LA FAMIGLIA? E' NUOVA E STA BENE di Mirella Appiotti

LA FAMIGLIA? E' NUOVA E STA BENE I MARTEDÌ' DELL'UNIVERSITÀ' LA FAMIGLIA? E' NUOVA E STA BENE Ha subito ogni genere di attacco Ma none morta. Anzi, s'è allargata Ultimo appuntamento del ciclo d'incontri «I Martedì dell'Università» organizzato dall'Università degli Studi di Torino. Nell'aula magna della Facoltà di Chimica, in corso Massimo D'Azeglio 48, martedì 2 giugno alle ore 18,30 Chiara Saraceno parlerà sul tema «Le nuove famiglie». 1886. Scrive August Strindberg in «Il figlio della serva»: «La Famiglia! Covo di ogni male, laboratorio della schiavitù, naufragio della volontà, buona solo per donne inette, prigione per il maschio, inferno dei figli». 1932. Rincara Gide in «I nutrimenti terrestri»: «Famiglie, io vi odio! focolari chiusi; porte sprangate; possessi gelosi della felicità». 1962. Sterza sull'ironia (ma non poi troppo) Flaiano nel «Diario degli errori», New York, 1965: «Il giornalista italiano s'innamora della mannequin, che è disposta a sposarlo. Il giornalista dice tutto alla moglie, che è d'accordo: divorzio. La mannequin nel frattempo sposa un pederasta perche si è molto affeziona- UE giorni di passione motoristica. Si apre sabato 30 maggio a Torino Esposizioni «Automotoretrò», sedicesima edizione della rassegna di motori d'epoca che quest'anno affianca alla consueta mostra-scambio numerosi eventi collaterali: mostre, esibizioni, raduni e persino cinema. Da segnalare la presenza di storiche imbarcazioni, sei esemplari tra cui il motoscafo «A88 Racer» del 1946 e ^Intelligenza» del 1951. Ampio spazio è pure dedicato all'editoria do¬ ta al cane di costui. Il giornalista, divorziato, rimane senza donna. Per di più non trova alloggio ed è costretto a vivere con la ex moglie. Costei "vive" la sua vita, riceve l'amante. Quando s'incontrano nel corridoio dell'appartamento, si salutano». 1970. Tocca all'apocalittico William Burroughs, il grande beat del «Pasto nudo», intervistato da Daniel Odier: «Non ci sarà nessun progresso sino a che la famiglia, questa ridicola istituzione, non sia abolita». Amen. Un secolo di assalti alla baionetta. Ma per fortuna, nulla di fatto. Gli artisti (di fondo mammaroli persi, poveri disperati salmoni) sparano a salve. Scrivono sull'acqua. A differenza dei sociologi, quando hanno la caratura giusta, come Chiara Saraceno che saprà da par suo spiegare perché la famiglia dichiarata morta, sia vivissima, pur tra mille crisi, e quando si spezza, oggi, è per moltiplicarsi. La «nuova famiglia» infatti esiste meno che non le «nuove famiglie» post-di¬ vorzio, le «famiglie allargate», padri e madri doppi, nonni quadrupli et ultra. Quante? Tante. Ormai sponsorizzate addirittura dalla tv, «No, stasera non posso, c'è la festa di fidanzamento di papà» spiegava allegramente la figlia di Gigi Proietti-Maresciallo Rocca, domenica scorsa su Raiuno. Però quando la tv, il media più casalingo e quindi più potente del quasi Duemila, esce così massicciamente allo scoperto vuol dire non solo che la realtà non è più mistificabile, ma che «la grana è grossa», e che enormi sono le difficoltà da affrontare. Si pensa naturalmente ai figli, prima di tutto. E se è vero quel che diceva Sigmund Freud, che i sentimenti di un bambino verso gli altri membri della famiglia (tradizionale) hanno in sé qualcosa di disperato, di fronte all'intrico generazionale postmoderno il rischio non sarà di condurli a sospirare rassegnati, come il «Pel di carota» di Jules Renard, «non tutti possono essere orfani»? Mirella Appiotti

Luoghi citati: New York, Torino