«E ora lo sciopero della fede»

«E ora lo sciopero della fede» «E ora lo sciopero della fede» // popolo leghista fra gadget e nuove battaglie PPONTIDA IU' che un gadget, è una professione di fede. Trenta per quaranta centimetri di carta pergamena, per comperarsi un pezzo di prato, quello di Pontida dove il 7 aprile 1167 ci fu il giuramento, quello su per le valli bergamasche dove da anni Umberto Bossi chiama a raccolta - e a giurare - il popolo padano. «Non ci siamo fermati un minuto», assicura Marco Tremolada, venuto da Monza a fare il piazzista: dieci decimentri ventimila lire, venticinque cinquantamila lire, un metro duecentomila. A certificarlo, la pergamena numerata. E firmata dai parlamentari del Carroccio, a turno sotto al gazebo. «Siamo oltre ottantamila», giura il segretario lombardo Roberto Calderoli, guardando la spianata con le bandiere celtiche, quelle rosse e gialle dei Serenissimi e un mare di camicie verdi, ventimila e te la porti via. Con o senza maniche. Va forte lo stand dove ti vendono la fotocopia di un simil avviso di garanzia (in bianco) firmato dalla procura di Vaerona nella persona del pm Guido Pincopalha. Ma va ancora più forte lo stand dove le tre neoelette miss padane sono disponibili all'autografo e alla foto. «Siete un raggio di sole», urlano dietro a loro dalla mischia, e meno male che il cielo è un po' grigio. Se è vero che la Padania è una nazione, dal prato di Pontida si mettono le fondamenta per le nuove istituzioni. Ci si può iscrivere alla Scuola padana, dove gli insegnanti sono nati sopra al Po. Si può votare per l'elezione popolare della magistratura. Sono già pronti due referendum: uno per l'abolizione della Giustizia italiana, l'altro per avere giudici e pm controllati dal popolo. Qualcuno in toga, arringa la folla. Allo stand a fianco, allestito da Campo San Casciano, Venezia, sono aperte le sottoscrizioni al Soccorso verde. Una volta si diceva che era rosso, ma fa lo stesso: se c'è bisogno, avvocati per tutti i padani e i serenissimi patrioti. Dal palco Roberto Calderoli lancia l'idea di uno sciopero religioso, per costringere al silenzio il Papa. Fabrizio Comencini porta «il saluto dalla terra del Leone di Sali Marco». DaU'Emilia «giurano che non ci saranno più solo feste dell'Unità». Mentre tocca al presidente Stefano Stefani il paragone più azzardato: «Certi politici sono come i bidoni radioattivi, li puoi sempre seppellire, ma loro continuano a fare danni». Sulla spianata si guarda al cielo, dove si muove il dirigibile della Lega. Non è uno Zeppelin, ma fa il suo bell'effetto. Altri, con i piedi per terra, si informano sulla nascente banca padana, che ha già un nome «Credinord, banca di credito cooperativo» ma per ora neanche un soldo. Si farà, e poi è o non è qui che è nata la Lira padana, prima, molto prima dell'Emo. All'associazione padani nel mondo, tutelano gli emigranti. Non manca l'Automobil club padano e Penne verdi, che raggruppa alpini e montanari. Organizzano trekking, ma per i più sfaticati c'è Padaniatour. Mezzo milione per andare in pullman in Costa Brava per una settimana, a giugno. Più del doppio, se si sceglie la settimana di Ferragosto. Per chi è alla ricerca delle radici, con la formula^/ and drive si può visitare la Scozia. O meglio: «Le Highlands e Lowlands di Braveheart William Wallace». Gli altri possono sognare l'iscrizione allo Yachting club padano o a Padania Nerazzurra, che è pure su Internet. [f.pol.] Una fan di Bossi mostra i Buoni per acquistare il terreno di Pontida che ieri erano in vendita

Persone citate: Bossi, Fabrizio Comencini, Marco Tremolada, Roberto Calderoli, Stefano Stefani, Umberto Bossi, William Wallace

Luoghi citati: Monza, Pontida, San Casciano, Scozia, Venezia