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parliamone parliamone conessanraomazz GRAZIE a tutti i lettori che hanno scritto. Purtroppo non è possibile pubblicare ogni intervento, lo spazio sui giornali è sempre limitato. Però ci sono alcune tendenze che già emergono chiaramente: il pubblico è molto infastidito dal modo disinvolto con cui le reti, pubbliche e private senza distinzione, trattano i programmi. Massimo Sola e Vittorio Bertela parlano dei cartoni animati, dei «Simpson» in particolare. «I Simpson - scrive Bettola, studente di ingegnereria - sono un vero fenomeno di costume, hanno un impatto fortissimo tra i ragazzi della mia età e sono seguitissimi, lo dicono anche gli ascolti: eppure vengono messi in onda da Italia 1 come fossero tappabuchi, con sigle tagliate, con le annunciatrici che parlano sopra i dialoghi e con una programmazione casuale, che non rispetta l'ordine originale delle puntate. I cartoni animati sono tra i pochissimi programmi che abbiano un seguito tra i ventenni; eppure le reti, che poi si lamentano delle difficoltà di attirare il pubblico giovanile, sembrano non rendersene conto e li catalogano nella fascia dei prodotti per bambini». Incalza Sola: «Sono un "cult", per gli studenti universitari, i "Simpson": chissà come mai sono maltrattati. Per una settimana gli hanno cambiato collocazione, per poi riportare tutto come prima». Fabio Forno si occupa di «Star Trek»: «Perché la Rai considera le due serie più recenti come programmi per bambini e le relega per pochi intimi su Raisat2, il canale tematico per bambini?». Ne riparleremo la settimana prossima, I lettori possono scrivermi a. «In tivù»,.La Stampa, via Macasella di posta elettronica àcbmazzi@tin.it.

Persone citate: Fabio Forno, Simpson

Luoghi citati: Bettola, Italia