«L'India prepara nuovi test nucleari» di Fabio Galvano

«L'India prepara nuovi test nucleari» Ma arrivano anche i primi segni di distensione: Islamabad revoca l'allarme rosso per i missili «L'India prepara nuovi test nucleari» Il Pakistan accusa ma Delhi smentisce: è tutto falso LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un improvviso spiraglio di distensione si apre fra India e Pakistan, dopo l'escalation nucleare di questi giorni. Da una parte il governo di Islamabad annuncia la fine dell'«allarme rosso» deciso mercoledì per i suoi missili e ripete l'invito a un negoziato per «prevenire i pericoli di una conflagrazione nucleare». Dall'altra il governo indiano ripete il suo impegno a una moratoria degli esperimenti e invoca sia un patto con il Pakistan per la rinuncia al primo uso dell'arma nucleare, sia un negoziato fra tutte le potenze nucleari auspicato anche dal presi1 nte francese Chirac. ie."to non significa che la crisi si sia risolta. Lo dimostrano, dietro i primi passi di pace, le continue punzecchiature fra i due vicini-nemici. L'India ha smentito di essere impegnata nella preparazione di nuovi test nucleari. L'accusa era stata lanciata dal ministro degli esteri pakistano Gohar Ayub Khan che, in un'intervista alla Cnn, ha detto che l'India «sta preparando nuove esplosioni in un poligono nell'Orissa (India orientale)». Un portavoce del governo indiano ha detto che l'affermazione di Khan «non solo è falsa, ma è assurda». «L'India ha aggiunto il portavoce - rimane impegnata nella sospensione unilaterale dei test nucleari dichiarata dal primo ministro Vajpayee». Da New Deliri si mette esplicitamente in dubbio la capacità nucleare del Pakistan: i test di giovedì scorso, afferma il ministro della Difesa George Fernandes, non sono stati cinque ma uno solo. Da Islamabad, in un'intervista alla Bbc, il ministro degli Esteri Gohar Ayub Khan afferma che il suo Paese è «in leggero vantaggio» in termini di capacità nucleare; e per buona misura Abdul Qadeer Khan, il «padre» del progetto atomico pakistano, spiega che la sua bomba è «più efficiente e affidabile» di quella indiana, basata com'è su un'avanzata tecnologia di arricchimento dell'uranio «di cui pochi Paesi dispongono» e non sull'uso del plutonio, e per buona misura aggiunge che «entro giorni, non settimane né mesi, la nuova arma sarà installata» sui missili Ghauri a medio raggio, quelli oggi ritenuti superiori alTAgni indiano. Secondo fonti della Cia, anzi, il Ghauri sarà sottoposto nei giorni prossimi a nuovi collaudi; creando, inevitabilmente, nuove tensioni. E' stato lo stesso Qadeer Khan ad annunciare la fine dell'allarme missilistico; deciso, ha spiegato, quando si temeva un attacco preventivo dell'India contro l'impianto di airicchimento nucleare a Kahuta, presso Islamabad. «Per questo - ha detto - il governo decise di mettere in stato di allerta tutti i nostri sistemi missilistici. E se qualcosa fosse accaduto, avremmo po¬ tuto replicare». Ma che afficacia avrebbero potuto avere quei missili con testate convenzionali? «Chi dice - ha replicato Qadeer Khan quali tipi di armi o testate erano state installate?» Delhi chiede un ritorno alla normalità. E se alla sua offerta di un patto per la rinuncia al primo uso dell'arma nucleare il Pakistan ha finora risposto con perplessità («I missili indiani ci possono raggiungere in 4 minuti - ha detto il ministro degli Esteri Gohar Ayub Khan e i nostri possono raggiungere l'India in 12: chi mai potrà determinare quali sono stati lanciati prima?»), maggiore attenzione è stata riservata alla proposta di un vertice nucleare. «Voghamo mia con¬ venzione - dice Delhi - come quelle che hanno regolato le armi biologiche e quelle chimiche». Mentre un sondaggio pubblicato dal «Times of India» rivela che 1*81% degli indiani sostiene la decisione del governo di compiere i test nucleari e il 69% «si sente bene» come cittadino di una potenza nucleare - un calo rispetto all'«euforia» dichiarata dal 90% in un altro sondaggio di due settimane fa - il governo si dice «esterrefatto» dal monito a non svolgere altri test che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite gli rivolge nello stesso testo approvato sabato in cui si condanna il Pakistan. Fabio Galvano

Persone citate: Abdul Qadeer Khan, Ayub, Chirac, George Fernandes, Gohar Ayub Khan, Khan, Qadeer Khan