«Un mezzo carico di guai» di Daniela Daniele

«Un mezzo carico di guai» «Un mezzo carico di guai» , // Comu: modificato più di cento volte la protestadel sindacato macchinisti E ROMA TR 500: una macchina poI tente, con tante piccole e meno piccole magagne, dall'impianto di condizionamento all'apertura delle porte. E' l'identikit del treno che, sabato scorso, è rimasto fermo per quattro ore in galleria, con il suo carico di spaventatissimi passeggeri. Un profilo tracciato da chi lo conosce bene, per averlo più volte condotto: Bruno Salustri, macchinista, coordinatore nazionale del sindacato Comu. Qualcuno ha ribattezzato l'Etr 500 «Neurostar». Lei che ne pensa, Salustri? «Eh, quanto a questo ho già avuto i miei guai». In che senso? «Lo scorso gennaio denunciai, pubblicamente, quanto mi era accaduto tempo prima con questo treno. Ricevetti una lettera di richiamo dalle Ferrovie». Che cosa era successo? «L'Etr 500 ha due motrici; a un certo punto, trainavano entrambe. Risultato: il treno era fermo. Feci regolare rapporto, ma soltanto quando la notizia divenne di pubblico dominio fui ripreso dalle Ferrovie. Co- munque, i macchinisti lo vanno dicendo da quando il treno è entrato in servizio che ci sono molte cose da modificare». E' una macchina pericolosa? «No, questo mi sento di escluderlo. Non parliamo di sicurezza. Diciamo che ha tanti... inconvenienti». Per esempio, il pantografo? «Per esempio, il pantografo. Il treno, in origine, viaggiava con due pantografi. Poi s'è visto che quello di coda tendeva a tranciare la linea elettrica. Così, ora lo si fa viaggiare con uno solo. Ma, a quanto pare, non è bastato». Vuol dire che anche per l'incidente di sabato è colpevole il pantografo? «Questo non lo so ancora. Sarà l'inchiesta tecnica a stabilirlo». Anche la polizia ferroviaria ha aperto un'inchiesta. «Lo so. E' per via di tutte quelle chiacchiere su possibili sabotaggi». Lei non crede a un'ipotesi del genere? «No, davvero. E poi, sabotaggi da parte di chi? Non certo del personale, che non metterebbe mai a rischio la vita dei passeggeri e la propria e che, comunque, ogni volta che si verificano incidenti del genere, finisce sotto inchiesta. Mentre sono al corrente del fatto che l'Etr 500 ha subito oltre cento modifiche. E', ormai, un'abitudine: quando si deve condurre quel treno, bisogna sempre dare una con- trollatina agli stampati, in deposito, per vedere se non ci sia stata una modifica dell'ultima ora». Quanto costa un Etr 500? «Una cinquantina di miliardi. E, a quanto pare, se ne prevede l'arrivo di altri 30. Ma se non ci si decide a cambiare le cose...». Quali cose? «Il treno era previsto per la nuova linea Roma-Napoli? Bene, ma perché allora non attendere la nuova linea, invece di far viaggiare il nuovo treno su quella vecchia e, forse, poco adatta?». Morale: a farne le spese, sono i passeggeri. «Sì, anche se, in tutta franchezza, quattro ore di attesa per un incidente di quel genere, non è poi un tempo così lungo. Bisogna pensare che, in quel caso, il capotreno deve bloccare tutto il traffico, mandar fuori la squadra per l'impianto elettrico, che, a sua volta, ha il compito di ripristinare la linea. Quindi può partire un'altra motrice. Insomma, i tempi tecnici non possono essere molto brevi». Daniela Daniele «Il pantografo che trancia le linee è solo uno dei tanti inconvenienti» «Ma chi lo utilizza può stare tranquillo La sicurezza non è in gioco»

Persone citate: Bruno Salustri, Salustri

Luoghi citati: Napoli, Roma