Mattarella: fareste meglio a ripensarci di Guido Tiberga

Mattarella: fareste meglio a ripensarci Mattarella: fareste meglio a ripensarci Ri OMANO Prodi dice che «ci spera ancora», che l'accordo non è poi così impossibile, che in fondo la Bicamerale si potrebbe salvare. «La speranza non è soltanto un gesto rituale», commenta Sergio Mattarella, l'uomo che passerà alla storia più per aver battezzato il sistema elettorale che per il suo ruolo di capogruppo del ppi. «Sì - spiega l'inventore del Mattarellum - perché non tutte le possibilità sono cadute». Onorevole Mattarella, soltanto sabato lei diceva che per salvare la Bicamerale serviva «un miracolo». E' successo qualcosa nelle ultime ventiquattro ore? «No. Ma la speranza si nasconde nella natura stessa di questa rottura, che non ha nulla di istituzionale. Il presidenzialismo non c'entra affatto: Berlusconi ha giocato la carta dell'allargamento al centro e ha perso. Noi possiamo soltanto stare a guardare, è lui che deve trovare la soluzione. E credo proprio che gli convenga trovarne una: se vuole presentarsi come il leader dei moderati non può comportarsi come un estremista».. Non crede piuttosto che a questo punto Berlusconi sia letteralmente costretto ad andare fino in fondo? «Perché, scusi?» Beh, cambiare opinione a così breve lasso di tempo sarebbe negativo per la sua immagine politica. 0 no? «Berlusconi, mandando a pezzi la Bicamerale, ha spezzato l'unità del Polo. Oggi può parlare solo a nome di Forza Italia, perché An non si riconosce nelle sue posizioni. Berlusconi oggi non è più il leader del Polo: non penso che sia disposto a tanto pur di difendere ad oltranza una richiesta che non sta in piedi». A sentire Forza Italia, sta in piedi benissimo... «Ma per favore: le pare una proposta vera un sistema dove il presidente per due anni non può sciogliere le Camere anche se il Parlamento è paralizzato, e nei tre successivi può mandare tutti a casa anche se i lavori funzionano come un orologio? E' talmente schizofrenico che non può essere altro che una richiesta strumentale». Però il crollo della Bicamerale finirebbe per gettare qualche Sergio Mattarell governo, dovrebbe questa ombra anche sul Perché Berlusconi rinunciare a giocare carta? «In effetti l'Ulivo aveva due obiettivi: Europa e riforme. Riuscire a metà potrebbe creare qualche difficoltà alla maggioranza. Ma ci sono altre priorità che potrebbero conservare uno scopo e una dignità alla legislatura: la lotta all'occupazione, ad esempio. Senza contare che almeno mia parte delle riforme si può fare per via ordinaria, con le regole dell'articolo 138 della Costituzione». Un processo lentissimo, non le pare? «Non ho detto "tutte" le Riforme, ho detto mia parte. L'elezione diretta del presidente la vogliono tutti, e si può raggiungere per via ordinaria. Che in questo momento, tra l'altro, è l'unica via percorribile». Berlusconi chiede la Costituente. Strada impercorribile, secondo lei? «Sì. Così come è impercorribile la via del referendum che Antonio Di Pietro sta contrabbandando come guerra ai partiti. Quando altro non è che il trionfo del politichese: Di Pietro sta contando gli uomini per il suo partito». Di Pietro come Berlusconi. Possibile che tutti dicano di fare una cosa e poi in realtà ne facciano un'altra? «Diciamo che in questo momento, da più parti, c'è in giro una grande quantità di rappresentazioni fittizie». Onorevole, perché la Costituente non si può fare? «Perché non ha senso creare una terza camera, eleggere nuovi deputati per fare quello che potrebbe fare benissimo questo Parlamento». Lei sostiene che tutto è nelle mani di Berlusconi. E' ottimista quando parla di un dietrofornt del Cavaliere? «Vuole sapere se ci spero? Non so risponderle. Quello che so è che il Polo è in uno stato di salute pessimo. E che Forza Italia non è mai stata così isolata. Ci sono loro e la Lega, soli contro tutti. Fossi in lui, un pensierino ce lo farei...». Guido Tiberga Sergio Mattarella

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