giovanni nuele Em- Bazoli manuele, prendere sabato scorso le distanze. Forse spaventato dai nuovi valori che girano in Borsa. Dopo essere partiti dall'ipotesi di uno a uno e mezzo, rifatti meglio i conteggi gli analisti ora tifano per un concambio di uno a quattro, sempre a favore di Comit. L'operazione intanto ha già spaccato in due il vertice di Piazza Scala, dove il presidente Luigi Fausti e l'amministratore delegato Pier Francesco Saviotti non si rivolgono più la parola. Non si litiga solo in Italia, lo stesso accade a Bruxelles. Alla Generale de Banque è scontro aperto tra il consiglio di amministrazione, a favore della fusione con Fortis nella prospettiva di dar vita ad un grande gruppo creditizio belga, e il management, guidato dal presidente Ferdinand Chaffart, che preferisce la contro offerta del colosso olandese Abn-Amro. E del resto, anche nella perfetta operazione che vedrà marciare unite la tedesca Daimler e l'americana Chrysler, sono in agguato seri contrasti. Non sul valore delle società e dei suoi assett ma sulla consistenza degb stipendi del manager. Basti pensare che i compensi di Robert Eaton, presidente e amministratore delegato della casa automobilistica di Detroit, sono otto volte superiori a quelli del capo della Luigi Fausti Tommaso Padoa Schioppa Daimler, Juergen Schrempp. Il governatore eh' Bankitalia, Antonio Fazio, nella relazione annuale incita le banche a fare un salto di qualità e di dimensione, e intanto spiega perché ha impedito alle Generali presiedute da Antonie Bernheim e alla tedesca Allianz di crescere dal 5 al 10% rispettivamente in Comit e Credit. Salto di qualità, insomma, ma sempre in regime di stretta sorveglianza. Tenta anche il governatore di rassicurare, e di rassicurarsi, che l'avvio della Banca Centrale Europea, nel cui direttivo siederà Tommaso Padoa Schioppa, nulla cambierà in via Nazionale. Il pragmatico sindaco di Milano Gabriele Albertini, eletto dal Polo, approfitta della kermesse dell'Ulivo e della doppia visita del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi e del presidente del Consiglio Romano Prodi per consacrare Milano capitale della finanza europea. Offre alla Consob, che aspetta l'arrivo del nuovo presidente Luigi Spaventa, una nuova sede perché possa allargare gli uffici milanesi e aspetta la costituzione del comitato che aiuti la piazza finanziaria a svilupparsi, e di cui il Comune farà certo parte. Passo dopo passo, sotto la regia della dinamica presidentessa Emma Marcegaglia, l'appuntamento dei Giovani Imprenditori a Santa Margherita sta oscurando i conclavi dello Studio Ambrosetti. Sabato prossimo, a Santa Margherita, dopo gli in- Gabriele Albertini terventi di Renato Ruggiero e Mario Monti, si confronteranno Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Massimo D'AI e ma, reduci dal voto in Bicamerale. Per Tiri è un buon anno. La holding presieduta da Gian Maria Gros-Pietro chiude il '97 con un utile di cinquemila miliardi e dà al suo «padrone», il Tesoro, un dividendo di 2700 mibardi. Ma tanta ricchezza ha i suoi risvolti amari: Daewoo alza il prezzo della dote per Ansaldo, e i duemila esuberi di Ansaldo non ci stanno ad andare a casa. L'amministratore delegato del- l'Enel Franco Tato, viceversa, per motivi tattici e contro il presidente dell'Authority per l'Energia Pippo Ranci e l'intero mondo, manda in rosso l'Enel, e fa infuriare il senatore Franco Debenedetti che lo taccia di «comportamenti sediziosi». Ora toccherà al ministro dell'Industria Luigi Bersani trovare una via d'uscita a questo pasticcio. E sicuramente ci riuscirà. Sembra proprio che il presidente del Consiglio Prodi abbia preso gusto a Milano. Domani sarà di nuovo nella città meneghina per l'assemblea di Assolornbarda, invitato dal presidente Benito Benedini che gli presenterà un documento su «impresa milanese e politica dello sviluppo». Un'occasione per incontrare i grandi indù- striali, da Marco Tronchetti Provera a Leopoldo Pirelli e Carlo De Benedetti, da Cesare Romiti a Lucchini. Valeria Pippo Sacchi Ranci J| li Pietro Marzotto Luigi Fausti Tommaso Padoa Schioppa Emma Marcegaglia Gian Maria Gros-Pietro Gabriele Albertini Pippo Ranci Giovanni Bazoli

Luoghi citati: Bruxelles, Detroit, Italia, Milano